Alito cattivo: ce l’abbiamo tutti, o quasi…

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Alito cattivo: ce l’abbiamo tutti, o quasi…

15-02-2010 - scritto da Viviana Vischi

Il 40% degli italiani soffre di alitosi e spesso la causa è la cattiva igiene orale. I consigli per contrastarla

I consigli per contrastare l'alito cattivo

Alito cattivo: ce l’abbiamo tutti, o quasi… 18/11/2007 - Chissà quante volte è capitato anche a noi in ufficio o a scuola: evitare di parlare con il vicino di scrivania o di banco per la paura di avere l’alito cattivo, oppure chiacchierare con qualcuno e accorgerci delle sue espressioni infastidite. O vergognarci di dare un bacio al nostro partner… Beh, non siamo soli: l’alitosi è una fonte di continui disagi, che può avere influenze sul lavoro e sulla vita privata, e ne soffre ben il 40% degli italiani! A rivelarlo è il Centro per la diagnosi e cura dell’alitosi dell’ospedale Molinette di Torino.
In quasi tre anni di attività si sono rivolti al centro circa 600 pazienti. Di questi il 12% ha riferito di essersi accorto personalmente di avere il problema, il 37% di esserne a conoscenza perchè fatto loro notare da altri mentre il 51% è rientrato in entrambe le situazioni.
Veniamo alle cause. Nella stragrande maggioranza dei casi (83%) si trattava di cattiva igiene orale: la placca batterica reagisce con i residui di cibo e, attraverso reazioni chimiche, libera gas dall’odore sgradevole. La placca batterica, inoltre, col tempo si trasforma in tartaro, a sua volta responsabile di infezioni del cavo orale. E poi ci sono la carie (i tessuti morti dei denti sprigionano un odore acre e persistente) e le gengiviti. Distaccatissime (6%), le cause di pertinenza dell’otorinolaringoiatra come tonsilliti e sinusiti. Nel 5% dei casi il problema ha avuto origine in altri distretti dell’organismo (diabete, insufficienza renale, cirrosi epatica, disturbi gastroenterici). Mentre per quanto riguarda il restante 6% bisogna fare riferimento alla cosiddetta “pseudoalitosi” o “alitofobia”: ci sono persone che credono di avere l’alito cattivo e arrivano a farsene un vero problema psicologico, ma gli esami dicono il contrario.
Intendiamoci, l’alitosi transitoria, tipica di alcuni momenti della giornata, è fisiologica: produrre un odore sgradevole al risveglio è normale, perchè durante la notte la produzione di saliva diminuisce e il processo di decomposizione batterica è potenziato. Altrettanto normale è avere l’alito pesante dopo un pasto saporito (una volta entrati nel circolo sanguigno, gli alimenti passano nei polmoni e vengono emessi con l’aria espirata finché non vengono eliminati completamente), oppure dopo ore di digiuno: in quest’ultimo caso si riduce la produzione di saliva che è un importante meccanismo di autodetersione della bocca. Completamente diversa è l’alitosi persistente, legata all’esistenza di patologie sistemiche o del cavo orale: in questi casi la prima cosa da fare è rivolgersi al dentista o allo specialista.
Contro l’alitosi transitoria i consigli sono molto semplici: non abusare di alcool e fumo, evitare pesci o carni dal sapore forte, aglio e cipolla, asparagi e formaggi tipo gorgonzola. Lavarsi bene i denti e utilizzare il filo interdentale, che può aiutare a distruggere i germi responsabili dell’alitosi. E’ importante anche dedicare qualche minuto alla pulizia della lingua, con un normale spazzolino oppure particolari raschietti che permettono di asportare la placca. Se non è possibile lavare i denti dopo il pasto, almeno sciacquare la bocca e masticare un chewing-gum senza zucchero, che aiuta ad asportare gli eventuali frammenti di cibo tra un dente e l’altro: gli amanti della carne e degli affettati ne sanno qualcosa…

A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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