Alito cattivo: filo diretto con l’intestino

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Alito cattivo: filo diretto con l’intestino

24-02-2010 - scritto da Viviana Vischi

Regolarizzare digestione ed evacuazione sono le parole d’ordine per avere un alito fresco e sano. Oltre, naturalmente, a un’accurata igiene orale

Consigli e rimedi contro l'alito cattivo

Alito cattivo: filo diretto con l’intestino Ci laviamo i denti dopo ogni pasto, utilizziamo il filo interdentale, non siamo fumatori e di norma non mangiamo pesci o carni dal sapore forte, aglio e cipolla, asparagi e formaggi tipo gorgonzola. Stiamo addirittura attenti alla pulizia della lingua, con un normale spazzolino oppure particolari raschietti che permettono di asportare la placca. E nonostante tutto, spesso ci accorgiamo di avere l’alito cattivo. Come è possibile? Semplice: non sempre la causa dell’alitosi risiede nel cavo orale, ma può derivare dalle difficoltà digestive o dall’irregolarità intestinale. La putrefazione del cibo all’interno dello stomaco o dell’intestino può infatti produrre gas o composti volatili che, se l’organismo non riesce velocemente a inattivare, entrano in circolo e vengono eliminati attraverso i polmoni con la respirazione. Contro l’alito cattivo è importante dunque stimolare la motilità gastrica e intestinale, spesso messa a dura prova da stress, ansia o cattiva alimentazione. Come? Con l’olio essenziale di finocchio, ad esempio, o con integratori specifici di fibre che, oltre a regolarizzare l’evacuazione e velocizzare il transito, riducono i gonfiori di stomaco e pancia e i conseguenti dolori al basso ventre. Altre regole importanti sono quella di bere tanta acqua, per idratare e ammorbidire le feci, e quella di assumere molte fibre attraverso l’alimentazione, perché normalizzano e migliorano il funzionamento della flora intestinale. Infine, per effettuare un ripulisti generale dell’organismo, si possono utilizzare piante come il carciofo, il tarassaco, la betulla, la mela, il cardo mariano, il tè verde e tante altre, che aiutano ad eliminare le tossine, a far lavorare bene i reni e il fegato e a migliorare la digestione, evitando così il ristagno del cibo. Quanto alle fibre “anti-stipsi”, per avere benefici se ne dovrebbero assumere circa 30 grammi al giorno. Per raggiungere questo quantitativo basta prendere a colazione qualche biscotto integrale, consumare a pranzo o a cena almeno una porzione abbondante di verdura e riservare la frutta fresca o cotta a merenda. Attenzione però al rovescio della medaglia: all’inizio, quando si aumentano le fibre, è inevitabile avere un po’ di meteorismo (aria nella pancia), perché fermentano nell’intestino producendo sostanze gassose. Ma, tranquilli: con il tempo il fenomeno si riduce. In aggiunta al cibo, si possono assumere nutraceutici ad hoc contenenti fibre solubili, triptofano e vitamine capaci di richiamare acqua all’intestino e ammorbidire le feci facilitandone il passaggio e l’evacuazione. Questi “regolatori fisiologici” migliorano il nostro rapporto con l’intestino, il nostro sistema immunitario, la bellezza della nostra pelle e, naturalmente, la purezza del nostro alito.

A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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