Arterite di Horton
L’arterite di Horton o arterite temporale è una malattia autoimmune caratterizzata da infiammazione dei vasi sanguigni (vasculite) delle arterie del collo e della testa.
E' una malattia rara, che solitamente colpisce soggetti sopra i 50 anni in prevalenza donne: nell'80% dei casi i pazienti hanno più di 60 anni.
Non si conoscono ancora le cause di questa patologia: si pensa si sviluppi su base autoimmune, dovuta ad una risposta immunitaria difettosa, ma esistono anche ipotesi su un’origine infettiva a carico del parvovirus B19 o dell’adenovirus o della clamidia o del micoplasma.
I sintomi principali sono febbre, malessere, astenia, cefalea, dolore al cuoio capelluto, difficoltà nella masticazione e dolore crampiforme alla mandibola con claudicatio e, a volte, paresi della stessa. Inoltre nel 20% dei casi si può arrivare a cecità o perdita della visione: si verifica annebbiamento ad un occhio solo che evolve anche all’altro se l’infiammazione non è trattata entro 2-3 settimane. Si possono verificare inoltre anche cecità temporanea ad un occhio nel 44% dei casi e, a volte, visione doppia e allucinazioni.
La terapia per l’arterite di Horton è farmacologica, a base di corticosteroidi, ma si usano anche immunosoppressori come il metotrexato nei pazienti che non tollerano il cortisone. L’assunzione di cortisone porta ad un miglioramento rapido della situazione: in genere nell’arco di 3 giorni il soggetto sta meglio. Tale terapia va poi ridotta gradualmente nell'arco di un anno circa, monitorando gli indici di infiammazione tramite le analisi del sangue.
E' una malattia rara, che solitamente colpisce soggetti sopra i 50 anni in prevalenza donne: nell'80% dei casi i pazienti hanno più di 60 anni.
Non si conoscono ancora le cause di questa patologia: si pensa si sviluppi su base autoimmune, dovuta ad una risposta immunitaria difettosa, ma esistono anche ipotesi su un’origine infettiva a carico del parvovirus B19 o dell’adenovirus o della clamidia o del micoplasma.
I sintomi principali sono febbre, malessere, astenia, cefalea, dolore al cuoio capelluto, difficoltà nella masticazione e dolore crampiforme alla mandibola con claudicatio e, a volte, paresi della stessa. Inoltre nel 20% dei casi si può arrivare a cecità o perdita della visione: si verifica annebbiamento ad un occhio solo che evolve anche all’altro se l’infiammazione non è trattata entro 2-3 settimane. Si possono verificare inoltre anche cecità temporanea ad un occhio nel 44% dei casi e, a volte, visione doppia e allucinazioni.
La terapia per l’arterite di Horton è farmacologica, a base di corticosteroidi, ma si usano anche immunosoppressori come il metotrexato nei pazienti che non tollerano il cortisone. L’assunzione di cortisone porta ad un miglioramento rapido della situazione: in genere nell’arco di 3 giorni il soggetto sta meglio. Tale terapia va poi ridotta gradualmente nell'arco di un anno circa, monitorando gli indici di infiammazione tramite le analisi del sangue.