Intolleranza al lattosio nei bambini, cosa mangiare?

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Intolleranza al lattosio nei bambini, cosa mangiare?

15-05-2013 - scritto da Cinzia Iannaccio

Il latte è un alimento prezioso nella crescita dei bambini, ma se sono intolleranti al lattosio cosa si deve fare?

Cosa può mangiare il bambino intollerante al lattosio?

Intolleranza al lattosio nei bambini, cosa mangiare? La questione dell’intolleranza al lattosio nei bambini è piuttosto complessa e controversa anche perché spesso la si confonde con l’allergia al latte vaccino che è ben altra cosa. Ad ogni minimo disturbo si tende ad eliminare (su suggerimento di alcuni -molti- pediatri) dalla dieta del piccolo (o della mamma in caso di allattamento al seno), tutto ciò che possa essere riconducibile al latte, fermo poi incappare in un allergologo o altro specialista che spiega come questo non sia strettamente necessario. Dunque allora cosa possono mangiare i nostri bambini in caso di intolleranza al lattosio?

Cominciamo col dire che l’intolleranza al lattosio, è causata dalla carenza di lattasi, un enzima ( prodotto nel piccolo intestino) in grado di favorire la digestione del lattosio (uno zucchero naturale contenuto nel latte). Da qui i sintomi essenzialmente gastrointestinali. Non c’è cura, ma un miglioramento della sintomatologia lo si può avere diminuendo (non necessariamente eliminando del tutto) il latte ed i suoi derivati dall’alimentazione.

In generale esistono anche prodotti privi di questo zucchero, ma quello a cui bisogna fare maggiormente attenzione è il contenuto occulto di lattosio negli alimenti: è buona norma leggere sempre le etichette, spesso è aggiunto ai cibi pronti e/o in scatola (wurstel, zuppe istantanee, salumi, ecc).

Il problema, nell'eliminare i prodotti lattiero-caseari, dalla dieta dei bambini è che tali alimenti sono ricchi di sostanze nutritive, calcio in primis, fondamentale per lo sviluppo delle ossa. Questo può essere assunto però anche grazie ad altri cibi: quelli arricchiti ad esempio, ma soprattutto attraverso i broccoli, gli spinaci, salmone o arance. Oppure nei comuni sostituti del latte come quello di soia o di riso (che spesso vengono ulteriormente addizionati). I formaggi a pasta dura o stagionati si possono mangiare. Da non dimenticare la vitamina D: contenuta nelle uova, nel fegato e nello yogurt.

Certo non si tratta degli alimenti preferiti dai bambini ed allora con il pediatra in base alla sintomatologia si può tentare di godere di alcuni prodotti lattiero caseari specifici (alcuni tollerano il latte scremato ad esempio), ma questo discorso vale anche per gli adulti. Un piano terapeutico dovrebbe inoltre includere una restrizione al lattosio di breve termine, per contrastare la fase acuta. Poi, il lattosio andrebbe aumentato gradualmente.

Si può infatti provvedere a quella che è considerata una dieta di desensibilizzazione: ovvero, sotto controllo a piccoli passi con minime quantità si può aumentare la tollerabilità al lattosio reintroducendo con gradualità nella dieta del bambino il latte ed i latticini. Anche i probiotici possono essere d'ausilio, facilitandone la digestione.

Foto: Flickr


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