Shock anafilattico: cos'è e cosa fare

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Shock anafilattico: cos'è e cosa fare

24-07-2015 - scritto da Viviana Vischi

Lo shock anafilattico si verifica improvvisamente e in breve può portare alla morte. Farmaci, alimenti e veleno di imenotteri sono le cause scatenanti.

Shock anafilattico: una reazione allergica "esplosiva".

Shock anafilattico: cos'è e cosa fare

Lo shock anafilattico è una reazione allergica "esplosiva” che si sviluppa in soggetti a rischio, in seguito al contatto con determinate sostanze. Se non trattato tempestivamente, lo shock anafilattico può portare alla morte. Negli Stati Uniti, ogni anno si verificano dai 100 ai 500 decessi per reazioni allergiche alla sola penicillina, mentre l'allergia al veleno di imenotteri causa almeno 40 morti all'anno. Sono da considerarsi soggetti a rischio tutti coloro che hanno già manifestato qualche reazione allergica e sono stati riconosciuti allergici a una delle seguenti sostanze: famaci, alimenti e veleno da imenotteri.

SHOCK ANAFILATTICO: COME RICONOSCERLO

Prurito, senso di nausea e asma sono solo alcuni dei sintomi che devono metterci in guardia se siamo dei soggetti allergici: possono, infatti, indicare l'inizio di uno shok anafilattico.

I sintomi di uno shock anafilattico variano a seconda della quantità dell'allergene con cui si è venuti in contatto e della sensibilità individuale. Possono comparire immediatamente o, in casi piuttosto rari, fino a poche ore dopo l'ingestione o il contatto con l'allergene. I sintomi più classici sono:

  • formicolio e senso di calore al capo
  • reazioni cutanee: eritema e prurito diffuso, orticaria
  • prurito nasale, oculare (anche lacrimazione) o a livello del palato
  • difficoltà respiratorie: asma e oppressione toracica
  • disturbi gastrointestinali: nausea, vomito, crampi addominali e diarrea
  • perdita di coscienza che può culminare nell'arresto cardio-respiratorio

 

SHOCK ANAFILATTICO: LE CAUSE

Farmaci, veleno di imenotteri e alimenti: ecco le sostanze che possono provocare uno shock anafilattico in pazienti allergici.

Le sostanze che più frequentemente possono scatenare uno shock anafilattico sono i farmaci, il veleno da imenotteri e gli alimenti. Secondo recenti stime europee, circa un terzo degli shock anafilattici è causato da allergia ai farmaci e un quarto da allergia da alimenti. I medicinali responsabili sono soprattutto antibiotici (la penicillina è la sostanza che scatena la reazione allergica), antinfiammatori, anestetici e preanestetici. Gli alimenti che possono provocare uno shock anafilattico sono: latte, uova, crostacei e arachidi. In alcuni soggetti allergici, i sintomi si manifestano solo dopo aver esercitato un qualche sforzo fisico, come ad esempio una partita di calcio, e successivamente all'assunzione di un determinato cibo. Va ricordato che gli allergeni alimentari si nascondono anche in cibi insospettabili: tracce di arachidi e noccioline si trovano sbriciolate anche in biscotti, dolci e creme di produzione industriale.  L'allergia da veleno di imenotteri è causa di un ulteriore 25% del totale degli shock anafilattici. Fra gli insetti, le punture più pericole sono quelle di api, seguite da vespe e calabroni. Esiste, inolte, uno shock anafilattico, definito "idiopatico", in cui non è riconoscibile la causa scatenante.

 

SHOCK ANAFILATTICO: CHE FARE?

Quando si verifica, non c'è tempo da perdere: lo shock anafilattico può portare alla morte in pochi minuti. Un corretto uso di adrenalina autoinittabile può salvare la vita.

Uno shock anafilattico richiede assistenza medica immediata. Per questo, è necessario chiamare tempestivamente un'ambulanza. Nel frattempo, l'infortunato va fatto sdraiare, controllando frequentemente il polso e la respirazione e, se necessario, si può praticare la respirazione artificiale. Un primo soccorso può essere effettuato mediante l'iniezione di adrenalina. Pazienti predisposti a reazioni anafilattiche dovrebbero portare sempre con sé una siringa ad autoiniezione. L'adrenalina, infatti, agisce sulle vie respiratorie prevenendone la costrizione e spesso salva la vita. Tuttavia, l'autoiniezione di adrenalina somministrata per via intramuscolare nella coscia non deve essere considerata risolutiva della reazione anafilattica ma permette al paziente di guadagnare tempo in vista dell'arrivo al Pronto Soccorso, dove potrà ricevere ulteriori trattamenti sotto il diretto controllo medico. 

 

SHOCK ANAFILATTICO: LA CURA

Portare sempre con sé una dose di adrenalina autoiniettabile e correre al Pronto Soccorso il prima possibile. Questo è il modo più efficace di curare uno shock anafilattico.

Una prima regola per prevenire uno shock anafilattico è evitare il contatto con la sostanza a cui si è allergici. Purtroppo, per quante precauzioni si possano prendere, non si può avere la certezza di evitare queste sostanze. Alcuni farmaci del tutto insospetabili possono, infatti, dare alcune reazioni incrociate con il farmaco a cui si è allergici, così come è del tutto impossibile fare in modo che non si venga mai punti da un'ape o una vespa, sebbene si possano evitare le situazioni a rischio, come i picnic all'aperto. Per gli alimenti, infine, è evidente che non è possibile conoscere con esattezza tutte le sostanze contenute in un prodotto o tutti i cibi presenti in un piatto.

Al manifestarsi di uno shock anafilattico, la regola salva-vita è intervenire tempestivamente. La sostanza che permette di contrastare l'effetto dei mediatori chimici che si liberano nell'organismo a seguito di una reazione anafilattica è l'adrenalina. Altre molecole sono i corticosteroidi e gli antiistaminici. L'adrenalina si trova in commercio sotto forma di fiale preconfezionate da somministrarsi per via intramuscolare nella coscia, tramite l'uso di siringhe. Dalla tempestività dell'intervento e dal corretto uso del farmaco, può dipendere la vita del paziente: la reazione allergica, infatti, può peggiorare molto rapidamente, al punto da richiedere un intervento un trattamento con adrenalina entro pochi minuti. Per questo, i pazienti a rischio, dovrebbero sempre portare con se dell'adrenalina.Tra le soluzioni in commercio, esistono autoiniettori con dosi prestabilite di adrenalina stabile a temperatura ambiente. L'utilizzo è semplice: è sufficiente premere l'autoiniettore sulla parte esterna della coscia, anche attraverso i vestiti. Il vantaggio è che in situazioni di estrema emergenza – basti pensare solo a quanto può distare il Pronto Soccorso più vicino, in qualsiasi tipo di situazione -, il paziente non deve calcolare i dosaggi e maneggiare aghi e siringhe. 

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A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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