Angina pectoris: un disturbo cardiaco da non sottovalutare
Cause, sintomi e cure dell’angina pectoris, un disturbo che aumenta il rischio di infarto.
Un forte dolore toracico può essere spia di un’angina pectoris.
Con la definizione di angina pectoris si identifica un dolore toracico con irradiamento retrosternale che ha una causa cardiaca. Quando, infatti, il muscolo cardiaco non riceve sufficiente ossigenazione va in sofferenza e si scompensa.
L’angina è un disturbo cardiaco tra i più comuni nella popolazione adulta sia maschile che femminile, ma colpisce con maggior incidenza dopo i 50 anni e nella donne dopo la menopausa perché si verifica una importante diminuzione nella produzione degli ormoni estrogeni protettivi del cuore a seguito della cessazione dell’attività ovarica. Sebbene sia una condizione patologica di cui si sente parlare spesso, c’è molta confusione in merito a cosa sia davvero l’angina e quali siano i possibili rischi.
Di fatto, il ridotto afflusso di sangue ossigenato al cuore è determinato da un restringimento delle arterie coronariche, un difetto a sua volta prodotto, nella maggior parte dei casi, da un processo di sclerotizzazione dei vasi per la presenza di incrostazioni di colesterolo. La formazione di placche aterosclerotiche che rende le arterie dure e ne riduce il lume interno (con un restringimento fino al 75% del vaso) è un problema che, come sappiamo, oltre a costituire la più probabile causa di angina è un grosso fattore di rischio per eventi potenzialmente letali come infarto e ictus.
Nel caso dell’infarto l’occlusione dell’arteria coronarica è totale, ma è importante intervenire prima che questo accada, ecco perché è essenziale non sottovalutare un’angina e curarla a dovere.
Ma vediamo esattamente di che disturbo si tratta e come si manifesta. I sintomi dell’angina sono i seguenti:
- Dolore al centro del petto più o meno intenso con irradiamento verso la schiena
- Il dolore può essere percepito anche come oppressione, con senso di angoscia
- Fiato corto, respiro affannoso
- Il dolore può essere improvviso e scatenato da emozioni forti ma anche da sforzi fisici o da una digestione faticosa
L’attacco di angina pectoris in genere non si protrae per oltre 20 minuti, ma anche se passa rapidamente non per questo una volta che si sia verificato va sottovalutato. Infatti gli attacchi di angina possono essere acuti e improvvisi, oppure più soft e ripetuti nel tempo. In questo secondo caso si parla di angina stabile, o cronica, con attacchi simili tra di loro nella sintomatologia che si ripetono per almeno 2-3 mesi.
Oltre all’aterosclerosi, altre possibili cause di un’angina pectoris sono:
- La presenza di un trombo che ostacola il normale scorrimento del sangue nelle arterie
- Un improvviso spasmo dell’arteria
Fattori di rischio, poi, sono il fatto di soffrire di malattie croniche come il diabete, una condizione di obesità associata a sindrome metabolica, abitudini di vita nocive per la salute come il tabagismo, un’alimentazione poco salutare (troppo ricca di proteine animali e grassi saturi e povera di fibre e sostanze antiossidanti), sedentarietà e infine esposizione allo smog.
Va detto che esistono anche condizioni patologiche pregresse che possono aumentare le probabilità di soffrire di attacchi di angina pectoris, soprattutto cardiopatie come la stenosi aortica (restringimento della valvola aortica che porta il sangue al cuore), oppure la miocardiopatia ipertrofica, ovvero l'ingrossamento delle sottili membrane che rivestono il cuore.
Veniamo alle cure di questo disturbo che, se non trattato con tempestività, può realmente mettere a repentaglio la salute del cuore. Il protocollo terapeutico in questi casi prevede l’assunzione di farmaci che ripristinino il corretto afflusso del sangue al cuore in modo da prevenire anche possibili rischi di infarto. Trai principi attivi più usati troviamo i beta-bloccanti, i calcio antagonisti, i nitrati, gli anticoagulanti (tra cui la cardioaspirina), le statine e gli antiaggreganti.
Quando l'angina è agli inizi e soprattutto a scopo preventivo dopo una certa età o quando in famiglia esista una certa predisposizione, si deve modificare lo stile di vita allo scopo di ridurre i fattori di rischio. Per prima cosa è indispensabile smettere di fumare, praticare più attività fisica “dolce” per migliorare la circolazione allenando il cuore e tonificando i vasi sanguigni, mangiare bene scegliendo cibi ricchi di vitamine e antiossidanti, mantenere colesterolo e pressione entro i livelli di guardia.
Se, nonostante le terapie, il problema di un ridotto afflusso di sangue ossigenato al cuore non regredisce, si può ricorrere ad un intervento chirurgico ad esempio di angioplastica o per l’inserimento di un by-pass aortico. In rari casi, però, neppure la chirurgia è sufficiente a risolvere il problema del restringimento aortico e allora si parla di angina refrattaria. Il paziente che debba convivere con questa cardiopatia deve seguire uno stile di vita molto controllato e sottoporsi a continuo monitoraggio medico.
Foto | via Pinterest
A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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