Pancia gonfia, quando la colpa è delle emozioni

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Pancia gonfia, quando la colpa è delle emozioni

14-04-2015 - scritto da Paola Perria

Pancia gonfia, dispepsia, meteorismo, colon irritabile possono avere un’origine psicosomatica.

Il ruolo delle emozioni nei disturbi digestivi e intestinali.

Sempre più persone soffrono di disturbi di stomaco e intestino. Tra i sintomi che più comunemente vengono riferiti al proprio medico ci sono:

  • stitichezza e diarrea
  • dolori addominali di tipo crampiforme
  • pancia e stomaco gonfi
  • meteorismo e flatulenza
  • digestione lenta
  • nausea

 


 

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A questi disturbi si risponde con indagini diagnostiche che comprendono esami e test per scoprire le cause fisiche che li originano, ad esempio:

  • presenza di ulcere e infiammazioni della mucosa gastroduodenale
  • calcoli biliari
  • diverticoli o polipi intestinali e via discorrendo

 

Sono tantissime le malattie che provocano disturbi all’apparato gastrointestinale, ma non sempre dietro un addome costantemente gonfio e affaticato c’è una patologia. Talvolta a provocare il problema c’è "solo"… la nostra psiche. Non a caso l’intestino viene definito anche il "secondo cervello", ovvero un organo sensibilissimo che capta e reagisce ai nostri cambiamenti d’umore, al nostro livello di ansia e di stress, e che nelle persone particolarmente sensibili, ancor più se di sesso femminile e giovani, produce sintomi che sono un segnale da non sottovalutare. Certo, questi mal di pancia emotivi non sono gravi, non sono patologici ma… possono sempre diventarlo se non si affrontano le cause psicologiche che ne sono all’origine. 

 

Ma come è possibile che una stitichezza ostinata, uno stomaco gonfio e dolorante che fatica a digerire anche il pasto più leggero possano essere conseguenza di uno stato emotivo alterato?

 

Consideriamo il funzionamento parallelo di questi due organi: intestino e cervello, che “dialogano” in modo molto più stretto di quanto possiamo immaginare. Infatti anche nell’intestino sono presenti cellule neuronali, seppur molte meno rispetto a quelle cerebrali, le quali, influenzate da fattori fisici e da stimoli di vario tipo, tra cui le emozioni interne, rilasciano ben il 95% della serotonina totale sprigionata dall’organismo.

 

La serotonina è proprio l’ormone che regola gli stati d’animo e le loro mutazioni, e le informazioni in esso presenti, vengono inviate direttamente al sistema limbico del cervello, che ha il compito di rielaborale. Quando le emozioni hanno un tratto negativo, e sono associate a stati di tensione e di ansia o di paura, allora il cervello invia all’intestino “l’ordine” di rilasciare altra serotonina per gestire il surplus emotivo ma questo ha delle conseguenze sulla funzionalità dell’apparato digestivo.

 

Ciò che accade è che la muscolatura addominale si contrae provocando gonfiore, diarrea o stitichezza, crampi, senso di tensione, spasmi. Ma non è finita qui, infatti la tensione emotiva, lo stress, inducono una iper-secrezione di acido cloridrico da parte dello stomaco, cosa che può alla lunga provocare infiammazione delle mucose e quindi bruciori, gastrite, persino ulcere.

 

La muscolatura addominale contratta nella zona diaframmatica, infine (cosa di cui ci accorgiamo quando tendiamo, senza renderci contro, a stare in apnea anziché respirare profondamente “di pancia”), rallenta la digestione e crea la classica dispepsia.

 

E’ dunque molto importante, una volta che gli esami clinici e i test allergologici abbiano escluso un’origine patologica dei nostri disturbi gastrointestinali, cercare di lavorare sul nostro stato psicologico, abbassando i livelli di stress e trovando delle valvole di sfogo. Le emozioni negative possono farci ammalare, ricordiamocelo!



A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
Profilo Linkedin di Paola Perria
 

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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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