COM’È VEDERE IL MONDO CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO?

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COM’È VEDERE IL MONDO CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO?

07-09-2017 - scritto da Paola Perria

La vista è l’ultimo dei cinque sensi che si sviluppa, attraverso tappe ben precise che si concludono più o meno al compimento dei primi dieci anni di vita del bambino.

Intorno ai 3 anni i primi controlli per preservare la salute degli occhi.

COM’È VEDERE IL MONDO CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO?

Il bambino inizia a usare gli occhi come “finestre” verso il mondo esterno, quel posto nuovo e straordinario tutto da scoprire, solo dopo la nascita. Ma prima che ciò accada, non cresce del tutto al buio. Durante la sua vita uterina, infatti, a 18 settimane di vita il feto inizia a percepire la luce che proviene dall’esterno nel pancione materno. Le palpebre restano ancora chiuse, per proteggere gli occhi che si stanno pian piano formando. La retina si sviluppa entro le 26 settimane, mentre a 33 settimane le pupille si aprono o chiudono in base alla intensità della luce. Ma la strada per vedere il mondo è ancora lunga … vediamo come procede:

ALLA NASCITA. Subito dopo il parto il neonato vede in modo molto confuso, poco definito. Aprono e chiudono gli occhietti ma la sensibilità ai colori e alla luce è ancora tutta da sviluppare. La vista è un senso che va “allenato” e i neonati sono ancora alle prime ore di palestra!

PRIMA SETTIMANA. Lo sapete che il neonato vede il mondo “alla rovescia”? Accade solo nei primissimi giorni dopo la nascita, perché ancora il cervello non ha imparato a decodificare l’impulso che gli arriva dall’occhio. Ma la fase capovolta dura pochissimo, giusto il tempo di collegare retina e cervello, e il gioco è fatto. Attenzione, però, a non pretendere troppo: nella prima settimana il neonato riesce solo a distinguere il volto di mamma e papà a circa 20-30 cm di distanza!

PRIMO MESE. Il sistema nervoso del neonato si sta sviluppando rapidamente, ora il piccolo percepisce i segnali luminosi che gli passano davanti agli occhi. Ma il successo più clamoroso è che segue con la testa un oggetto in movimento.

SECONDO MESE. Grandi progressi al termine del secondo mese di vita: il bebè ora non solo distingue correttamente i particolari di un volto umano, coglie i cambiamenti di espressione (sorrisi, boccacce, ecc…), ma soprattutto ricorda le diverse fisionomie e distingue la mamma dal papà, che è diverso dalla zia e certo anche dal nonno. In più, adesso percepisce le sfumature cromatiche con più accuratezza. Insomma, il mondo è a colori!

TERZO MESE. Al bimbo succede una cosa strana: è strabico! Questo fenomeno si riconosce quando si avvicina un oggetto agli occhi del bebè e l’occhio, o entrambi, deviano verso l’esterno. Si tratta di un fenomeno fisiologico chiamato convergenza, che si verifica perché i muscoli oculari sono ancora immaturi, la capacità di messa a fuoco non è perfetta e non si è ancora sviluppata la visione binoculare, ragione per cui il bambino vede con un solo occhio per volta. Questo strabismo della prima infanzia non deve preoccupare, è del tutto normale e temporaneo.

QUARTO E QUINTO MESE. La retina diventa molto più sensibile, e questo si traduce in una sempre maggior acutezza visiva da parte del bambino. Com’è bello il mondo, ora che si vede così chiaramente!

SESTO MESE. Finalmente gli occhi del bimbo funzionano come una squadra! A questa età il piccolo acquisisce la visione binoculare, necessaria per avere quella che definiamo visione globale e tridimensionale della realtà che ci circonda e, soprattutto, per maturare la coordinazione occhio-cervello. Un bambino di sei mesi muove le pupille all’unisono ed è in grado di afferrare un oggetto che vede, calcolando la distanza dal punto in cui si trova e le sue dimensioni. E vi sembra poco?

NONO MESE. A nove mesi il bambino gattona, inizia a balbettare le prime sillabe o paroline e, naturalmente, la sua capacità visiva è coerente con queste nuove e straordinarie abilità appena conquistate. Ora il piccolo vede più in profondità, il suo orizzonte si è decisamente allargato ed è pronto per grandi conquiste!

DA 1 A 3 ANNI. Nei primi tre anni di vita la vista del bambino fa letteralmente passi da gigante, sia in termini di acutezza che di sensibilità ai contrasti, ai colori, ai movimenti e alle distanze. Si tratta, però, anche di una fase delicata in cui possono manifestarsi i primi problemi come l’occhio pigro o ambliopia e lo strabismo, che non ha nulla a che vedere con la fase transitoria della convergenza che avviene nei primi mesi di vita. A questa età possono essere richiesti i primi controlli oculistici.

DA 3 A 10 ANNI. Sono gli anni della piena maturazione che portano i bimbi, ormai cresciuti, a vedere proprio come un adulto. In questi anni il bambino inizia a leggere, ad andare a scuola, a guardare la televisione e giocare con i videogames. I suoi occhi vengono sollecitati in modo massiccio e miopia, astigmatismo e altri piccoli difetti visivi possono essere già in agguato, quindi è meglio individuarli in fase precoce per valutare un intervento tempestivo di correzione e recupero del difetto visivo. Proteggere la vista fin da piccoli è, infatti, il modo migliore per preservare la salute degli occhi da adulti. Per non perdersi neppure un fotogramma di quel grande spettacolo che è la vita.

 

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A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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