Esercizio fisico e sovrappeso

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Esercizio fisico e sovrappeso

29-07-2011 - scritto da Viviana Vischi

L'esercizio fisico aumenta il consumo energetico e migliora l’utilizzazione dei carboidrati. Risultato: fa perdere peso

Gli indubbi vantaggi dell'esercizio fisico contro sovrappeso ed obesità

Tramite l’esercizio fisico l’organismo viene stimolato ad adattarsi a nuove e più intense richieste energetiche e metaboliche. Per raggiungere questo scopo sono necessari tutta una serie di modificazioni cardio-vascolari, respiratorie, muscolari, neuroendocrine e metaboliche.
L’attività fisica per le persone in sovrappeso viene limitata dalla condizione particolare dei muscoli scheletrici, del cuore, dei polmoni.

A riposo i muscoli scheletrici hanno un metabolismo basso, valutato intorno al 20% del consumo totale di ossigeno. Durante lo sforzo il loro metabolismo può aumentare anche di 100 volte e il sistema cardio-circolatorio deve adeguarsi alla nuova situazione modificando la sua attività per garantire il giusto apporto di ossigeno e per eliminare la grande quantità di anidride carbonica prodotta dal loro metabolismo, mantenendo inalterata l’omeostasi idrogenionica.

L’aumento della componente grassa determina un impedimento ed una limitazione meccanica nei movimenti per un maggior ingombro dimensionale. In secondo luogo, si ha una sproporzione tra massa magra e massa grassa, la massa magra non è sufficiente a svolgere la propria funzione perché deve sopportare carichi di lavoro troppo elevati. Alterazioni quantitative a livello di tessuto sono facilmente identificabili in una ipotrofia muscolare.

Possono verificarsi inoltre anomalie qualitative del muscolo scheletrico, infatti può verificarsi in caso di sovrappeso o meglio di obesità una resistenza all’insulina nel fegato, nel muscolo e nel tessuto adiposo; questo comporta un minor rifornimento dei substrati ossidabili al muscolo riducendo la tolleranza all’esercizio fisico.
Inoltre, il muscolo del soggetto in sovrappeso contiene una minore percentuale di fibre muscolari lente che hanno un’alta capacità ossidativa ed una spiccata sensibilità all’insulina, con prevalenza delle fibre a contrazione rapida a bassa capacità ossidativa.

Per il soggetto in sovrappeso devono esser considerate anche le condizioni cardio-respiratorie che determinano una ridotta contrattilità muscolare e accelerano l’insorgenza della fatica.
Una ridotta massa muscolare conseguente all’inattività fisica, produce l’abbassamento dei processi metabolici con una riduzione del consumo energetico totale. Questo comporta ovvie conseguenze per la risposta metabolica.

Durante l’attività fisica moderata (aerobica) si ha un importante riduzione dei livelli di acidi grassi liberi circolanti, indicando che prevalgono i processi ossidativi sulla produzione di acidi grassi liberi da parte del tessuto adiposo, inoltre si verifica un aumento della loro captazione da parte del muscolo in esercizio.

Evidentemente quindi nel trattamento degli stati di sovrappeso l’esercizio fisico riveste un ruolo molto importante non solo perché aumenta il consumo energetico, ma anche perché migliora l’utilizzazione dei carboidrati da parte dei muscoli per induzione degli enzimi glicolitici. È da mettere in evidenza che a parità di introito calorico e di calo ponderale, la curva glicemica ed insulinemica dei soggetti in sovrappeso che associano alla terapia dietetica l’esercizio fisico, è migliore rispetto agli obesi trattati con la sola dieta ipocalorica.

L’attività fisica giornaliera, attentamente studiata e personalizzata in modo da rispondere alle capacità e alle condizioni fisiche del soggetto, è in grado di produrre un aumento della spesa energetica, che abbinata ad una dieta equilibrata è in grado di produrre la negatività del bilancio energetico e conseguentemente la perdita di peso.

Categorie correlate:

Fitness, sport, attività fisica




A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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