Cirrosi epatica nel gatto
Anche i gatti possono soffrire di cirrosi epatica
Sintomi, cause e sopravvivenza in caso di cirrosi nel gatto
Anche nel gatto, come nell’essere umano, quando si parla di cirrosi, si fa riferimento allo stadio terminale della malattia epatica cronica in cui tutto il fegato è ormai ricoperto di tessuto cicatriziale che non ne permette il corretto funzionamento. In un gatto la sopravvivenza è garantita solo se la funzionalità epatica rimane sopra al 20%. Sotto questo valore la malattia diventa terminale e la sopravvivenza è compromessa.Allo stato di cirrosi si arriva più o meno gradualmente in seguito a danni al fegato provocati da alcune malattie (tumore, virus, infezioni batteriche o fungine che dallo luogo ad epatite), assunzione di determinati farmaci (uso prolungato di antinfiammatori o cortisonici) o sostanze tossiche. Non sempre ci si rende conto della patologia epatica per tempo: i sintomi a cui prestare attenzione infatti, laddove si fanno evidenti, sono confondibili con altre patologie e dipendono dalla causa scatenante della cirrosi epatica del gatto, così come nel cane. Tra questi troviamo:
- Inappetenza e conseguente perdita di peso
- Vomito
- Diarrea o stitichezza
- Aumento della sete e della conseguente aumento della minzione (urine arancioni)
- Ittero
- Liquido nell’addome e dolore alla palpazione
- Perdite ematiche
- Mancanza di energia fisica
- Mancanza di coordinamento motorio
- Anomalie del comportamento
La cura dipende ovviamente dalla causa, ma in generale si può affermare che guarire o trattare il problema che provoca la cirrosi nel gatto, aiuta a rallentare, se non anche a bloccare la progressione del danno fin sotto il 20% di funzionalità epatica e quindi sostanzialmente ad allungare la vita del nostro micio. La prognosi è strettamente legata alla diagnosi precoce (e quindi al grado di avanzamento della cirrosi) e alle possibilità di avviare un trattamento nei confronti della causa scatenante. Proprio per la progressione con cui la cirrosi epatica si sviluppa, è più frequente nei gatti adulti sopra i 7 anni di età, ma può colpire indistintamente ogni razza e gatto, anche giovanissimo.
Foto: Flickr
A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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