Prolasso vescica, tutte le cure

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Prolasso vescica, tutte le cure

27-01-2015 - scritto da Cinzia Iannaccio

Il prolasso della vescica si può curare, ecco come.

Dagli esercizi di Kegel alla chirurgia per combattere il prolasso vescicale.

Prolasso vescica, tutte le cure

Un prolasso della vescica non va trascurato. Esistono diverse possibilità terapeutiche a seconda dei casi e soprattutto della gravità. A livello diagnostico si distinguono 4 diversi gradi patologici e sono i seguenti:

  • Cistocele (prolasso di vescica) di 1° grado: è una forma lieve in cui il prolasso è minimo e parziale
  • Cistocele di 2° grado: gravità moderata (vescica scesa fino all’apertura della vagina)
  • Cistocele di 3° grado: grave: la vescica fuoriesce dalla vagina
  • Cistocele di 4° grado: gravissimo, tutta la vescica fuoriesce dalla vagina e spesso si accompagna al prolasso di altri organi vicini come l’utero e o il retto

Un prolasso di primo grado in genere non da disturbi e non necessita di cure mediche. E’ però importante utilizzare alcuni semplici accorgimenti di prevenzione cercando di eliminare o almeno tenere sotto controllo le cause di prolasso vescicale evitabili, come la stitichezza o il sollevamento di pesi eccessivi. Altresì possono essere suggeriti degli esercizi di Kegel per rafforzare tutti i muscoli dell’area pelvica.


Per i casi più seri, vanno valutati altri fattori da parte dello specialista per stabilire il tipo di cura, che può essere chirurgica o meno, come l’età della paziente, il suo stato di salute generale, e ovviamente la gravità del prolasso e la sua incidenza sulla qualità della vita della donna in termini sintomatologici.

Molte pazienti trovano beneficio nella terapia ormonale sostitutiva (con estrogeni) che aiuta a rafforzare i muscoli della vagina che sostengono la vescica o comunque a ritardare un peggioramento. Può essere utilizzata nei casi da lievi a moderati e somministrata per via orale o applicata localmente sotto forma di crema o patch. Questa seconda formulazione comporta meno rischi di effetti collaterali perché non si diffonde per via sistemica ed ha un’alta efficacia localizzata: è capace di alleviare in modo sostanziale la sintomatologia.

In alternativa può essere utile il posizionamento di un “pessario” , ovvero un dispositivo atto a sostenere la vescica da dentro la vagina dove viene inserito, senza chirurgia, da un medico. Tale dispositivo necessita però di pulizia, che può essere fatta con regolarità dalla donna stessa o dal medico (a seconda del tipo); si abbina spesso all’utilizzo di creme a base di estrogeni per prevenire infezioni. Non è considerato per tali motivi particolarmente funzionale e comodo.

In alternativa possono essere consigliate delle terapie fisiche come la stimolazione elettrica (che stimola contrazioni attraverso una sonda collocata localmente, capaci di rafforzare i muscoli) particolarmente utile per controllare l’incontinenza o il Biofeedback (un sensore viene applicato per monitorare l’attività muscolare in seguito ad alcuni esercizi per verificare l’efficacia degli stessi e quindi cambiarli o intensificarli).

Laddove tali metodiche risultino inefficaci è necessaria la chirurgia per curare il prolasso della vescica. Questa ha lo scopo di rimettere la vescica prolassata al suo posto e mantenerla lì: di solito si passa con le strumentazioni chirurgiche dalla vagina, sulla cui parete viene fatta un incisione per lavorare sulla vescica. Poi tutto si richiude e la parete della stessa viene a volte rinforzata onde evitare un nuovo prolasso. A seconda dei casi si può eseguire il tutto in anestesia generale o locale.

La normale attività viene ripresa in media nell’arco di 6 settimane, anche se i medici suggeriscono di stare a riposo per almeno 6 mesi. L’intervento chirurgico, come sempre, comporta dei rischi che vanno valutati tra chirurgo e paziente in relazione ai benefici. Un particolare aspetto che va chiarito nel consenso informato è quello della necessità di inserire una rete di sostegno alla parete, che può comportare dei pericoli maggiori.

Fonte: WebMd
Foto: Flickr



A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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