Allergie alimentari: focus sull’allergia al pomodoro
Nemico rosso e polposo, il pomodoro può creare non pochi problemi a chi soffre di questo tipo di allergia alimentare. Ecco qualche informazione in più
L’allergia al pomodoro può provocare sintomi da lievi a gravi anche soltanto al contatto con questo ortaggio.
Come per la maggioranza delle allergie alimentari, l’allergia al pomodoro può rivelarsi molto fastidiosa, ma anche, in alcuni casi, potenzialmente pericolosa o letale (nei casi in cui tra i sintomi si arriva a contemplare lo shock anafilattico).Inoltre, questo tipo di allergia può anche essere difficile da individuare e diagnosticare, poiché la grande varietà di sintomi che provoca sono ascrivibili a un gran numero di allergie e di disturbi. Si va infatti dalla semplice irritazione alla anfilassi. Tra i sintomi che possono emergere anche soltanto al contatto con questa verdura troviamo eruzioni cutanee, bruciore e arrossamento della pelle ma non è difficile immaginare che le reazioni più gravi si hanno a seguito dell’ingestione dell’alimento. In quest’ultimo caso infatti i sintomi tipici sono vomito, gonfiore della bocca, orticaria, difficoltà respiratorie, difficoltà nella deglutizione e problemi intestinali e dell’apparato digerente.
Tra i sintomi atipici, quelli che – come dicevamo – rendono di difficile diagnosi questa allergia alimentare, compaiono però anche disturbi del sonno, nausea, mal di testa, capogiri e pressione bassa.
Per eliminare i sintomi è indispensabile una diagnosi corretta, che può avvenire tramite una visita di un allergologo e tramite esami come un semplice prick test cui, se necessario, potrà seguire un RAST test (o test di radioallergoassorbimento), cioè un esame del sangue che viene eseguito per rilevare la presenza degli anticorpi specifici che per l’allergene in questione.
Prima terapia in assoluto nel caso dell’allergia al pomodoro è, come per ogni allergia alimentare, un cambiamento nella dieta. Insieme al proprio medico è però anche possibile valutare la possibilità di sottoporsi al cosiddetto “vaccino antiallergico” o, più correttamente, ad una immunoterapia specifica ipo sensibilizzante.
Infine, è bene valutare attentamente se l’allergia comporta nel nostro caso rischi di shock anafilattico. Se così fosse, lo specialista provvederà a prescrivere delle terapie salvavita (come l’adrenalina auto iniettabile) che è vitale avere sempre a portata di mano, in modo da essere in grado di intervenire tempestivamente nel caso si manifestino reazioni allergiche gravi e potenzialmente letali.
Foto: Wikimedia Commons
A cura di Patrizia Frattini aka Rockcopy, copywriter e Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2012, da anni attiva (anche, ma non solo) nel settore dell’informazione scientifica e divulgativa.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.