La Parietaria è una pianta infestante dal lungo periodo di pollinazione e dalle piccole dimensioni dei pollini, che provocano allergie insidiose

Fioritura lunga (da marzo a settembre, con picchi nei mesi di maggio e giugno), emissione di pollini in grandi quantità e con dimensioni ridotte: chi soffre di allergia alla parietaria ha certamente un nemico duro a morire.

La chiamano anche erba dei muri, o erba muraiola, perché cresce spesso lungo i muri di case abbandonate, ma la sua presenza è frequente anche sui terreni incolti in pianura e in collina, sotto i 900/1000 metri di altitudine: è la Parietaria, pianta infestante della famiglia delle Urticacee e acerrima nemica di tanti allergici che si trovano a dover fare i conti con una allergia respiratoria tra le più persistenti e insidiose.

Esistono diverse specie di Parietaria ma le più diffuse sono la Parietaria Officinalis e la Parietaria Judaica, entrambe molto diffuse nell’area Mediterranea. La stagione di pollinazione di questa pianta incomincia a marzo e dura fino a settembre e, come se il periodo prolungato non bastasse a dare problemi ai tanti affetti da allergia alla Parietaria, prevede l’emissione di una grande quantità di pollini, la cui concentrazione nell’aria può arrivare a medie di 500-700 granuli per metro cubo, in particolare nel periodo da fine aprile a fine giugno. La concentrazione di pollini raggiunge i valori massimi nelle ore più calde della giornata e i minimi nelle ore notturne. Con lo stesso ritmo, dunque, si assiste a un miglioramento o peggioramento dei sintomi nelle diverse ore della giornata.

Il polline di Parietaria è di dimensioni molto piccole ed è anche molto leggero. Queste caratteristiche lo rendono particolarmente adatto alla riproduzione della pianta, perché facilmente trasportabile dal vento, e contemporaneamente particolarmente pericoloso per i soggetti allergici, perché il granulo pollinico della Parietaria riesce a penetrare in profondità nelle vie aeree. Ecco perché gli allergici alla parietaria sono spesso affetti non soltanto dai classici sintomi delle allergie respiratorie (starnuti, congiuntiviti allergiche, riniti) ma anche da forme asmatiche.

L’allergia alla Parietaria colpisce più frequentemente nel centro sud Italia: la frequenza di sensibilizzazione a questa pianta risulta infatti essere tra il 50% e l’80% nel sud Italia, per poi scendere a percentuali tra il 10 e il 40% nell’Italia del nord.

Come per tutte le allergie respiratorie, la miglior cosa da fare se si sospetta una allergia alla Parietaria è quella di rivolgersi al proprio medico o allergologo per un test diagnostico e, una volta arrivati a diagnosi certa, seguire la terapia prescritta. In alternativa alle terapie sintomatiche vale la pena considerare l’ipotesi di sottoporsi ad immunoterapia. Il cosiddetto vaccino antiallergico infatti può essere particolarmente di aiuto nei casi come questi, in cui l’allergia può provocare anche sintomi gravi come l’asma e per un periodo prolungato.

Foto: Wikimedia Commons

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A cura di Patrizia Frattini aka Rockcopy, copywriter e Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2012, da anni attiva (anche, ma non solo) nel settore dell’informazione scientifica e divulgativa.
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