Eiaculazione precoce: quando diventa un problema

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Eiaculazione precoce: quando diventa un problema

20-07-2015 - scritto da Dott.FabrizioMuzi

L'eiaculazione precoce va affrontata da più punti di vista, soprattutto da quello psicologico.

Contro l'eiaculazione precoce non sempre basta una pasticca.

Eiaculazione precoce: quando diventa un problema

L’eiaculazione precoce consiste nel presentarsi, persistente o occasionale, di eiaculazione in seguito a stimolazione sessuale anche minima, oppure prima, durante o poco dopo la penetrazione e comunque prima di quando il soggetto desidererebbe.

In genere, la maggior parte dei maschi con eiaculazione precoce possono ritardare l’orgasmo durante la masturbazione per un tempo notevolmente più lungo che durante il coito. Per parlare di eiaculazione precoce, l’anomalia deve causare notevole disagio o difficoltà interpersonali ed essa non deve essere dovuta esclusivamente agli effetti diretti di una sostanza.

Non esiste un criterio preciso, né sintomi precisi, per definire quand’è che si possa parlare di vera e propria eiaculazione precoce, perché non esiste un tempo stabilito a priori. Possiamo certamente cominciare con l’affermare che l’ansia da prestazione sessuale spesso è maggiore dell’eccitazione sessuale e l’uomo è costretto a cercare di ritardare il più possibile la propria eiaculazione con varie tecniche di autocontrollo.

Queste tecniche vengono sviluppate diversamente con il tempo da individuo a individuo, ma sono sempre tutte volte ad ottimizzare il controllo su se stessi e sulla situazione momentanea che l’uomo sta vivendo durante l’atto sessuale con la partner. La paura, infatti, di perdere il controllo di sé e della situazione che in quel momento l’uomo sta vivendo, aumenta lo stato d’ansia maschile e questa “sofferenza” che ha provocato il disagio, terminerà poi con l’eiaculazione, che tenderà quindi ad essere “precoce”, chiamata così perché avviene prima che il soggetto possa realmente desiderarla.

Certamente, l’eiaculazione precoce può anche essere solo occasionale e quindi di tipo episodico. Solo se questa tende a presentarsi ripetutamente nel tempo, quindi con una certa frequenza temporale, si può considerare di tipo patologico, soprattutto se porta ad un elevato disagio interiore.

Ecco quindi che nella sfera della sessualità, come per esempio in questo caso, entra in gioco anche la psicologia, la parte più interiore dell’uomo. Questo perché in questo tipo di “problema” sessuale, entrano in gioco tanti fattori, molti dei quali sono di tipo intimo ed inconscio. Il vero e principale problema però, sta nel fatto che l’uomo molto spesso purtroppo non riesce neanche a parlare di ciò che gli accade e che sta vivendo, a volte neanche con la partner, che di conseguenza non potrà neanche essergli d’aiuto.

Dal 2009 è disponibile un farmaco dedicato al trattamento di tale disturbo.

La dapoxetina è un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina(SSRI) entro lo spazio sinaptico cerebrale, che ha dimostrato attività nel ritardare l’orgasmo nel paziente affetto da eiaculazione precoce.È l’unico farmaco finora ufficialmente approvato dall’EMEA per il trattamento di questo disturbo. Negli studi scientifici l’eiaculazione precoce è stata definita come tempo di latenza eiaculatoria intravaginale inferiore ai due minuti ovvero come una eiaculazione ricorrente alla minimo stimolo sessuale, prima, durante o appena dopo la penetrazione e comunque precocemente rispetto al desiderio del paziente. Rispetto agli altri SSRI, ha una durata d’azione più breve, un’eliminazione più veloce e pertanto gli effetti collaterali sono più scarsi. Può essere assunta (in età compresa tra i 18 e i 64 anni) 1-3 ore prima del rapporto sessuale e finora non sono state segnalate interferenze con gli inibitori della 5-fosfodiesterasi (sildenafil, tadalafil, vardenafil), questo a significare quanto eiaculazione precoce e deficit erettile possano a volte presentarsi contemporaneamente a livello sintomatologico.

L’approccio vincente nasce in ogni caso dall’affrontare tutti i variegati aspetti di questi disturbi. Occorre dialogare, ascoltare comprendere, compenetrare le ragioni dell’eiaculazione precoce che a volte cela o fa conseguire un problema relazionale ben più strutturato.

Affrontare l’eiaculazione precoce vuol dire entrare nella sfera affettiva e relazionale più profonda di un essere umano. A volte non basta la pasticca, ma occorre entrare in sintonia con il paziente per comprenderne i disagi e per avviarlo al miglior trattamento sessuologico e/o farmacologico.



Dott. Fabrizio Muzi

Urologia, andrologia, ecografia, carbossiterapia

andrologoaroma.wordpress.com

 

 

Profilo del medico - Dott.FabrizioMuzi

Nome:
Fabrizio Muzi
Professione:
Medico specialista attività privata
Occupazione:
Chirurgo Generale - Andrologo - Ecografista
Specializzazione:
Andrologia, Chirurgia generale
Contatti/Profili social:
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