Altola’ all’insonnia estiva

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Altola’ all’insonnia estiva

13-06-2011 - scritto da Viviana Vischi

Se le notti in bianco si susseguono, e’ segno che il nostro organismo non riesce a sincronizzarsi sui nuovi ritmi. Un’ottima soluzione risponde al nome di melatonina

Il sole, il tempo passato all’aria aperta, le lunghe giornate… e poi?

Altola’ all’insonnia estiva Per molti l’estate è la stagione più bella dell’anno. Per molti, appunto; ma non per tutti. Non certamente per chi soffre di disturbi del sonno: proprio durante il periodo estivo, infatti, queste persone potrebbero veder accrescere le loro difficoltà ad addormentarsi o a godere di un buon riposo ristoratore. Tranquilli! Nei casi meno gravi il problema non è complicato da risolvere. Prima, però, cerchiamo di capire perché accade.
Le cause sono varie. Innanzitutto, le serate all’aria aperta, i viaggi e le varie attività a cui ci si dedica nella bella stagione possono portare a un’alterazione del fisiologico ritmo sonno-veglia e a una carenza di sonno. Poi, d’estate il sole tramonta dopo l’ora a cui si è soliti ad andare a dormire durante l’anno, e questo può ostacolare l’addormentamento. Infine, anche il caldo e le zanzare giocano un ruolo fondamentale nel disturbare o frammentare il sonno.
Ma c’è anche una spiegazione più scientifica. La luce del sole è un timer importante per il nostro sistema termico corporeo: la temperatura aumenta al mattino appena prima del risveglio e diminuisce la sera. La stagione estiva, con il maggior numero di ore di luce, con l’alba precoce e il crepuscolo prolungato, influisce sul sistema termico dell’organismo e questo può avere un effetto dannoso sul sonno di alcuni soggetti. Inoltre, l’oscurità causa un cambiamento biologico del corpo e la sua insorgenza modifica la produzione dell’ormone serotonina che si trasforma in melatonina. La produzione di questi due ormoni avviene nella ghiandola pineale, posta alla base del cervello e, da qui, la melatonina è distribuita in tutto il corpo con il flusso del sangue. La secrezione di melatonina da parte della ghiandola pineale avviene durante la fase di buio ed è strettamente correlata alla durata della notte. E quest’ultima d’estate è più breve.
Alterazioni della sintesi e della secrezione della melatonina possono essere all’origine di una serie di disturbi, come il “disordine affettivo stagionale” (DAS) e il “jet lag”, che significa desincronizzazione dei ritmi circadiani (cioè del ritmo giornaliero delle 24 ore). Come fare a ristabilire la situazione, risincronizzando questi ritmi? Assumendo melatonina dall’esterno. Che, ricordiamo, non è un farmaco ma un ormone prodotto dall’organismo umano. Alcuni studi clinici controllati dimostrano l’efficacia della melatonina nella sindrome da jet lag e ne consigliano l’utilizzo mediante somministrazione la sera, una volta giunti alla nuova destinazione, per un periodo di 5 giorni. La melatonina risulta dunque utile sia per regolare il riposo sia per combattere le difficoltà dovute al cambio di fuso orario.

A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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