Ipertensione: cosa succede alle vene

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Ipertensione: cosa succede alle vene

16-11-2016 - scritto da Paola Perria

L'ipertensione è quasi sempre sintomatica, ma perché è così pericolosa per i nostri vasi sanguigni?

La pressione troppo alta danneggia le vene. Ecco perché.

 

L’ipertensione è un nemico silenzioso che lavora nell’ombra danneggiando seriamente vene e arterie. Un pressione sanguigna troppo elevata, infatti, è tra le prime cause di eventi cardiovascolari potenzialmente letali, tra cui infarto e ictus, e la ragione è che questa condizione non si manifesta con sintomi chiari e forti, ma al contrario è quasi asintomatica.

Esiste poi la tendenza a minimizzare il problema e i possibili rischi. Siamo infatti portati a pensare che un serio disturbo cardiocircolatorio possa al massimo presentarsi dopo la mezza età, quando finalmente ci si accorge che forse è il caso di effettuare qualche controllo regolare.

 

L’identikit dell’iperteso tipo è, nel nostro immaginario, il seguente: uomo, fumatore accanito, over 60, con la pancia. Peccato che le cose non stiano proprio così. 

 

Certo, è più facile che uomini e donne abbiano qualche cedimento dopo una certa età. Anche i dati dicono che si tratta della fascia senza dubbio più a rischio di sviluppare malattie all’apparato cardiovascolare, che costituiscono anche la prima causa di morte. Ma la pressione alta si può tranquillamente annoverare come un male moderno, che colpisce indiscriminatamente persone giovani e meno giovani, sia uomini che donne.

 

LE CAUSE DELL'IPERTENSIONE

  • Sedentarietà
  • Fumo (l’età dei tabagisti si abbassa sempre più e le ultime statistiche  rivelano che sono soprattutto le teenager ad accendersi  la prima sigaretta in età precoce e precocissima, con grave danno per la loro salute presente e futura)
  • Stress
  • Sovrappeso
  • Eccesso di sodio nella dieta
  • Menopausa nelle donne (soprattutto se anticipata)
  • Fattori ereditari e genetici (esercitano un peso non indifferente nel predisporre all’ipertensione e ai problemi cardiovascolari)

 

IL NOSTRO STILE DI VITA NON E' AMICO DI CUORE E ARTERIE 

Finché siamo giovani difficilmente ci poniamo il problema, ritenendo del tutto superfluo, tra i 30 e i 45 anni, effettuare regolari misurazioni della pressione. Se, invece questo semplice controllo del tutto indolore, facile e rapido da fare, si effettuasse più spesso, si scoprirebbe che, forse, qualche “magagna” potrebbe già esserci, e che apportare un’aggiustatina alle nostre insane abitudini, potrebbe evitarci conseguenze serie sulla salute del cuore.

 

PERCHE' L'IPERTENSIONE E' UN PROBLEMA

Cosa accade davvero alle vene quando il muscolo cardiaco pompa il sangue con troppa “foga”? Accade che, a lungo andare, la spinta esercitata dal sangue sulle pareti venose le sottopone ad usura, tanto che esse perdono elasticità, diventando più sottili, fragili e rigide, e questa condizione le rende anche più facilmente attaccabili dal colesterolo che si può depositare e accumulare restringendo il lume interno e aprendo le porte all’aterosclerosi, l’altra grande concausa di eventi cardiovascolari.

Vasi induriti e incrostati di grasso, non permettono più al sangue di scorrere al loro interno nel modo più efficace, costringendo il cuore ad un superlavoro per portare ossigeno a nutrimento in tutto il corpo.

 

I FATTORI CHE REGOLANO LA PRESSIONE CON CUI IL CUORE POMPA IL SANGUE NELLE ARTERIE

Senza addentrarci in spiegazioni anatomiche troppo complicate, è sufficiente sapere che all’origine del meccanismo regolatore della pressione ci sono ricettori nervosi e ormoni. Uno squilibrio in questo delicato ingranaggio, in cui “sballino” i valori ormonali e l’azione dei recettori vada un po’ in tilt, può produrre delle alterazioni nel volume e nel ritmo pressorio e provocare altri sintomi come palpitazioni e aritmia

 

SOTTOPORSI A REGOLARI CONTROLLI E' IL MODO GIUSTO PER AGIRE DI PREVENZIONE

I controlli regolari, quando siamo ancora in tempo, sono i migliori strumenti a nostra disposizione per “calmare” un flusso ematico troppo violento.

 

Talvolta per ridurre la pressione riportandola entro i valori fuori rischio – minima sotto i 90 mmHG e massima sotto i 140 mmHG – può bastare una modifica dello stile vita. In particolare un aumento dell’attività fisica  e una dieta più salutare in cui non manchino mai frutta e verdura.

 

Tali alimenti, infatti, ci apportano sostanze preziose per la salute del cuore e di tutto l’apparato cardiovascolare come minerali, fibre e antiossidanti. Un allenamento regolare, invece, mantiene giovane il cuore ed elastiche le vene, senza contare gli effetti benefici sul metabolismo (che accelera) e sul peso corporeo (che tende a restare più stabile).

E’ poi indispensabile ridurre l’apporto di sodio, non solo limitando l’uso del sale aggiunto nelle pietanze, ma anche tagliando drasticamente il consumo di questi cibi industriali, soprattutto le scatolette, che ne sono particolarmente ricchi. Occhio anche a non eccedere con formaggi stagionati, salumi, salsa di soia e pizza.

 

La dose di sale ottimale per non avere effetti sulla pressione? Un grammo al giorno (contro i quasi 10 che un italiano medio consuma, spesso senza rendersene conto).

 

Bere molta  acqua per facilitare l’azione purificatrice dei reni e smaltire il sodio in eccesso, e tenere sotto controllo i livelli di  stress sono altre due regole fondamentali.

Insomma, alla fine basta poco per preservare la salute e l’integrità del nostro cuore e delle nostre arterie, ma farlo con consapevolezza fin da giovani è il segreto della longevità.

 

Foto | via Pinterest

Categorie correlate:

Malattie, cure, ricerca medica




A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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