Un nuovo farmaco per il tumore al polmone non a piccole cellule

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Un nuovo farmaco per il tumore al polmone non a piccole cellule

05-03-2014 - scritto da Angela Nanni

Un nuovo farmaco per il tumore al polmone non a piccole cellule

Il cancro al polmone: speranze da un nuovo trattamento farmacologico



Il cancro al polmone è piuttosto aggressivo ed è una patologia che purtroppo interessa centinaia di migliaia di persone e miete moltissime vittime, nonostante trattamenti sempre più selettivi e nuovi farmaci a disposizione. Recentemente l’US Food and Drug Administration ha autorizzato l’immissione in commercio della molecola afatinib per il trattamento del cancro al polmone in fase avanzata e il farmaco ha ottenuto approvazione di utilizzo anche in Europa. Il farmaco ha ottenuto l’approvazione per il trattamento di un tipo di tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC): si stima che l’85% dei tumori polmonari sia di tipo NSCLC per questo tale tipo di tumore risulta essere il cancro al polmone più comune.

Il farmaco in questione si propone come valida alternativa alla chemioterapia standard in quel 10-15% di pazienti che presentano alterazioni nel recettore del fattore di crescita epidermico denominato EGFR: si stima che siano, appunto, circa il 10-15% i pazienti che manifestano tumore polmonare non a piccole cellule con tale alterazione genetica. Il farmaco ha ottenuto approvazione in un lasso di tempo relativamente breve, rispetto ad altri farmaci approvati sempre per il trattamento del cancro al polmone, probabilmente perché la terapia con questo farmaco rappresenta una spinta ulteriore verso la personalizzazione del trattamento in base alla patologia di base.

L’approvazione per il farmaco è arrivata grazie alle conclusioni tratte dallo studio LUX-Lung 3 che ha visti coinvolti 345 pazienti che in maniera casuale hanno ricevuto o l’afatinib o fino a 6 cicli di chemioterapia imperniata sull’utilizzo della combinazione cisplatinopermetrexed. I pazienti che hanno assunto afatinib hanno evidenziato un ritardo nella progressione del tumore (definita come sopravvivenza libera da progressione) di circa 4 mesi in più rispetto ai pazienti sottoposti a chemioterapia: l’FDA ha anche sottolineato come non sia stato possibile evidenziare una sopravvivenza significativamente superiore in uno dei due gruppi in questione. Fra gli effetti collaterali della molecola si noverano prurito, infiammazione della vescica, deplezione ematica di potassio, febbre anche se fra gli effetti collaterali più gravi è stata riscontrata diarrea che può determinare insufficienza renale e grave disidratazione, grave rash, infiammazione polmonare e tossicità epatica.

L’approvazione di afatinib è stata immediatamente successiva all’approvazione della molecola Erlotinib che ha avuto l’ok per il trattamento di prima linea dei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico con mutazioni attivanti dell’EGFR. Data l’elevata diffusione e l’aggressività di questo tumore ogni anno, a livello mondiale, novembre è il mese della sensibilizzazione del tumore al polmone; dati alla mano si stimano tra gli uomini circa 27 mila nuovi casi, il 15% di tutte le forme tumorali diagnosticate, e tra le donne circa 11.000 ovvero il 6%: si calcola che attualmente un uomo su 9 ed una donna su 36 possano sviluppare un tumore del polmone nel corso della vita. Anche in Italia questo tumore risulta la prima causa di morte per cancro con il 20%dei decessi, il dato sale al 26 % nella popolazione maschile dove rappresenta  la prima causa di morte per cancro in tutte le fasce di età.

Jorge Gomez, M.D., medical director, thoracic oncology program, Mount Sinai Medical Center, New York City; Len Horovitz, M.D., pulmonary specialist, Lenox Hill Hospital, New York City; U.S. Food and Drug Administration, news release, July 12, 2013

Categorie correlate:

Malattie, cure, ricerca medica




A cura di Angela Nanni, Farmacista iscritta all'Albo dal 2005 e Redattore medico scientifico freelance.
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