Longevità e buona salute: meglio la dieta vegetariana o quella mediterranea?

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Longevità e buona salute: meglio la dieta vegetariana o quella mediterranea?

17-03-2016 - scritto da Paola Perria

Qual è il regime alimentare più utile a preservare a lungo la salute di corpo e mente?

Vegetariani e seguaci della dieta mediterranea: chi vive più a lungo?

Longevità e buona salute: meglio la dieta vegetariana o quella mediterranea?

L’illustre professor Umberto Veronesi, ex ministro della Salute, lo afferma da anni: il segreto della longevità e di una salute a prova di tumori è la dieta vegetariana. Al bando la carne rossa e i suoi deleteri grassi saturi così nocivi per le arterie e per il cuore, soprattutto quando le materie prime, ovvero gli animali, siano stati cresciuti in allevamenti intensivi a suon di ormoni e antibiotici. Carni processate e arricchite con nitrati (cancerogeni) per la conservazione, pesci al mercurio, polli e uova di batteria e bovini nutriti con mangimi pieni di scarti animali, quando finiscono troppo spesso sulle nostre tavole e nei nostri stomaci, certo bene non possono fare. Molti, quindi, sull’esempio di Veronesi, per ragioni di tipo salutistico oltreché etico – e qualcuno anche un po’ per moda – si sono avvicinati al vegetarianesimo e alle sue diverse declinazioni.

Ci sono i vegetariani puri che non mangiano né carne né pesce, ma inseriscono nella loro alimentazione uova e latticini.

Ci sono i vegani che rinunciano anche a questi ultimi.

Ci sono anche i semi-vegetariani che rifiutano la carne e i derivati ma includono il pesce.

Ma frutta, verdura, legumi e cereali sono sufficienti a da apportare al corpo tutte le sostanze necessarie per vivere bene e lungo? Ovvero, è proprio eliminando del tutto i cibi di origine animale che le nostre aspettative di vita aumenteranno? Sì e no.

Consideriamo, ad esempio, la dieta dei centenari che abitano nelle cosiddette “oasi blu” del pianeta, come i sardi di alcuni paesi dell’Ogliastra e gli abitanti dell’isola di Okinawa dell’arcipelago giapponese. Nessuno di questi fortunati nonnini dal DNA impeccabile segue una dieta rigidamente vegetariana.

In Sardegna si mangia il formaggio, la carne e si beve vino rosso. Nell’isola di Okinawa abbonda il pesce, naturalmente. Entrambi questi gruppi di centenari sono, però, molto attenti alla qualità dei cibi che portano in tavola, e alle porzioni. Il segreto della loro lunga e sana vita sembra quindi risiedere non tanto in questo o in quell’alimento, ma nella quantità (sempre moderata) delle pietanze, nella combinazione dei nutrienti e nella straordinaria bontà delle materie prime. La frutta e la verdura sono gli alimenti consumati con abbondanza più spesso (ogni giorno, ad ogni pasto), così come i legumi, ma i centenari delle due isole associano al buon cibo una vita attiva, tanto tempo trascorso all’aria aperta fino a tarda età e un atteggiamento ottimista e fiducioso verso la vita.

Quindi, a ben vedere, non c’è tanta distanza dalle scelte dei vegetariani.

Pensiamo alla nostra dieta mediterranea, diventata patrimonio dell’Unesco e oggetto di studi fin dagli anni cinquanta del novecento, ovvero da quando il medico americano Keys si accorse che le popolazioni del Mezzogiorno d’Italia avevano una incidenza di malattie cardiovascolari e di tumori decisamente inferiore agli americani. Il loro segreto? Olio extravergine d’oliva, una dieta prevalentemente ma non unicamente vegetariana, con tante proteine verdi derivanti dai legumi, poca carne naturalmente di ottima qualità come polli ruspanti e bovini o suini da pascolo brado o semi brado, e del buon pesce del Mediterraneo. E gli zuccheri? Qualche buon dolcetto tradizionale fatto in casa solo nelle occasioni speciali, il pane rigorosamente di grano duro fatto con lievito madre, da consumarsi con moderazione (perché si faceva una volta alla settimana), e pasta che in molte case era spesso “scura”.

Stiamo parlando, quindi, di un’alimentazione ricca di tutte quelle sostanze altamente benefiche per il nostro corpo che, come recentemente scoperto anche dagli scienziati della nutrizione, sono in grado di contrastare efficacemente l’invecchiamento cellulare e i danni al DNA. Ben prima della nutraceutica, quindi, c’era la vera dieta mediterranea, povera di cibi “ricchi”, ricca di cibi preziosi per la salute.

Quindi, se il nostro obiettivo è vivere tanto, e vivere bene, allora curiamo la nostra alimentazione fin da giovani, scegliendo il regime alimentare che consideriamo più consono alle nostre esigenze e a quelle dell’ambiente (quindi sostenibile), essendo coscienti che mangiare carne non è una condanna, a patto di non esagerare e di saper scegliere le carni giuste. 

Secondo recenti indagini i vegetariani risultano più sani non solo perché ci tengono a quello che mangiano, facendo la spesa con discernimento in rivendite di prodotti bio, meglio ancora se km zero, ma perché associano la buona nutrizione ad uno stile di vita complessivamente più sano. Non fumare, evitare gli stravizi, fare moto e praticare il pensiero positivo controllando, quindi, i livelli di stress, sono altri fattori essenziali per allungarci la vita.

Non di solo pane vive l’uomo… Giusto?

 

Foto | via Pixabay.com



A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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