Allergia o intolleranza all’aglio: sintomi e differenze
In alcuni casi è solo un problema di digestione, in altri si tratta di vera e propria allergia alimentare: focus sull’aglio e sulle problematiche legate al suo consumo.
Cosa fare in caso di allergia o intolleranza alimentare all’aglio.
L’aglio: ortaggio saporito e odoroso, molto spesso utilizzato nella cucina mediterranea. Ha proprietà antibatteriche, rafforza il sistema immunitario, abbassa il livello di glicemia, insomma, ha importanti proprietà benefiche per la salute, ma per qualcuno è un alimento proibito.
In caso di allergia o intolleranza all’aglio infatti si possono sperimentare sintomi come:
- dolori allo stomaco
- problemi di digestione (infiammazione di stomaco o intestino, bruciore, gonfiore)
ma anche, nei casi più gravi:
- rash cutanei (prurito, arrossamenti, che a volte compaiono anche solo al contatto con l’aglio, senza che necessariamente si ingerisca l’ortaggio)
- problemi di respirazione (senso di costrizione al torace, tosse, dispnea, naso chiuso o gocciolante)
In alcuni casi i sintomi sono molto lievi, al punto che può essere difficile collegare i disturbi a una vera e propria allergia ad un determinato alimento. Talvolta invece i sintomi possono essere importanti, e richiedere il ricorso ai farmaci di emergenza come gli autoiniettori di epinefrina, necessari per scongiurare uno shock anafilattico, cioè una reazione allergica grave e potenzialmente mortale (se non trattata in maniera tempestiva).
Se i sintomi di allergia e intolleranza a questo ortaggio sono simili, molto diverse sono le cause delle due patologie. Ricordiamo, infatti, che allergia e intolleranza alimentare non sono la stessa cosa. Nel caso dell’allergia all’aglio, infatti, i sintomi sono causati dalla attivazione del sistema immunitario che riconosce l’allergene come un elemento estraneo, attivando la risposta degli anticorpi, la cui azione provoca i sintomi sopra descritti. Quando invece si è alle prese con una intolleranza non vi è alcuna attivazione del sistema immunitario ma si tratta piuttosto di una difficoltà dell’organismo a digerire quel cibo, per esempio a causa di una carenza o di una mancanza dell’enzima che è responsabile della sua digestione.
Nel caso in cui si sospetti una allergia o una intolleranza all’aglio è innanzitutto importante consultare il proprio medico o allergologo, in modo che possa formulare una diagnosi precisa e stabilire la terapia più adatta alla patologia di cui si è affetti. Il trattamento dell’allergia infatti differisce di molto rispetto a quello per la semplice intolleranza e anche le conseguenze sulla salute delle due patologie sono diverse e di diversa gravità.
Una volta accertata la presenza di una allergia alimentare, sarà importante seguire una dieta di eliminazione, cioè un regime alimentare che preveda la rigorosa eliminazione dell’aglio e di tutti i suoi derivati. Questo può comportare inizialmente uno sforzo di attenzione, poiché occorrerà leggere tutte le etichette dei prodotti che normalmente si acquistano per verificare l’eventuale presenza di aglio, ma è certamente una via obbligata per tutti coloro che sono affetti da una allergia alimentare.
Il medico e lo specialista sapranno però certamente fornire tutte le informazioni utili per facilitare chi è allergico all’aglio nell’adozione della dieta più corretta.
Foto: Wikimedia Commons
A cura di Patrizia Frattini aka Rockcopy, copywriter e Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2012, da anni attiva (anche, ma non solo) nel settore dell’informazione scientifica e divulgativa.
Profilo Linkedin di Patrizia Frattini
ForumSalute
ForumSalute su Facebook
ForumSalute su Twitter
ForumSalute su Google+
ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.