Mononucleosi

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Mononucleosi


La mononucleosi infettiva, comunemente nota anche come malattia del bacio per la sua trasmissibilità attraverso la saliva, è una malattia infettiva virale molto contagiosa, causata dal virus di Epstein-Barr (EBV) che colpisce i linfociti B.

La mononucleosi ha un decorso acuto, solitamente di 4-6 settimane, e si manifesta con febbre, astenia, malessere e cefalea che insorgono entro un mese in circa il 90% dei casi. A questi sintomi si associano faringotonsillite talora modesta e caratterizzata da solo eritema, disfagia ed odinofagia. Dopo circa una settimana, nel 30% dei casi possono presentarsi piccole lesioni petecchiali a livello della giunzione tra il palato molle e il palato duro.

La linfoadenopatia, cioè l’ingrossamento dei linfonodi, si manifesta soprattutto a livello cervicale ma anche nella zone ascellari e inguinali. I linfonodi colpiti, di dimensione di una nocciola o poco più, hanno una consistenza duro-elastica, sono mobili nei piani profondi e superficiali, non si associano ad alterazioni della cute sovrastante e sono dolenti alla palpazione. A volte possono presentarsi splenomegalia, epatomegalia ed esantema.

Contro la mononucleosi non vi sono cure specifiche comunque nella maggioranza dei casi la malattia decorre in circa quattro settimane senza complicazioni di alcun tipo. Nei soggetti che presentano pregressi quadri di immunodeficienza la mononucleosi può risultare una malattia molto grave e con esiti letali. Poiché la mononucleosi ha un’origine virali, l’uso di antibiotici è controindicato: è consigliabile riposo a letto fino alla scomparsa della febbre, associata a presidi analgesici e antipiretici (FANS) per alleviare le manifestazioni della malattia.


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