Il futuro dell'alimentazione mondiale? Gli insetti...
Intere popolazioni li consumano per le loro proprietà nutritive e la facile reperibilità. Ora la FAO li "promuove" a cibo di qualità per combattere la fame nel mondo
Gli insetti: un cibo per molti e, forse, un giorno anche per noi occidentali
Ci fanno ribrezzo, sono in grado di "scatenare" le nostre reazioni più infantili e irrazionali, e mai e poi mai ci verrebbe in mente di... cucinarli, eppure gli umili insetti rappresentano (forse) il cibo del futuro, il migliore che potremmo immaginare sotto il profilo qualità-prezzo. E' per noi abbastanza difficile proiettarci in una realtà gastronomica in cui le ricette saranno a base di scarafaggi, cavallette, larve o scorpioni, ma se ci pensiamo è solo una questione di abitudine. Del resto in molte regioni d'Italia si mangiano rane o lumache... davvero sono alimenti più "nobili" del piccolo millepiedi verde smeraldo che abita nei nostri giardini?Ma perché (vi domanderete) vi vogliamo infastidire con questo discorso sugli insetti e sulle loro proprietà nutritive? Perché di recente un appello della FAO (Organizzazione mondiale che combatte la fame nel mondo), ha riportato all'attenzione dei media la terribile disuguaglianza nella distribuzione dei beni alimentari e l'impatto (in termini ambientali), degli allevamenti di animali da destinare all'alimentazione e delle coltivazioni intensive. Per proteggere l'ecosistema, per nutrire fasce sempre più ampie di popolazione in modo adeguato risparmiando, secondo la FAO dobbiamo sempre più puntare sugli insetti, che sono un'ottima (e insospettabile) fonte proteica e di minerali, adatti a tutti. Inoltre, pare, il loro sapore è davvero squisito. Stando ai dati della FAO, ad oggi ben un terzo della popolazione mondiale (circa 2 miliardi di persone), si ciba di insetti, un trend che va incrementato.
Ma tutti gli insetti sono commestibili e fanno bene alla salute? Forse no, ma sicuramente tanti tra quelli che ben conosciamo. In Asia, dove gli insetti sono da secoli un alimento prelibato, i preferiti sono i coleotteri, i bruchi, le api e le vespe, le formiche, i grilli e le cavallette. Avete i brividi su tutto il corpo? E' assolutamente normale, ma ribadiamo, alla fine è solo questione di abitudine, aprendo la nostra mente possiamo anche coltivare l'idea di assaggiare un buon piatto di bruchi in agrodolce, perché no? Per convincere voi e noi di quella che forse sarà una realtà con cui potremmo avere a che fare, per abituarci all'idea di andare al supermercato ad acquistare un etto di formiche tostate, riportiamo le autorevoli parole del presidente della FAO, Josè Graziano De Silva: