Alimentazione alternativa e isolamento

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Alimentazione alternativa e isolamento

18-11-2016 - scritto da Maria Chiara Sicari

Scegliere di nutrirsi con alimenti ad oggi "fuori dal normale", fin troppo spesso porta ad essere derisi di chi ci sta intorno.

Alimentazione alternativa e isolamento sono condizioni fin troppo spesso correlate. Una riflessione personale di chi ha scelto di nutrirsi "diversamente".

Alimentazione alternativa e isolamento

Anche tu adesso mangi strano?

Con te non si può parlare, non mangi niente!

Campi di aria?

 

Queste sono solo alcune delle frasi che certamente, chi ha scelto come stile di vita una alimentazione alternativa, si è sentito dire tante volte. Scegliere di nutrirsi con alimenti ad oggi “fuori dal normale”, fin troppo spesso porta ad essere derisi dall’ambiente circostante.

 

Riso integrale, curcuma, cumino, riso venere (comunemente conosciuto come “riso nero”), quinoa, miglio, ecc. sono alimenti solo in parte conosciuti e dai benefici molto elevati per il nostro organismo e scegliere questa alimentazione - ad oggi ritenuta diversa - porta quasi inevitabilmente a delle critiche quasi mai costruttive.
 

Immediatamente, ancor prima di spiegare la scelta dello stile di vita si viene etichettati come “vegani”, termine usato oramai in modo dispregiativo per definire qualcuno “che mangia diverso”.


Altra certezza senza fondamento dei beffeggiatori è quella che questi cibi “alternativi” siano poco buoni o privi di sapore, senza magari aver mai assaggiato nulla.

 

Questi comportamenti, oltre ad essere poco ortodossi, portano inevitabilmente all’antipatia e all’isolamento - purtroppo spesso anche in famiglia - di chi, senza far torto a nessuno, ha scelto di mangiare alimenti poco conosciuti per interesse personale, o magari anche per necessità.

 

Ricordiamoci che ognuno fa quello che vuole della propria vita, purchè non si danneggi nessuno.

 

Scegliere di mangiare in un modo piuttosto che in un altro non deve essere oggetto di derisione, né deve esserlo chi invece ha scelto di mangiare nel modo ad oggi più conforme (carne, salumi, cibi grassi, ecc).


Cosa si dice ai bambini durante il momento del pranzo/cena? “Assaggia, poi mi dici se è buono oppure cattivo”. Vale solo per loro?



Maria Chiara Sicari, autrice del blog AllergicaMe dedicato alle allergie e intolleranze alimentari.

ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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