Frutta e verdura? Gli italiani preferiscono i supplementi vitaminici
Secondo recenti indagini solo il 25% degli italiani consuma la giusta quantità giornaliera di frutta e di verdura
In Italia cala il consumo di frutta e verdura e aumenta quello degli integratori multivitaminici
Frutta e verdura queste sconosciute? Non proprio, ma nella dieta dell'italiano medio questi alimenti preziosi per la salute e il benessere sono ancora poco valorizzati. Peccato, perché è proprio attraverso il consumo regolare di frutta e di vegetali di stagione - nella quantità di 5 porzioni giornaliere, come caldamente consiglia l'OMS - che possiamo garantirci il fabbisogno di sali minerali, vitamine e fibre e migliorare l'idratazione naturale. Si tratta di sostanza ricche di antiossidanti, che ci mantengono giovani e rinforzano il nostro sistema immunitario proteggendoci dall'attacco di agenti patogeni endogeni ed esogeni, quindi da malanni di stagione, infezioni e malattie infiammatorie.
Insomma, un toccasana dagli effetti ancora ampiamente sottostimati. Si è parlato di italiani e di abitudini alimentari nel corso del forum multidisciplinare "Pianeta, Nutrizione & Integrazione" di Parma, ponendo l'accento sul ruolo dei supplementi alimentari come alternativa ad una dieta variata. Questi integratori multivitaminici sono ottimi prodotti, che troviamo facilmente anche nei supermercati, oltre che nelle farmacie, ma possono davvero sostituire un'alimentazione sana ed equilibrata? La risposta ovvia è no, perché di fatto si tratta di principi nutritivi di sintesi che non vengono assimilati dall'organismo allo stesso modo (completo, biologicamente più compatibile con il nostro fabbisogno) delle sostanze contenute nei cibi, ma che tuttavia si rivelano utilissimi in caso di carenze di vitamine e minerali soprattutto legate all'età che avanza.
Come emerso nel corso del forum parmense, solo il 25% degli italiani mangia le sue 5 porzioni di frutta e ortaggi ogni giorno, per le ragioni più svariate, e per questo motivo si ritrova in condizione di squilibrio nutrizionale. Vitamina A, E, D e del gruppo B, ferro e calcio, ma anche potassio e magnesio, sono le più comuni carenze. Non si deve mai sottovalutare l'effetto che a lungo termine questi deficit possono provocare in un fisico anche sano, come ci spiega il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società italiana di Medicina Generale:
È scientificamente dimostrato che carenze, anche minime, di macronutrimenti essenziali come le vitamine e i minerali, possono rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di numerose patologie croniche, come diabete e obesità. A fronte del progressivo aumento dell'età media della popolazione e di aspettative di vita sempre più lunghe. la promozione della salute e la prevenzione si configura come una priorità sanitaria, anche in un'ottica di risparmio sui costi terapeutici e assistenziali.
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In quest'ottica si capisce come mai integratori e supplementi vitaminici si stiano diffondendo sempre di più giocando il ruolo di alternative ad una dieta ricca di frutta e verdura. Da un certo punto di vista questo è anche un bene, perché, come spiegato dal dott. Cricelli, in questo modo si possono prevenire le patologie associate alle carenze nutrizionali. Tuttavia è indubbio che non esiste un integratore che valga gli alimenti freschi, e questo lo spiega qualunque nutrizionista. Siamo biologicamente programmati per sintetizzare le sostanze che ci servono dal cibo, ed è proprio questo naturale processo metabolico che ci mantiene in salute, in linea e pieni di energia. Incentivare, con campagne di sensibilizzazione nelle scuole e nelle piazze, il consumo di ortaggi e frutta (meglio se a km zero), e magari promuovere iniziative vantaggiose dal punto di vista economico, può aiutare la popolazione del nostro Paese a preservare il proprio benessere, sostenere l'economia del territorio e valorizzarne le biodiversità.