Occhi arrossati: cause e rimedi

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Occhi arrossati: cause e rimedi

23-04-2017 - scritto da Paola Perria

Non solo stanchezza o congiuntivite, scopriamo perché a volte gli occhi diventano rossi.

Cause più comuni e cure dell’arrossamento oculare.

Occhi arrossati: cause e rimedi

Occhi rossi, non solo in foto, quante volte ci è capitato? Stanchezza, ambienti saturi di fumo, infiammazioni virali come la congiuntivite, un uso prolungato delle lenti a contatto… le cause di un fenomeno comune come l’arrossamento oculare sono svariate, e sebbene spesso questa condizione venga presa sotto gamba, in realtà quando si verifica troppo di frequente non andrebbe sottovalutata. All’origine, infatti, potrebbero esserci problemi agli occhi più seri. Vediamo, innanzi tutto, cosa si intende per “occhi rossi”.

 

In  condizioni di salute la sclera oculare, al centro della quale si trova l’iride con la pupilla, appare bianca, persino azzurrina. Talvolta, però, i piccoli capillari che la irrorano si dilatano creando un reticolo di irregolari linee rosse che sembrano “sporcare” la sclera. 

 

E’ comune notare un improvviso arrossamento quando, ad esempio, ci entra un corpo estraneo nell’occhio e magari noi contribuiamo a peggiorare l’irritazione grattandoci o cercando di estrarre il corpuscolo. Ma in questi casi l’arrossamento è del tutto temporaneo e la causa è chiara. Per accelerare i tempi di decongestione dell’occhio basta applicare delle compresse di acqua tiepida o qualche goccia di collirio alla camomilla. Talvolta basta tamponare una salvietta bagnata con acqua tepida sull’occhio arrossato e lasciarla per qualche minuto. Se, però, il lieve calore peggiorasse la situazione, procurando ulteriore vasodilatazione, potremmo provare con l’approccio opposto, ovvero applicando dei tamponi di ovatta freddi, che dovrebbero far riassorbire il rossore e dare sollievo all’occhio dolorante.

 

Una delle più comuni cause di arrossamento è l’insufficiente lubrificazione dell’occhio. La sindrome dell’occhio secco colpisce soprattutto i portatori di lenti a contatto e tutti coloro che sottopongano gli occhi a notevole stress, ad esempio lavorando per ore davanti allo schermo di un pc.

 

Questa esposizione prosciuga il film lacrimale dell’occhio e favorisce la dilazione dei piccoli vasi. Attenzione a non sottovalutare questa sindrome – che oltre a rendere rossi i nostri occhi, produce sintomi come bruciore e sensazione di avere sabbiolina fastidiosa – perché impoverendo la sclera e l’iride oculare della sua protezione umida, le rende vulnerabili alle infezioni degli agenti patogeni esterni come virus e batteri.

 

Come si dona sollievo alla sindrome dell’occhio secco? Alternando le lenti a contatto agli occhiali, riposando di frequente gli occhi, scegliendo lenti morbide usa e getta ad alta percentuale d’acqua, e soprattutto usando colliri lubrificanti ad hoc, in genera  base di acido ialuronico.

 

Quando gli occhi si irritano e si disidratano spesso, all’origine potrebbe esserci anche uno squilibrio alimentare o carenze nutrizionali. Per prima cosa, spesso non si beve a sufficienza, cosa che si ripercuote sul livello di idratazione generale, occhi inclusi. Per mantenere il livello di fluidi corporei ottimale è necessario bere in media 8 bicchieri d’acqua al giorno, che possono diventare anche 10 in estate o quando perdiamo molti liquidi in sudore. Sul fronte alimentare, invece, occhio ai cibi che producono infiammazione, come gli zuccheri raffinati, i troppi latticini, i cibi precotti, in scatola, sotto sale. Anche in questo caso una dieta bilanciata che mantenga in salute gli occhi deve includere una quota di grassi “buoni” come gli acidi grassi omega 3 (che troviamo nell’olio extravergine d’oliva, nel pesce azzurro, nell’avocado, ne semi oleosi e nella rutta secca).

 

Chi ha il problema dell’occhio secco deve inoltre stare attento a mantenere l’ambiente di lavoro o in generale il microclima domestico sufficientemente aerato e umidificato. L’aria troppo calda  e secca, ovviamente, tende a prosciugare gli occhi e a irritarli. Importantissima anche l’illuminazione,e perché lavorare, ad esempio davanti ad uno schermo acceso  mentre tutto il resto della stanza è al buio, è deleterio. La luce deve essere tale da non affaticare in alcun modo la vista.

 

Veniamo alle cause patologiche che producono l’arrossamento oculare. Il più comune è la congiuntivite, ovvero l’infiammazione della congiuntiva, quella sottile membrana trasparente che riveste il bulbo oculare e la palpebra.

 

A provocarla possono essere virus o batteri, in questo secondo caso l’infezione è più seria, produce lacrimazione, offuscamento della visione e produzione di secrezione giallastra (le cispe che appiccicano le palpebre al mattino) e si cura con pomate antibiotiche. La congiuntivite virale è meno seria, e in genere guarisce da sola con un po’ di riposo e applicazione di impacchi alla camomilla.

 

Quando, però, all’arrossamento si accompagna un gran prurito con lacrimazione abbondante, allora la causa può essere una congiuntivite allergica. I possibili allergeni sono comunemente i pollini delle piante nella stagione delle fioriture, e la soluzione è rappresentata dai colliri antistaminici e antiallergici, ma anche dai vaccini (in questo caso la terapia desensibilizzante va, però, cominciata mesi prima della stagione dei pollini). 

 

Un’altra possibile origine patologica dell’arrossamento oculare è la blefarite, che colpisce la palpebra e provoca, oltre all’arrossamento, anche prurito, edema e bruciore. Come la congiuntivite virale anche la blefarite tende a guarire da sola con  il riposo, igiene dell’occhio e impacchi con compresse calde.

 

Un improvviso e drammatico rossore che tinge letteralmente l’occhio di cremisi è invece prodotto da una piccola emorragia di uno o più vasi capillari, che a causa di sforzi intesi o debolezza vascolare possono rompersi. L’emorragia si riassorbe nel giro di due settimane.

 

Quando è necessario rivolgersi al medico a seguito di un arrossamento oculare più o meno intenso? Quando in concomitanza si verificano le seguenti condizioni:

  • Visione oscurata e/o riduzione del campo visivo
  • Dolore molto forte
  • Recente trauma nella zona perioculare o alla testa
  • Esposizione ad agenti chimici tossici
  • L’essersi sottoposti di recente ad interventi chirurgici agli occhi

 

Foto | via Pixabay.com



A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
Profilo Linkedin di Paola Perria
 

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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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