Dolore cervicale: le possibili cause e i trattamenti per alleviarlo

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Dolore cervicale: le possibili cause e i trattamenti per alleviarlo

17-07-2017 - scritto da Paola Perria

Non solo artrosi, all'origine della cervicalgia ci possono essere altre cause. Vediamole insieme.

Quando la cervicale fa male: capire perché e come intervenire.

E’ senza dubbio una delle sindromi dolorose più comuni, e non solo nella terza età. Ci riferiamo alla cosiddetta cervicale, ovvero a quel fastidio, dolore, rigidità che colpisce la prima porzione della spina dorsale, detta, appunto, cervicale. Si tratta di una parte della colonna assai flessibile che permette non solo di sostenere la testa ma di muoverla sia lateralmente che verso il basso o l’alto, nonché di effettuare movimenti delle spalle (e di conseguenza delle braccia attraverso le articolazioni deputate), e degli occhi.

 

A ben vedere, quindi, un dolore invalidante che colpisca la zona cervicale può crearci tantissimi problemi, come di fatto accade.

 

Quali possono essere le cause della cervicalgia? In linea di massima le principali sono due e sono entrambe dolorose:

  • Cervicalgia muscolo-tensiva: è del tutto o in parte reversibile e può colpire anche in giovane e persino giovanissima età;
  • Cervicalgia da artrosi (artrosi cervicale): è determinata da un danno da usura tipico dell’invecchiamento, e pertanto è irreversibile.

 

 

IL DOLORE CERVICALE DI ORIGINE MUSCOLO-TENSIVA

Questo disturbo è determinato da cause meccaniche, soprattutto da contratture muscolari, ma anche da problemi ai tendini dell’articolazione. A generare queste transitorie alterazioni meccaniche che producono dolore possono essere microtraumi o sforzi (pensiamo al colpo di frusta, ad esempio), cattiva postura, sforzi e persino colpi di freddo.

 

La cervicalgia muscolo-tensiva produce un dolore che si irradia dal collo fino alle spalle, ovvero i muscoli del trapezio, talvolta accompagnato da vertigini e senso di nausea.

 

Per prevenire questa forma di cervicalgia sono molto utili degli esercizi specifici che hanno lo scopo di riequilibrare eventuali posizioni scorrette ed attenuare la rigidità muscolare.

 

Come si cura questa forma di cervicalgia? Spesso si attenua da sola, con un po’ di riposo, ma se il dolore è acuto, di origine infiammatoria (ad esempio se a causarlo è una contrattura muscolare o una infiammazione dei tendini dell’articolazione del collo), si possono assumere per brevi periodi dei farmaci antidolorifici da banco e miorilassanti da applicare in loco sotto forma di pomate o di gel.

 

Per un buon sollievo è utile applicare una fonte di calore sulla parte dolorante, ad esempio una boule di acqua calda, oppure una salvietta calda e asciutta. Attenzione a non accentuare il dolore assumendo, anche senza volere, posizioni rigide e innaturali che altro non farebbero che irrigidire le fibre muscolari invece di rilassarle. 

 

Una volta passata la fase acuta del dolore cervicale è bene correre ai ripari con una buona terapia preventiva, onde ridurre le probabilità che il problema si ripresenti. Ad esempio potrebbe essere una buona cosa sottoporsi ad un trattamento fisioterapico o ad un ciclo di sedute dall’osteopata.

 

IL DOLORE CAUSATO DALL'ARTROSI CERVICALE

In questo caso purtroppo la sindrome dolorosa è solo il sintomo di un danno irreversibile a carico della cartilagine che riveste l’articolazione del collo. L’artrosi è infatti una malattia degenerativa da usura, che interessa i dischi vertebrali della prima porzione di colonna. A causa dell’invecchiamento, la cartilagine che separa i dischi si assottiglia sempre di più provocando uno sfregamento diretto delle ossa. A quel punto si verificano inconvenienti tra cui dolore al collo, rigidità e capogiri improvvisi.

 

Con l’andar del tempo, in casi per fortuna molto limitati, possono formarsi delle calcificazioni ossee che vanno a comprimere il midollo spinale e i nervi provocando sintomi come debolezza muscolare soprattutto a carico degli arti inferiori. 

 

Oltre all’età esistono altri fattori di rischio che predispongono all’artrosi cervicale, tra cui:

  • L’essere donne: sono più vulnerabili a questo danno da usura;
  • La poca attività fisica: la sedentarietà accelera il processo di irrigidimento muscolare e peggiora la circolazione nell’area soggetta al disturbo;
  • L’obesità: per via del sovraccarico a cui l’eccesso di peso sottopone le articolazioni;
  • Difetti posturali e deviazioni della colonna come la scoliosi;
  • Traumi a carico della colonna subiti anche in giovane età.

 

Come si cura l’artrosi cervicale? In effetti, non si cura. Il processo degenerativo dell’articolazione si può, però, rallentare, attraverso opportuni esercizi di ginnastica dolce, che si possono effettuare anche a casa dopo averne appreso correttamente la tecnica da un bravo fisiatra.

 

Durante la fase acuta del dolore si può ricorrere ai soliti antinfiammatori da banco FANS, ma attenzione a non diventarne dipendenti, anche perché alla fine non sortirebbero più effetto.

 

Passata la fase infiammatoria, è utile affidarsi ad un professionista, ad esempio – come nel caso della cervicalgia muscolo-tensiva – ad un fisioterapista, oppure sottoporsi a cicli di ultrasuoni o laserterapia antalgica (la Tens, stimolazione elettrica nervosa transcutanea).

 

IL DOLORE CAUSATO DA UN'ERNIA CERVICALE

L'ernia cervicale si produce quando la protuberanza di un disco prema sulle radici nervose infiammandole. I sintomi dell’ernia cervicale non si limitano al dolore, che può anche non esserci o non essere troppo intenso. Il segnale di allarme è rappresentato, più di frequente, da un indebolimento della muscolatura del collo che si estende al braccio corrispondente (con perdita di forza nella presa, formicolio e insensibilità).

 

L’ernia cervicale in molti casi si riassorbe da sola con il riposo, e talvolta con l’ausilio di un collare che mantenga ferma l’articolazione e in sede i dischi. Nei casi più severi si può ricorrere all’ozonoterapia, al trattamento percutaneo (che si basa sull’azione di un agoelettrodo che emette radiofrequenze e che si inserisce previa microincisione in anestesia locale) e alla chirurgia.

 

Foto | via Pinterest



A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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