Attualità nella diagnosi di melanoma

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Attualità nella diagnosi di melanoma

07-01-2014 - scritto da Prof. Lucio Andreassi

Tra le migliori tecniche per diagnosticare il melanoma, tumore cutaneo maligno, c'è la dermoscopia.

Melanoma: cruciale la diagnosi precoce.

Attualità nella diagnosi di melanoma

Il melanoma è un tumore cutaneo maligno caratterizzato da un’elevata propensione a dare metastasi, ovvero a diffondersi in altri tessuti dell’organismo. Colpisce entrambi i sessi e si osserva soprattutto nei soggetti caucasici, mentre è raro negli individui di colore e negli orientali. E’ particolarmente frequente nelle persone con pelle molto chiara, soprattutto se associata a caratteri fenotipici, come capelli rossi ed occhi celesti, propri di alcune etnie originarie del Nord Europa, che oggi popolano anche regioni situate in aree geografiche più assolate. Ed è proprio questo binomio, cioè predisposizione fenotipica e residenza in regioni con elevata irradianza solare, il fattore di rischio più rilevante ai fini della insorgenza della neoplasia. Non a caso il triste primato nella incidenza del melanoma spetta alle popolazioni bianche che vivono in Australia.

Altri fattori di rischio sono la familiarità e l’elevato numero di nevi pigmentari presenti sulla pelle. Le conoscenze dei fattori di rischio sono tuttavia ancora incomplete e per questo non è stato fino ad oggi possibile impostare un’efficace prevenzione primaria della neoplasia.

Il trattamento del melanoma consiste nella asportazione chirurgica della lesione cutanea. Le probabilità di successo sono inversamente proporzionali alla dimensione della neoplasia, intesa soprattutto come spessore del melanoma. Ne deriva che il suo riconoscimento, più precoce possibile, è fondamentale ai fini prognostici. Per questo oggi si fa molto affidamento sulla prevenzione secondaria, cioè sulla identificazione precoce della neoplasia.

A tal proposito è importante ricordare che il melanoma origina dalle cellule che producono il pigmento cutaneo, i melanociti, che sono presenti sia nella epidermide normale sia nei comuni nevi pigmentari. Pertanto la neoplasia può insorgere sia in una zona di cute normale sia su un preesistente nevo pigmentario. Ne consegue che è fondamentale imparare a distinguere un melanoma da un comune nevo pigmentario.

Rispetto ai nevi, il melanoma è solitamente più scuro e più grande, ha bordi grossolanamente frastagliati e forma irregolare. Su queste basi è stato messo a punto un procedimento diagnostico relativamente semplice, facile da ricordare mediante l’acronimo “ABCDE”, dove “A” sta per asimmetria, “B” per bordi irregolari, “C” per colore scuro, “D” per dimensione relativamente grande ed “E” per evoluzione. In pratica, il riscontro di una lesione pigmentaria intensamente pigmentata, asimmetrica, con bordi irregolari, con diametro superiore a 6 mm di diametro, tendente ad ingrandire, suggerisce fortemente la diagnosi di melanoma. Questa procedura ha permesso di raggiungere una buona precisione diagnostica, ma più recentemente il riconoscimento del melanoma è ulteriormente migliorato grazie alla introduzione di una nuova metodica basata su un sistema innovativo denominato dermatoscopia.

La dermatoscopia si avvale di uno strumento, il dermatoscopio, una sorta di microscopio portatile, che permette di osservare la lesione e di cogliere numerosi caratteri morfologici non percepibili ad occhio nudo. Con questa metodologia è oggi possibile riconoscere melanomi in fasi molto iniziali di sviluppo, cioè in uno stadio (melanoma in situ), in cui l’asportazione chirurgica è in grado di assicurare la guarigione definitiva.

Un’ulteriore evoluzione di questa tecnica è la dermatoscopia digitale, ricavata dalla applicazione dei sistemi digitali alla dermatoscopia analogica, con il risultato di disporre di immagini costituite da numeri, suscettibili di analisi matematiche e statistiche. Questa tecnica è risultata utile soprattutto per monitorare l’evoluzione di lesioni sospette in soggetti portatori di un gran numero di lesioni pigmentarie.

In sintesi, nei confronti del melanoma, prima si interviene maggiori sono le probabilità di successo. E’ pertanto cruciale la diagnosi precoce, oggi alla nostra portata nella maggioranza delle lesioni. Avvalendosi del procedimento tradizionale (ABCDE), dell’analisi dermatoscopica ed eventualmente della dermatoscopia digitale è possibile formulare l’esatta diagnosi nelle fasi iniziali di sviluppo. Questi procedimenti diagnostici consentono anche di distinguere il melanoma dalla lesioni pigmentarie non maligne, principalmente rappresentate dai comuni nevi pigmentari. E’ però importante sottolineare che tutte le procedure diagnostiche sopra ricordate richiedono elevata competenza e professionalità, in linea di massima disponibili nei centri accreditati.



Profilo del medico - Prof. Lucio Andreassi

Nome:
ANDREASSI LUCIO
Comune:
SIENA
Professione:
Universitario
Occupazione:
Professore Emerito Università di Siena
Specializzazione:
Dermatologia e venereologia
Contatti/Profili social:


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