La malattia di Alzheimer è la forma più comune di demenza degenerativa invalidante: compare in età senile, dopo i 65 anni, ma può manifestarsi anche prima in rare forme genetiche familiari.

L’ Alzheimer viene anche definita "demenza di Alzheimer", poiché consiste in un deterioramento cognitivo cronico progressivo: tra tutte le demenze è la più comune, infatti rappresenta circa l'80-85% di tutti i casi di demenza.

La malattia di Alzheimer consiste in un processo degenerativo delle cellule cerebrali che porta progressivamente l'individuo affetto a non poter più condurre una vita normale provocandone infine la morte.

 

LE FASI: dai primi sintomi allo stadio degenerativo

Benché vi sia una grande variabilità da paziente all’altro, è possibile distingue tre fasi del morbo di Alzheimer:

• una prima fase, prodromica, della durata di 6-12 mesi caratterizzata da ansia, calo degli interessi, isolamento sociale, insonnia e lievi turbe della memoria.

 

• Una seconda fase, neuropsichiatrica, della durata di 3-7 anni caratterizzata da un calo della memoria associata ad una incapacità di memorizzare nuove informazioni, cui si aggiunge un deficit dell'attenzione, della concentrazione, della capacità critica e di giudizio.

 

• E infine una fase neurologica della durata di circa 1 anno che precede la fase terminale che porta al decesso, caratterizzata da gravi turbe della memoria, totale trascuratezza, mancato riconoscimento dei familiari finché il paziente non controlla più le proprie necessità fisiologiche, arriva ad assumere una posizione fetale e diventa immunodepresso.

Purtroppo non esiste una cura efficace per l’Alzheimer ma si tenta di rallentare il processo di degenerazione dei neuroni con una serie di strategie terapeutiche di tipo farmacologico integrate con interventi psicosociali, cognitivi e comportamentali.