La Degenerazione Maculare Senile (DMS): l'importanza della prevenzione

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La Degenerazione Maculare Senile (DMS): l'importanza della prevenzione

12-11-2013 - scritto da Dr. Giorgio Pacelli

Prevenire la Degenerazione Maculare Senile (DMS), patologia oculare che colpisce circa il 30% degli anziani ed è la principale causa di cecità nella terza età.

La Degenerazione Maculare Senile (DMS) si può prevenire con integratori alimentari ed un corretto stile di vita

Degenerazione Maculare Senile DMS

 



La Degenerazione Maculare Senile (DMS) è una patologia legata all'invecchiamento che danneggia la regione centrale più nobile della retina, detta “macula” che corrisponde al punto di fissazione che presiede alla visione distinta.

La DMS è la principale causa di cecità negli anziani nelle società industrializzate colpendo circa un terzo degli anziani. Si presenta in due forme: quella umida (10-15% dei casi), più grave, che può essere trattata; quella secca più frequente che, al contrario, non ha ancora possibilità di cura. La maculopatia inizialmente causa la distorsione delle linee (metamorfopsie) fino alla progressiva perdita della visione centrale, spesso bilaterale. La DMS provoca in fine la scomparsa dei volti, delle parole durante la lettura e delle altre immagini che compaiono frontalmente sostituiti da una macchia scura (scotoma) con risparmio della sola visione eccentrica periferica (magra consolazione del paziente maculopatico che non finirà mai al “buio”).

Chi soffre di DMS va incontro a serie problematiche sociali e personali: non può più guidare né leggere né scrivere, cade più facilmente ( traumi e fratture). Il malato maculopatico riesce a deambulare e a compiere numerose attività nell'ambiente conosciuto ma è comunque una persona gravemente menomata nel fisico e soprattutto nella psiche ( spesso maculopatia e depressione vanno a braccetto).

Importantissima è la diagnosi precoce: è utilissimo specialmente dopo i 45 anni soprattutto ma non solo per chi ha familiarità, effettuare visite oculistiche annuali, senza sottovalutare sintomi come la visione distorta o di macchie centrali. Lo sviluppo della DMS pare correlato con l’invecchiamento cellulare di uno strato chiamato epitelio pigmentato retinico (EPR) che ha effetti nefasti sulla funzione retinica: si accumulano scarti proteici indesiderati (lipofuscina) che si aggregano anche fuori dalle cellule (presentandosi come chiazze bianco-giallastre chiamate “drusen”), “soffocando” le cellule retiniche fino alla morte precoce. Gli scienziati, che hanno pubblicato il loro studio su Plos One, si sono resi conto che l’accumulo di una specifica proteina (chiamata SQSTM1/p62), associata alla mancata eliminazione dei materiali indesiderati (deficit nell’autofagia), è all’origine di diverse malattie degenerative retiniche.

Una serie di studi hanno accertato che, almeno in qualche misura, la DMS si può prevenire assumendo integratori alimentari e praticando un corretto stile di vita fin da giovani (niente fumo, esercizio fisico regolare, alimentazione bilanciata e completa ricca di frutta, verdura, pesce e sostanze antiossidanti, come vitamine, Omega-3, la luteina e la zeaxantina come recentemente riaffermato da una équipe di Boston pubblicato nel luglio 2013 sulla prestigiosa rivista scientifica Nutrients. L'unico fattore che si è dimostrato significativamente capace di aumentare i rischi d'insorgenza della DMS è il fumo. Molti altri studi hanno sottolineato il ruolo della dieta e la correlazione delle maculopatie con la cosiddetta sindrome dismetabolica spesso legata a sovrappeso e sedentarietà tipica della vita moderna (dislipidemia e iperglicemia). Gli interventi di prevenzione di tipo dietetico sono strategie interessanti, perché più convenienti rispetto alle terapie farmacologiche. Gli studi AREDS hanno evidenziato che sono principalmente tre i fattori nutrizionali utili per il loro potenziale di protezione: omega3 e carotenoidi quali luteina e zeaxantina.

Altri studi mettono in relazione l’utilizzo dell’ossido di zinco e rosmarino e raccomandano di ridurre l’eccesso di ferro nella dieta. Il ferro è essenziale per la vita, ma un eccesso di ferro che si accumula con l'età nei tessuti, tra cui la retina può essere tossico, generando stress ossidativo per accumulo di radicali ossidrilici. Malattie retiniche sia ereditarie che acquisite sono associate ad un aumento dei livelli di ferro. Fortunatamente, è stato dimostrato in vitro e in vivo che il ferro dell'EPR accumulato nella retina è chelabile pertanto la sua chelazione potrebbe costituire un potenziale terapeutico proteggendo i fotorecettori e le cellule dell’EPR dall’eccesso di questo metallo. Il consiglio bionutrizionale più immediato, sulla base degli studi pubblicati, è quello di seguire una dieta mediterranea con un carico glicemico complessivo ridotto privilegiando cibi integrali e ricchi di fibre (sull’esempio della dieta per la Sindrome Metabolica), non caricando di ferro i pasti e consumando frutti a basso carico glicemico, fuori pasto o al limite solo a pranzo e mai a cena. Tra le carni privilegiare quelle bianche e selvaggina. Come condimenti usare prevalentemente olio di oliva o di noci ed evitare i grassi animali e grassi saturi purtroppo ricchi nelle merendine. Gli oli vegetali infatti, al contrario dei i grassi animali, contribuiscono a proteggere il tessuto nervoso fotosensibile della retina.

Ad accertare che i primi siano benefici è stata un’équipe di ricercatori canadesi (Canadian Journal of Physiology and Pharmacology): l’olio d’oliva, di mais, d’argan e di camelina sono in grado di migliorare la fisiologia delle cellule nervose in vitro – mettendo le cellule retiniche a contatto con oli vegetali “si inducono cambiamenti biochimici nella membrana cellulare aumentandone la fluidità, con effetti benefici nel prevenire o rallentare lo sviluppo di una retinopatia” (soprattutto DMS). Condire il nostro cibo con olio di qualità è una sana abitudine così come anche mangiare pesce ricco di omega-3 (salmone e pesce azzurro), verdure a foglia verde, noci... Altri antiossidanti utili possono essere: vitamina C, D ed E. Infine lavorare sul microcircolo, con succo di mirtillo o succo d’uva senza zuccheri aggiunti ( anche con un salutare mezzo bicchiere di vino al pasto).
 



Profilo del medico - Dr. Giorgio Pacelli

Nome:
Giorgio Francesco Pacelli
Professione:
Medico Ospedaliero
Occupazione:
Oculista
Specializzazione:
Oftalmologia
Contatti/Profili social:


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