Colesterolo alto? Ecco cosa rischi. E quanto...

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Colesterolo alto? Ecco cosa rischi. E quanto...

28-09-2016 - scritto da Viviana Vischi

Vuoi sapere cosa succede se hai il colesterolo alto, troppo a lungo? Guarda il video.

Colesterolo alto: magari non subito, ma le conseguenze ci sono. Eccome.

 

COS’È IL COLESTEROLO 

Il colesterolo è un grasso presente nel sangue, importante perché contribuisce ad alcune funzioni vitali per la tua sopravvivenza, e viene prodotto in gran parte dal fegato. La parte restante viene invece introdotta mediante gli alimenti.

Il colesterolo si presenta nel sangue sotto forma di colesterolo LDL, detto comunemente colesterolo cattivo per l’alta capacità di depositarsi nelle arterie e colesterolo HDL o colesterolo buono, che agisce come spazzino impedendone l’accumulo.

 

I valori ottimali di colesterolo totale previsti sono quelli che non superano i 200 mg/dl. Sono tollerabili fino a valori di 240 mg/dl.

 

COSA SUCCEDE SE IL COLESTEROLO È TROPPO ALTO

Quando hai il colesterolo alto, cioè la quantità di colesterolo presente nel tuo sangue è troppo elevata - soprattutto quella del colesterolo cattivo LDLquesti grassi si depositano sulle pareti delle arterie, danneggiandole e, alla lunga, provocando le cosiddette placche aterosclerotiche.

In relazione all’entità del deposito e alla sua crescita, la placca occupa porzioni più o meno estese dei vasi, determinando una riduzione più o meno significativa del lume, cioè della parte libera che consente di far circolare regolarmente il sangue.

Se in presenza anche di altri fattori di rischio, come fumo, eccesso di peso, sedentarietà ecc., queste lesioni delle pareti dei vasi possono provocare la comparsa di gravi malattie, mettendo a rischio le arterie coronariche e il cuore, fino all'infarto e alla morte improvvisa.

Guarda il video... E pensaci su!

 

 

 

Come avrai capito, è importante tenere sotto controllo i valori del colesterolo e combattere il colesterolo alto. Questo significa:

  • Cercare di ridurre il valore del colesterolo totale
  • Migliorare il rapporto tra HDL e LDL (cioè tra colesterolo buono e cattivo)

 

CONTROLLARE IL COLESTEROLO NON È ROBA PER VECCHI

La raccomandazione di tenere sotto controllo i valori del colesterolo e combattere l’ipercolesterolemia vale anche se sei giovane: i tuoi livelli di colesterolo a 30 o 40 anni possono infatti incidere fortemente sul tuo rischio cardiovascolare a 50, 60 o 70 anni. Lo dicono anche i più recenti studi.

 

Il rischio di malattia cardiaca tra i 55 e i 70 anni è 4 volte più alto tra chi ha avuto il colesterolo alto per almeno 10 anni in gioventù rispetto a chi non l’ha avuto.

E ogni 10 anni di colesterolo alto aumenta il tuo rischio di malattia cardiaca del 39%.

 

PERCHÉ IL COLESTEROLO SI INNALZA

Il tuo tasso di colesterolo viene influenzato negativamente, tra l’altro, da un eccessivo consumo di grassi alimentari. Attenzione: per stare bene è necessario introdurre con l'alimentazione una certa quantità di grassi. L’importante è che non esageri, e che al tempo stesso scegli quelli giusti.

 

QUANTI GRASSI PUOI MANGIARE OGNI GIORNO

Le quantità di grassi che assicurano un buono stato di salute variano da persona a persona, a seconda del sesso, dell'età e dello stile di vita: se sei un adulto sedentario dovresti introdurne una quantità indicativa pari al 20-25% delle calorie complessive della dieta. Se sei sportivo, invece, fino a un massimo del 30-35% (fonte: fao.org)

 

Esempio: in una dieta da 2100 calorie, quelle introdotte con i grassi possono variare da 420 a 700, corrispondenti a 46-78 grammi.

 

I GRASSI NON SONO TUTTI UGUALI

Tutti i grassi sono uguali sul piano dell'apporto di energia: 9 calorie per grammo, cioè più del doppio rispetto a proteine e carboidrati. Sul piano della qualità sono però molto diversi e hanno un effetto diverso sull’innalzamento del tuo colesterolo.

 

I valori riportati sono tratti dalle Tabelle di Composizione degli Alimenti (INRAN - Aggiornamento 2000). Quelli contrassegnati con * derivano dalla Banca dati di Composizione degli Alimenti per studi epidemiologici in Italia, Istituto Europeo di Oncologia, 1998. 1 parte edibile, ossia al netto degli scarti - 2 peso lordo.

 

I GRASSI CATTIVI CHE TI FANNO INNALZARE IL COLESTEROLO

Grassi idrogenati o trans: sono più pericolosi e sono presenti nei prodotti ricavati dagli animali ruminanti (carni e latte) o possono formarsi durante alcuni trattamenti industriali dei grassi vegetali e quindi trovarsi negli alimenti trasformati che li contengono.

Grassi saturi: caratterizzano cibi come formaggi, latte intero, panna, burro, carni grasse e loro derivati, lardo, strutto, uova, certi oli vegetali (olio di palma e olio di cocco).

 

I GRASSI BUONI CHE NON TI FANNO INNALZARE IL COLESTEROLO

Grassi insaturi, a loro volta suddivisi in monoinsaturi e polinsaturi

Grassi monoinsaturi: tipico è l’olio vegetale di oliva, meglio se extra vergine

Grassi polinsaturi: hanno il pregio di aumentare la frazione del colesterolo HDL e si trovano in semi oleosi, frutta secca, pesce azzurro (soprattutto omega-3) oppure negli oli vegetali “pressati a freddo” ed estratti da semi (soprattutto omega-6) tipo lino, sesamo, girasole, germe di grano, canapa, soia, arachide, vinacciolo o mais.

 

LA RIPARTIZIONE OTTIMALE DEI GRASSI

Ogni giorno dovresti introdurre i grassi secondo questo schema:

  • Saturi: non più del 7-10% delle calorie totali
  • Monoinsaturi: intorno al 20-22%  
  • Polinsaturi: circa il 7-8% con un rapporto omega-6/omega-3 possibilmente di 5:1

 

Leggi anche:

Riso rosso fermentato, un toccasana contro il colesterolo

Colesterolo in eccesso: gli alimenti consigliati e quelli vietati

Colesterolo: la dieta migliore per la menopausa



A cura di Viviana Vischi, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2002, Direttore Responsabile di diverse testate giornalistiche digitali in campo medico-scientifico.
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ATTENZIONE: le informazioni che ti propongo nei miei articoli, seppur visionate dal team di medici e giornalisti di ForumSalute, sono generali e come tali vanno considerate, non possono essere utilizzate a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.



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