Allergie alimentari: educazione e prevenzione anche a scuola

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Allergie alimentari: educazione e prevenzione anche a scuola

17-02-2015 - scritto da Laura C.

La scuola è uno dei luoghi a maggior rischio di assunzione accidentale dell’alimento al quale si è allergici. L’importanza della collaborazione tra scuola e famiglia.

Scuola e famiglia, insieme, per tutelare la salute dei più piccoli in caso di allergie.

Allergie alimentari: educazione e prevenzione anche a scuola

Le allergie alimentari nei bambini sono in costante aumento, i numeri lo dimostrano: la prevalenza delle allergie alimentari nei bambini sotto i tre anni di età è pari al 3,2%, quelli che in età scolare sono interessati da allergie alimentari sono il 3-4%, mentre all’età di 10 anni il fenomeno diventa più raro e interessa solo il 2% dei ragazzi, percentuale sovrapponibile a quella dell’adulto (1-2%). L’incidenza dell’anafilassi da allergeni alimentari raggiunge i 4-6 casi su 100.000 bambini/anno.

L'allergia alimentare in età scolare determina notevoli limitazioni nelle attività familiari, scolastiche o extrascolastiche, con conseguenze significative sulla percezione di benessere generale e importanti risvolti emotivi. La scuola è tra i luoghi più a rischio per l’assunzione accidentale di allergeni: il bambino può sfuggire alla sorveglianza degli insegnanti e venire a contatto con gli allergeni in seguito a contaminazioni, inalazioni accidentali o errori nella preparazione del pasto. Crescono conseguentemente ansia e preoccupazione da parte non solo dei genitori che affidano temporaneamente la custodia del bambino, ma anche del personale scolastico che non sempre si ritiene adeguatamente preparato per salvaguardare la salute dei bambini allergici ed affrontare eventuali situazioni di emergenza. E’ per questo che scuola e famiglia devono collaborare fortemente per garantire una corretta gestione della malattia durante le ore scolastiche al fine di tutelare la salute dei bambini che ne sono affetti. Dal momento che ancora non esiste una cura per l’allergia alimentare, è fondamentale che non solo il paziente e la sua famiglia ma anche il personale scolastico sia correttamente educato per essere in grado di adottare le dovute precauzioni, riconoscere le situazioni di rischio ed intervenire correttamente nelle situazioni di emergenza.

I genitori di bambini allergici dovrebbero fornire alla scuola un certificato medico rilasciato dall’allergologo o dal medico curante che indichi il tipo di allergia di cui è affetto il proprio figlio, come si manifestano i sintomi di una reazione allergica, l’eventuale farmaco salvavita da somministrare in caso di grave reazione anafilattica e le sue modalità di somministrazione. Fortunatamente i farmaci da utilizzare in caso di reazione anafilattica sono facili da utilizzare e in generale privi di controindicazioni particolari, non è richiesta infatti alcuna qualifica da parte di chi li somministra. I genitori possono fornire un documento in cui autorizzano il personale scolastico alla somministrazione dei farmaci necessari nelle modalità previste dal medico curante.

Ulteriori misure preventive per salvaguardare la salute dei piccoli pazienti fuori casa sono rappresentate dai dispositivi di identificazione medica: piccoli oggetti portatili che permettono di informare il personale sanitario o eventuali primi soccorritori della condizione medica della persona che li porta. Ne esistono di diversi tipi, come ad esempio i braccialetti USB, nei quali possono essere archiviati tutti i dati medico-sanitari o gli adesivi contenenti un codice QR che, attraverso la lettura da parte di uno smartphone, rimanda ad un sito web contenente le informazioni cliniche dell’individuo e gli interventi necessari nei casi di emergenza.



A cura di Laura C., Dottoressa in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, redattrice medico-scientifica dal 2013.
 

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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.

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