Scuola e malattie del bambino

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Scuola e malattie del bambino

17-11-2014 - scritto da Cinzia Iannaccio

Quando rimandare a scuola il bimbo dopo la malattia

Pidocchi e congiuntive batterica, ecco perché si sviluppano epidemie nelle scuole

Scuola e malattie del bambino Anche oggi sono sobbalzata nel vedere entrare a scuola un bimbo di 3-4 anni con il naso tutto pieno di mocciolo scuro. E’ vero che alcune mamme lavorano, ma se un bambino è malato, non bisognerebbe fare di tutto per tenerlo a casa? Per il proprio figlio, affinché indebolito da virus e batteri non si prenda di peggio, ma soprattutto perché così si evita di contagiare l’intera classe!

Il tutto con un certo equilibrio ovviamente. L’esempio mi nasce facile perché un moccioletto scuro, denso e verdognolo è sempre sintomo di un’infezione delle alte vie respiratorie, cosa che non è quando invece è acquoso e trasparente.

Ma più in generale, quando bisognerebbe tenersi a casa il piccolo dalla scuola materna o dall’asilo o anche dalle elementari?

Di sicuro in caso di febbre, o quando mostra segnali di malessere generale: è nervoso, non mangia, ha il naso chiuso e/o respira con difficoltà. E’ chiaro che sono i primi sintomi di un qualcosa che esploderà a breve. Oppure in caso di diagnosi già accertata di bronchiolite e influenza .

In caso di infezione che necessita una terapia antibiotica, è opportuno non mandarlo a scuola fino alla fine della terapia e non rispedirlo in classe appena la febbre migliora! Un semplice raffreddore senza altri disturbi invece non richiede restrizioni.

E se invece il ragazzino ha vomito e diarrea? A casa per almeno 24-48 ore fino a che il disturbo non passa, perché anche in questo caso potrebbe trattarsi di un’infezione contagiosa.

In questi contesti ad onor del vero, fatta eccezione per qualche caso anomalo, i bambini vengono per lo più accuditi tra le mura domestiche, come pure per le malattie esantematiche. Ma esistono alcune situazioni critiche che difficilmente vengono adeguatamente prese in considerazione. I pidocchi ad esempio. Questo è uno degli aspetti più critici per me perché non esistono obblighi di visite post infestazione per il rientro a scuola e…..diciamocelo con onestà…..quanti bambini continuano ad andare nonostante il problema facilmente risolvibile ed irrisolto? Un’infinità!

Lo stesso dicasi per la contagiosissima congiuntivite batterica che di solito colpisce tutta la famiglia! In tal caso gli occhi sono gonfi, rossi, purulenti con scarico denso e giallognolo. Vanno applicati su prescrizione medica colliri e/o pomate antibiotiche. In genere il giorno dopo l’inizio della terapia si può rientrare a scuola senza alcun rischio per altri bambini. Eppure non sempre si fa!

Per le malattie esantematiche siamo abituati a tenerli a casa, ma ricordiamo quando il rientro a scuola è ammesso: con la varicella ed il morbillo si aspettano almeno i 5 giorni dopo l’eruzione o quando tutte le croste scompaiono; in caso di scarlattina dopo 5 giorni di terapia antibiotica, per la roseola basta aspettare che il piccolo stia meglio.

Foto: Flickr

A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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