Uno studio USA ci spiega perché il cibo delle feste e quello consumato con un certo rituale ci sembra più gustoso

La ritualità ci fa sembrare il cibo più buono

Avete mai fatto caso che la torta del compleanno è sempre più buona delle altre, anche se fatta nello stesso modo? E che il pranzo di Natale, anche il più semplice, appaga il nostro palato in modo più intenso e gratificante? E' l'effetto-festa, o meglio, quel valore aggiunto (ai cibi), che una celebrazione può conferire loro. Anche un'insalata, una fetta di formaggio, un piatto di spaghetti al sugo, se associati ad una circostanza lieta, ad una cerimonia, ad una occasione speciale, diventano cibi prelibati, cibi... della festa, appunto.

Ma non solo. Se invece di mangiare il nostro pasto in velocità e distrattamente, associamo a questo importante momento una certa ritualità, magari inventata da noi, che in un certo modo "sacralizza" il cibo, esso diverrà più gustoso al nostro palato, aumenterà il nostro senso di appagamento. Il meccanismo psicologico che si racchiude dietro a questa intuitiva verità che tutti noi sperimentiamo fin da bambini, è stato dimostrato scientificamente grazie ad uno studio USA condotto dai ricercatori dell'Università del Minnesota e pubblicato sulla rivista Psychological Science.

Gli studiosi hanno cercato di dimostrare l'impatto che il modo in cui si mangia un cibo e il contesto in cui lo si mangia agiscano sul nostro cervello e in particolare sul senso del gusto. Grazie alla partecipazione di alcuni volontari divisi in due gruppi, il team guidato dalla dott.ssa Kathleen Vohs ha potuto appurare che una tavoletta di cioccolato consumata secondo una sequenza di gesti precisa (tale da rendere questo momento "rituale"), era percepita come più saporita rispetto ad una mangiata liberamente, senza badare troppo al modo.

In pratica questo studio dimostra quanto valore abbia il cibo per noi esseri umani, e quanto sia importante celebrarlo in modo adeguato per apprezzarlo maggiormente. E' un istinto che possediamo fin dalle origini, e che si manifesta nei bambini, i quali, se ci fate caso amano accompagnare il consumo di un cibo particolarmente gradito da una serie di gesti che ne aumentino il valore.

Probabilmente è lo stesso motivo per cui il panino mangiato in compagnia, magari durate una gita, è sempre più saporito, perché i cioccolatini offerti e gustati con gli amici si sciolgono meglio in bocca, perché l'insalata di riso preparata insieme per la classica cena estiva è assolutamente irresistibile. Ricordiamoci che il cibo è vita, in fin dei conti, e che pertanto va sempre celebrato e goduto con consapevolezza e, possibilmente, in compagnia!

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A cura di Paola Perria, Giornalista pubblicista iscritta all'Albo dal 2009, Master I livello in Gender Equality-Strategie per l’equità di Genere con tesi sulla medicina di genere.
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