Infezione delle vie urinarie in gravidanza
Cause, sintomi e cosa fare in caso di infezioni urinarie in gravidanza
Cistite e altre infezioni urinarie in gravidanza, ecco come intervenire
Le infezioni delle vie urinarie sono molto comuni nelle donne ed ancora di più lo diventano durante la gravidanza. Pensate che colpiscono almeno la metà delle donne in età fertile e tale percentuale aumenta d’incidenza durante la gestazione, soprattutto tra le 6 e la 24esima settimana per proseguire fino al parto. Questo dipende dalla conformazione fisica e dai cambiamenti ormonali, prima e dopo il concepimento: l’utero, posizionato sopra la vescica cresce e preme, bloccando il fisiologico flusso delle urine e favorendo quindi il loro ristagno da cui sviluppa l’infezione per alta concentrazione di batteri.Il colpevole principale, nel 90% dei casi circa è l’Escherichia coli seguito nel restante delle diagnosi da Staphylococcus saprophyticus e da altri più rari organismi. Il fatto che si tratti di problematiche comuni (come la cistite) non significa però che vadano trascurate, in attesa che il bimbo nasca: tutt’altro!
Le infezioni delle vie urinarie possono arrivare a colpire i reni, con una pielonefrite acuta, molto grave per la vita e la salute della futura mamma. Anche il cucciolo portato in grembo ne può comunque risentire, con un aumento del rischio di parto prematuro o pretermine o più in generale basso peso alla nascita.
Niente paura però perché l’infezione nelle urine si può curare con dei comuni antibiotici compatibili con la gravidanza, oltre che con alcune accortezze preventive e d’igiene. La terapia si effettua solo dopo la certezza della diagnosi che si esegue con analisi delle urine ed urinocoltura (con abbinato antibiogramma): a volte i medici possono far ripetere questo test a distanza di una settimana per avere la sicurezza della positività o meno, e per valutare la carica batterica.
Un buon 15-20% delle donne incinte ha però una batteriuria (cioè batteri nelle urine) asintomatica ed è per questo motivo che i ginecologi prescrivono spesso uno screening in tal senso anche se apparentemente non necessario. I sintomi invece, laddove si manifestino sono: dolore durante l’emissione delle urine e al basso addome, minzione frequente, incapacità di trattenere la pipì, odore forte. In caso di sangue nelle urine, brividi e febbre alta, mal di schiena, nausea e vomito, è opportuno rivolgersi ad un medico perché i batteri potrebbero già essere arrivati ai reni.
Foto: Helvis Huang per Flickr