Soffio al cuore: sintomi e tipologie di un comune disturbo cardiaco

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Soffio al cuore: sintomi e tipologie di un comune disturbo cardiaco

23-05-2016 - scritto da Paola Perria

Di solito è benigno, ma qualche volta il soffio al cuore è spia di un problema cardiaco da indagare

Cos'è il soffio al cuore e quando preoccuparsi.

Nella stragrande maggioranza dei casi non solo il soffio al cuore non dà problemi, ma neppure viene diagnosticato, se non per puro caso. Si tratta di uno dei più comuni e benigni disturbi cardiaci, spesso presenti fin dalla nascita senza determinare peraltro problemi di natura cardiocircolatoria o aumentare il rischio di andare incontro ad eventi gravi come infarti o ictus

Il termine “soffio” sta ad indicare una vibrazione sonora caratteristica che il medico può rilevare auscultando il paziente. Questo strano sibilo, talvolta simile ad un rombo, si origina durante il passaggio del sangue attraverso le valvole cardiache perché il flusso ematico genera una specie di vortice anomalo. In condizioni normali questo passaggio è del tutto silente ma, nel caso del soffio, ad originare il tipico rombo è un restringimento delle valvole che in pratica crea un piccolo ostacolo allo scorrimento del sangue. Tale fenomeno viene definito dai cardiologi “flusso laminare”. 

Il soffio al cuore può riscontrarsi in individui giovani o adulti perfettamente sani, e questo è il caso più comune. Ma in piccole percentuali tale anomalia può essere spia di una malformazione più seria acquisita o congenita. 

Vediamo le diverse tipologie di soffio al cuore e le conseguenze possibili:

  • Soffio al cuore innocente o benigno. E’ presente fin dalla nascita per conformazione congenita, ma non compromette la funzionalità del cuore, né dà sintomi. Spesso il difetto scompare con la crescita
  • Soffio al cuore anomalo. L’anomalia può in questo caso essere conseguenza di malattie cardiache oppure sintomo di malformazioni congenite più serie
  • Soffio al cuore sistolico. Il soffio viene prodotto da una insufficienza delle valvole che portano il sangue ai ventricoli o da un restringimento delle arterie polmonari
  • Soffio al cuore diastolico. In questo caso il soffio è provocato da un restringimento delle valvole atrio-ventricolari
  • Soffi cardiaci continui. Si verificano sia in fase sistolica che diastolica

E’ facilmente intuibile che a differenza del primo e più comune caso di soffio al cuore, in tutti gli altri fenomeni è necessario non solo indagare più a fondo lo stato di salute del cuore, ma anche sottoporsi a terapie e talvolta interventi cardochirurgici per correggere le malformazioni più serie.

Come accorgersi di avere questo tipo di anomalia? Il soffio al cuore benigno non dà sintomi, ma quando è patologico (per difetti congeniti o a seguito di eventi cardiaci o malattie), allora si possono osservare disturbi associati tra cui:

  • Dispnea (fiato corto)
  • Cianosi
  • Aumento della sudorazione
  • Dolori toracici

 

In presenza di tale sintomatologia, anche di lieve entità ma che perduri nel tempo, sarebbe opportuno sottoporsi ad una visita cardiologica ed effettuare qualche esame, come l’elettrocardiogramma o l’ecocardiogramma, per valutare se il soffio sia innocente o meno.

Talvolta un soffio al cuore acquisito può presentarsi come conseguenza passeggera di altro genere di patologie, tra le più comuni le disfunzioni della tiroide e le malattie reumatiche. Persino una gravidanza o un periodo di forte stress e ansia o di sforzi fisici intensi può scatenare il disturbo. In questo casi il restringimento delle valvole cardiache è temporaneo o si supera con un po’ di riposo, adottando al contempo uno stile di vita più salutare e ordinato.

Del resto fattori esogeni come l’inquinamento, il fumo di sigarette e l’alcool, una dieta troppo ricca di grassi e sale altro non potrebbero fare che accentuare il disturbo.

Tuttavia, se all’origine del soffio al cuore vi sono insufficienze mitraliche, allora la soluzione potrebbe necessariamente passare per la via chirurgica. In ogni caso è bene non sottovalutare mai nessun sintomo di malessere, anche se passeggero, e recarsi  dal proprio medico per accertamenti.

 

Foto | via Pinterest

Categorie correlate:

Malattie, cure, ricerca medica




A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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