Integratori alimentari: come orientarsi e cosa scegliere

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Integratori alimentari: come orientarsi e cosa scegliere

16-06-2015 - scritto da Paola Perria

Come fare a capire se davvero abbiamo necessità di assumere integratori? Gli integratori sono utili e sicuri? Ecco cosa consigliano i farmacisti.

Come scegliere gli integratori alimentari giusti per noi.

Integratori alimentari: come orientarsi e cosa scegliere

Gli italiani sono i maggiori consumatori di integratori alimentari in Europa, ben il 60% ne fa uso più o meno regolare. Supplementi vitaminici, ricostituenti, integratori salini, ma anche prodotti anti-age e rivitalizzanti della cute o dei capelli a base di nutraceutici sono i prodotti più venduti e apprezzati. Si tratta di una moda, oppure di un trend virtuoso che può contribuire a migliorare lo stato di salute e le aspettative di vita di ciascuno di noi?

In parte, naturalmente, si tratta di un buon modo per andare e contrastare, alleviare o prevenire piccoli disturbi o disfunzioni come la tipica debolezza primaverile dovuta al cambio di stagione, lo stress da esami, la tendenza all’insonnia, la cellulite o la stitichezza ostinata.

Ci sono poi integratori specifici indicati in caso di ipercolesterolemia – ad esempio a base di lecitina di soia o di omega 3 - di infiammazioni a ossa e articolazioni, e i classici multivitaminici consigliati a uomini e donne a seconda delle diverse età e problematiche. Integratori per i bambini, per gli sportivi, per gli studenti non c’è categoria che non abbia, volendo, un ampio ventaglio di supplementi energetici, rivitalizzanti, stimolanti o anti-invecchiamento a cui ricorrere.

Un appeal, quello esercitato dagli integratori anche attraverso operazioni di marketing strategiche e accattivanti, che va oltre la crisi economica raggiungendo un po’ tutti gli strati di popolazione e di potenziali consumatori.

Ma proprio perché la tendenza che si registra è di forte crescita, è necessario fare un po’ di chiarezza nella giungla delle proposte. Come fare a capire se davvero abbiamo necessità di assumere integratori, ovvero se la nostra alimentazione non basta a colmare le nostre esigenze nutrizionali? E come fare ad individuare quale sia quello davvero giusto per noi, al di là delle facili sirene della pubblicità che sono così abili a “creare il bisogno”? Insomma, se ci identifichiamo con la mamma “spompata” che cerca uno sprint, con l’atleta della domenica che vorrebbe migliorare le proprie performance sportive, o con il nonno over 65 che ambisce a preservare la propria memoria di ferro, sappiamo a quale prodotto ricorrere?

Dati recenti ci informano che i nostri connazionali sono abbastanza avveduti, nel senso che cercano prodotti certificati e che 7 su 10 chiedono consiglio al proprio farmacista. A proposito di qualità del prodotto, che è senza dubbio un requisito fondamentale per ottenere il massimo dei benefici, ecco cosa afferma Alessandro colombo, Presidente dell’Aiipa (Associazione italiana Industrie Prodotti alimentari):

La sicurezza degli integratori alimentari è un valore chiave ed è garantita in Italia dal rispetto di  una apposita legislazione che richiede specifici standard di produzione, formulazione ed etichettatura. A differenza di altri Paesi in Italia è richiesta la notifica delle etichette al Ministero della Salute il quale, al termine di questo processo, inserisce prodotti approvati in un Registro nazionale degli Integratori, pubblicato sul proprio sito. Questo va nell’ottica di uno sforzo che tutti gli attori del sistema mettono in campo per garantire al consumatore un’informazione sempre più ampia; è un impegno che fonda la missione di AIIPA, che è quella di favorire lo sviluppo del mercato in armonia con i bisogni dei consumatori, l’evoluzione delle conoscenze scientifiche, le aspettative degli operatori, fermo restando i più elevati standard di qualità a tutela del consumatore

Se, quindi, questa comunicazione ci conforta dal punto di vista della sicurezza e del controllo di ciò che stiamo andando ad ingerire, rimane la questione della effettiva utilità di tali prodotti. Assumere più fibre, più vitamine o più minerali ci è di reale aiuto? E il consiglio del nostro farmacista di fiducia è sufficiente? Dipende da cosa assumiamo.

In linea di massima, soprattutto se decidiamo di fare una cura suppletiva breve, non ci sono particolari controindicazioni, ma assumere un surplus vitaminico, ad esempio di acido folico o di vitamina D, per tempi lunghi, può finire per danneggiare la nostra salute, come un recente studio revisionale ha purtroppo dimostrato.

La cosa migliore che possiamo fare è quindi quella di evitare il fai da te, e di affidarci al nostro medico curante. Innanzi tutto per chiarire se abbiamo una carenza nutrizionale di qualunque tipo dobbiamo fare delle analisi, o per lo meno farci vistare. Sarà a quel punto il dottore, con l’evidenza dei nostri valori a portata di mano, a stabilire se, e in quale misura, necessitiamo di una bella curetta ricostituente, depurativa, riequilibrante eccetera.

Se proprio vogliamo “fare da noi”, invece, proviamo comunque ad affidarci al farmacista specificando i nostri sintomi (insonnia, caduta dei capelli, ritenzione idrica, intestino irritabile, debolezza eccetera), e “testiamo” un prodotto alla volta (senza “mischiare” troppi integratori diversi, magari in antagonismo l’uno con l’altro o, peggio, cumulativi) per qualche mese, il tempo di verificare gli effettivi benefici. Una volta che abbiamo migliorato i sintomi, e ci sentiamo effettivamente meglio, interrompiamo l’assunzione. Ricordiamoci infatti che nulla, come una dieta sana ed equilibrata, può garantirci l’apporto di tutte le sostanze nutritive necessarie alla nostra salute e al nostro benessere psico-fisico.

 

Foto | via Pixabay.com



A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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