Allergie crociate: attenzione anche in estate

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Allergie crociate: attenzione anche in estate

08-07-2015 - scritto da Paola Perria

Allergia ai pollini e cross reattività: focus sul miele. Si può mangiare se si soffre di pollinosi? Sì e no…

Allergia ai pollini: il miele fa bene o male?

Allergie crociate: attenzione anche in estate

I pollini altro non sono che le cellule sessuali maschili delle piante che, nel periodo della fioritura, vengono liberati nell’aria per poter raggiungere i gameti femminili e fecondarli. Nei periodi di pollinazione che sono concentrati, per la maggior parte delle piante, tra primavera e inizio estate, l’aria si riempie di microscopici granuli, i pollini appunto, che, quando vengono in contatto con le mucose nasali delle persone predisposte, rilasciano delle proteine che vengono percepite dal sistema immunitario come nocive e pertanto scatenano la reazione infiammatoria tipica: rinite allergica con starnuti, congestione e naso che cola, congiuntivite con abbondante lacrimazione, senso di spossatezza, difficoltà di respiro ecc. Sintomi che chi soffre di pollinosi, ovvero di allergia ai pollini di una o più piante, conosce molto bene dato che si ripropongo ogni anno negli stessi mesi, con le medesime caratteristiche.

Ma ora che, come detto, per la maggior parte delle piante il periodo di pollinazione è finito, gli allergici possono stare tranquilli e pensare a godersi una serena estate? Purtroppo molti di loro no, perché esiste il fenomeno delle allergie alimentari crociate.

Di che parliamo? Del fatto che in alcuni alimenti, in particolare frutta e verdura, sono presenti gli stessi allergeni in grado di scatenare la reazione del sistema immunitario attivando anticorpi specifici (IgE). Circa il 25% delle persone che combatte con la pollinosi (più facilmente chi è allergico ai pollini di più specie di piante), soffre anche di allergie alimentari da cross-reattività.

Queste danno sintomi diversi, non di tipo respiratorio. In genere la reazione più comune è la Sindrome orale allergica (SOA), che si manifesta con edema di bocca (labbra e mucose del palato) e glottide, prurito alla gola, tosse e difficoltà a deglutire. A questo tipico disturbo, che insorge poco dopo aver consumato il cibo incriminato, si può associare anche asma.

Tra gli alimenti che possono fra scattare la cross-reattività c’è anche il miele.

Il miele è prodotto dalle api a partire dal polline, ha un alto potere energetico e tante proprietà benefiche per l’organismo tra cui quella, riconosciuta, di vero e proprio antibiotico naturale e stimolante del sistema immunitario. Eppure alle persone che soffrono di pollinosi e sono a rischio anche di allergie alimentari crociate, si consiglia di stare attenti al consumo di questo nettare dorato, proprio perché in grado di scatenare a sua volta della reazioni avverse. Ma è proprio così? Dobbiamo fare dei distinguo.

Ad esempio, è ormai provata una correlazione tra allergia alle graminacee e possibile cross-reattività con il miele millefiori, ma chi ha questa specifica pollinosi può comunque beneficiare del gusto e delle virtù nutritive del miele andando a sceglierne uno di qualità diversa, ad esempio del miele di castagno o di acacia.

In linea di massima, durante la fase delle fioriture, quando è maggiore la possibilità di crisi allergiche nei soggetti affetti da pollinosi di qualunque genere, è meglio usare la prudenza e non farsi scorpacciate di miele, ma limitarne l’assunzione ad un cucchiaino ogni tanto, magari per dolcificare un tè o una tisana. Nei periodi in cui, invece, siamo al riparo dalle crisi respiratorie allergiche perché non ci sono pollini in giro, possiamo invece aumentare le dosi perché corriamo meno rischi.

Dunque via libera al buon miele anche se siamo allergici ai pollini, ma sempre con il dovuto buon senso!

 

Foto | via Pixabay.com 

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A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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