Allergia al veleno degli imenotteri

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Allergia al veleno degli imenotteri

09-10-2013 - scritto da Prof. Domenico Schiavino

L'allergia al veleno degli imenotteri può essere molto pericolosa se non curata tempestivamente

Il Dott. Schiavino spiega cause, sintomi e diagnosi dell'allergia al veleno degli imenotteri

Allergia al veleno degli imenotteri Gli imenotteri sono l’ordine di insetti con maggior impatto allergologico; le famiglie più importanti sono riportate nell'elenco sottostante:

• IMENOTTERI
• APIDI
• VESPIDI
• APE
• VESPA
• BOMBO
• POLISTES
• CALABRONE


Gli apidi hanno un pungiglione a sega (esso rimane conficcato nella sede della puntura e l’animale allentandosi si eviscera e muore) mentre i vespidi hanno un pungiglione liscio e possono pungere più volte.

Gli “elementi” responsabili delle reazioni allergiche contenuti nel veleno di imenotteri sono proteine (es. mellitina) ed enzimi (es. fosfolipasi), mentre le amine vasoattive (istamina, serotonina) sono responsabili di reazioni irritative locali in tutti gli individui.

Le reazioni allergiche, invece, danno luogo a reazioni sistemiche che vanno dall’orticaria, all’asma bronchiale fino allo shock anafilattico.

Il paziente deve essere indirizzato dall’allergologo specialista se dopo la puntura di uno di questi insetti ha presentato una reazione che non sia esclusivamente locale. Sintomi non esclusivamente locali (in questo caso è necessario un esame allergologico) Orticaria, Difficoltà a parlare, Prurito, Senso di morte imminente, Difficoltà respiratoria, Incontinenza, Angioedema e Shock anafilattico.

La diagnosi di allergia al veleno di insetti si basa su una anamnesi approfondita, sull’impiego di test cutanei con estratti purificati di veleno di imenotteri e sulla ricerca delle IgE specifiche nel sangue.

La terapia si basa su consigli utili ad evitare le punture di insetti, su un “kit di pronto soccorso” (antistaminico, cortisonico e adrenalina) che il paziente deve portare sempre con sé ed utilizzare nel caso sia punto dall’insetto, ma la terapia causale è la desensibilizzazione.

I candidati al vaccino sono quei pazienti che dopo la puntura di insetti hanno presentato reazioni sistemiche gravi (anafilassi, edema della glottide, asma, perdita di coscienza) o reazioni sistemiche non gravi (orticaria) ma a rischio (ad esempio contadini o apicoltori) e in cui l’esame allergologico è risultato positivo.

Per l’allergia al veleno di imenotteri il vaccino viene effettuato iniettando sottocute dosi progressivamente crescenti di allergene. La dose di mantenimento è di 100 µg di veleno (corrispondente all’incirca alla quantità di veleno inoculato da un’ape o da 2 vespe). Da qualche anno, presso il nostro Servizio, si utilizza una metodica detta “ultra-rush”, che permette di raggiungere in 2:30 h la dose di mantenimento.

Il vaccino va proseguito per almeno 5 anni, con cadenza mensile. Oltre il 90% dei pazienti che hanno fatto il vaccino risultano protetti da reazioni sistemiche quando ulteriormente punti.

Profilo del medico - Prof. Domenico Schiavino

Nome:
DOMENICO SCHIAVINO
Comune:
ROMA
Contatti/Profili social:


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