Salmonellosi, tutto quello che devi sapere

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Salmonellosi, tutto quello che devi sapere

17-04-2015 - scritto da Cinzia Iannaccio

Sintomi, cause, contagio e cure in caso di salmonellosi, classica infezione gastrointestinale causata da alimenti contaminati, ma non solo.

Salmonellosi, la più comune intossicazione alimentare.

Salmonellosi, tutto quello che devi sapere

Hai sentito parlare di un allarme salmonellosi e vuoi saperne di più? Si tratta di una patologia provocata dal batterio Salmonella, identificato per la prima volta da Daniel Elmer Salmon (da qui il nome), un medico americano. Da allora si è scoperto che questo batterio è piuttosto vario: ne esistono oltre 2.000 sottotipi, con caratteristiche anche molto differenti tra loro. I ceppi più comuni, che colpiscono l’essere umano e gli animali a lui collegati - per lo più nella catena alimentare, ma non solo - sono due: il  S. enteritidis ed il S. typhimurium.

 

Questi batteri danno origine a diverse manifestazioni della salmonellosi. Le più comuni sono:

  • le salmonelle tifoidee (più gravi)
  • le salmonelle non tifoidee, che rappresentano più della metà di tutte le infezioni gastrointestinali in cui l’essere umano incappa

 

I sintomi di queste intossicazioni alimentari, che si manifestano dopo un minimo di 12 ore dall’infezione e fino ad un massimo di 72 ore (3 giorni), sono purtroppo ben noti e comuni a questo genere di patologie:

  • diarrea
  • febbre
  • crampi addominali
  • nausea e vomito

 

La salmonellosi dura in media 5-7 giorni e può essere curata con degli antibiotici (anche se alcuni sottotipi di Salmonella hanno sviluppato una resistenza agli antibiotici). Se la diarrea è intensa può essere necessario somministrare liquidi per via endovenosa, anche con ricovero ospedaliero. La diagnosi avviene in genere, in seguito alla visita e ai sintomi, attraverso un esame delle feci.

E’ importante una cura tempestiva, specie nei bambini, nelle persone anziane ed in quelle con un sistema immunitario compromesso: il batterio può altrimenti diffondersi in circolo e provocare il decesso del paziente. 

In genere la salmonellosi non lascia strascichi, guarisce totalmente, ma in un piccolissimo numero di persone può dare origine a dolore delle articolazioni a causa di quella che viene definita un’artrite reattiva, che può cronicizzare ed è complessa da curare.

 

Come si trasmette? Attraverso l’ingestione di alimenti contaminati. I batteri Salmonella si possono trovare:

  • nel pollo crudo
  • nelle uova (sulla buccia esternamente o nel tuorlo)
  • nella carne bovina
  • più raramente nella frutta (è per questo importante lavarla prima di mangiarla o lavorarla)

 

Altresì si può infettare qualunque cibo che viene a contatto con una superficie o recipiente non puliti nei quali è stato messo in precedenza un alimento contaminato (contaminazione incrociata), cosa che può avvenire anche con le mani non lavate. La contaminazione può avvenire in qualunque momento della produzione di un cibo, quindi si potrà avere anche in:

  • salse e condimenti
  • preparati per dolci
  • creme
  • gelati
  • oltre che nell’acqua

 

È inoltre possibile il contagio della salmonella dopo aver toccato alcuni animali, in particolare rettili come serpenti, tartarughe e lucertole.

 

Il batterio può rimanere in circolo per qualche tempo anche se non si hanno più sintomi, per cui gli esperti consigliano di non elaborare cibo per gli altri finché le analisi delle feci non confermano l’eradicazione della Salmonella.

 

Per la prevenzione, oltre alle norme igieniche è consigliato cuocere gli alimenti ad almeno 68-72 °C o portarli ad ebollizione. Il congelamento distrugge molti tipi di Salmonella ma non tutti. Inoltre, questi batteri si riproducono più facilmente con il calore, ecco perché d’estate queste infezioni gastrointestinali sono più frequenti.

 

Fonte: Iss

Foto: Flickr



A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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