Candida in gravidanza, si può curare?
I farmaci per la Candida in gravidanza
Rischi della candidosi durante la gestazione

Essenzialmente si tratta di farmaci a base di Miconazole e Clotrimazole: sono sicuri e non controindicati in gravidanza, anche se, in caso di sintomatologia dubbia è sempre opportuno rivolgersi al proprio ginecologo prima di assumere qualunque sostanza, farmacologica e non. Questo soprattutto per avere una diagnosi ben precisa. I sintomi della candida sono infatti simili anche ad altre infezioni vaginali che possono essere ben più pericolose per il bambino: parliamo di prurito intimo e perdite bianche che assomigliano a ricotta, benché inodori, arrossamento e gonfiore, bruciore durante la minzione e dolore durante i rapporti sessuali.
Le infezioni da lieviti, vaginite, sono abbastanza comuni nei 9 mesi di gestazione, a causa dei cambiamenti ormonali e del ph fisiologico dell'apparato intimo delle donne e tra i microrganismi incriminati, è facile riscontrare, in gran parte proprio la Candida albicans.
A volte i sintomi passano da soli, ma in altri casi no. I farmaci antimicotici (creme ed ovui vaginali) in genere vanno applicati la sera prima di coricarsi ed almeno per 7 giorni consecutivi (terapie di più breve corso in gravidanza sembrano essere scarsamente efficaci). Nel frattempo si può lenire il prurito con acqua fresca.
La candida non è pericolosa per lo sviluppo del feto, ma il bambino può contagiarsi al momento del parto naturale e sviluppare una serie di complicanze, in genere il classico mughetto alla bocca, non grave e facilmente curabile anche nei neonati. Rarissime le complicanze maggiori di una micosi più diffusa, ma perché rischiare quando le cure ci sono?
Foto: Mpilote per Flickr
A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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