Nausea, gonfiore, eruttazioni, crampi, stipsi e meteorismo | |||
Buonasera! |
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Gentile utente 15 giorni di terapia sono troppo pochi per avere un risultato concreto. Tenga presente che a volte è necessario qualche tempo affinché lo stomaco si abitui, diciamo a digerire, con una quantità di HCl inferiore dovuta ai PPI. Non è infrequente lo sviluppo di dispepsia o alterazioni del riflesso gastrocolico. A volte sono necessari piccoli aggiustamenti nella terapia. Contatti il collega gastroenterologo che la segue per una rivalutazione della sintomatologia, e per il suo regime alimentare che sommariamente sembra alquanto sbagliato per la patologia in essere, soprattutto la prima colazione. Cordialmente.
__________________ Matteo Burchiellaro Oncoematologo pediatrico Gastroenterologia Pediatrica Medicina d'urgenza neonatale Laurea e specialistica presso la NYU. |
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Citazione:
Sono passati 30 giorni e la situazione non migliora. Mi sono rivolta al mio medico di base il quale mi ha detto che non è normale, in quanto questo tipo di cure dovrebbero far effetto sin da subito. Mi ha detto che potrei essere uno di quei soggetti che non risponde alle terapie e che la cura è giusta per la mia esofagite acuta. Sinceramente la cosa mi porta non pochi disagi... Non mi sento a mio agio fuori casa, ho sempre la nausea, eruttazioni e flatulenza, a volte sento lo stimolo di dover andare in bagno ma poi non ci riesco. Quando poi mi "sblocco",vado poco e un po' male. Da qualche giorno ho anche urine fortemente maleodoranti, ma non so se possa imputarsi colpevole l'integratore a base di rhodiola e vitamine B che sto assumendo. Per quanto riguarda il mio regime alimentare, bevo succo alla pesca e una brioche perché non so cos'altro mangiare. Non posso prendere latticini, il the aumenta la stitichezza, qualcosa devo mangiare... Non so più cosa. Per il resto cerco di evitare cose acide, grasse e non bevo bibite gassate, né caffè o alcol. Cos'altro posso fare? Citazione:
Ho pensato anch'io di intraprendere la strada delle intolleranze alimentari. Ma non so da dove partire. Mi sento male anche dopo aver mangiato una mela. Sto ancora aspettando il referto della biopsia, dopodiché indagherò sia per le allergie che, magari, per una eventuale intolleranza al lattosio. |
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Gentile utente quale è al momento la sua terapia? Dose, orario di assunzione ecc. Aspetto un suo riscontro. Cordiali saluti
__________________ Matteo Burchiellaro Oncoematologo pediatrico Gastroenterologia Pediatrica Medicina d'urgenza neonatale Laurea e specialistica presso la NYU. |
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Citazione:
Da domani prenderò il rabex 20 mg (la farmacia mi aveva dato il pariet perché lo avevano terminato) ma mi hanno detto essere equivalenti. |
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Citazione:
Gentile utente cercherò di essere breve ed esaustivo. Pariet e rabex sono effettivamente il medesimo farmaco, in denominazioni commerciali diverse, ma il principio attivo è lo stesso ( il rebeprazolo). Questi farmaci della classe dei PPI servono sostanzialmente a “togliere” un eccesso di HCl nello stomaco, in modo da promuovere un risanamento della mucosa, ulcere peptiche, esofagite da reflusso ecc. Il “nausezin” è invece un integratore, un complesso di estratti naturali e vitamine del gruppo B ( in questo caso solo la B6). Questo integratore dovrebbe e sottolineo dovrebbe esserle di aiuto in tutta la sua sintomatologia che riferisce ( nausea, eruttazioni, gonfiore, alterazioni dell’avo ecc). Questo almeno sembra l’intento del suo curante e/o gastroenterologo. Non posso esprimere giudizi sulla terapia che le è stata prescritta, ma alla luce della sintomatologia che lei accusa appare quantomeno evidente che la suddetta terapia vada rivista. Se da un lato il PPI cura l’iperacidità gastrica e sue manifestazioni cliniche, dall’altro tutti gli altri sintomi che lei accusa vanno prima indagati meglio e curati con una terapia più specifica, certamente non a base di integratori. Alla luce del quadro da lei esposto ci potrebbe essere una sindrome dispeptica ( che va trattata) e una sindrome da colon irritabile ( che va trattata previo accertamento che si tratti effettivamente di). Un uso di probiotici/prebiotici sembra quantomeno indicato nel suo caso, da valutarne il tipo e la durata nel tempo. I problemi legati all’alimentazione e/o presunte intolleranze vanno indagate, ben consci che spesso ci si trova di fronte a una molteplicità di risultati di difficile interpretazione. Il suo regime alimentare pare ancora oggi non adeguato e va indagato il “perché” non riesca ad assumere dei pasti più variegati. Una colazione a base di succo di pesca e brioche è insufficiente e controproducente per il suo problema gastrointestinale. Va trovato, a seguito di una accurata anamnesi medica, una soluzione che le consenta di alimentarsi in modo più opportuno. Le rinnovo il consiglio di parlarne con il suo curante e/o gastroenterologo, che non devono liquidarla come “non responsiva alla terapia”. Ci faccia sapere. Cordialmente.
__________________ Matteo Burchiellaro Oncoematologo pediatrico Gastroenterologia Pediatrica Medicina d'urgenza neonatale Laurea e specialistica presso la NYU. |
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Come la capisco! Nel 2012 ho iniziato a soffrire di reflusso e dispepsia. Per i reflussi notturni rischiavo di soffocare. Avevo senso di corpo estraneo in gola (sintomo imponente e continuo) e parestesie faringee con spesso bocca amara e bruciante. Alla gastroscopia risultava solo leggera esofagite. Curato per mesi con IPP e gaviscon advance sono arrivato al lucen 40 (il più potente nell'inibizione acida). Peggiorando sempre più ho perso 14 kg. Mi ritrovavo alle 7 del mattino che ancora non avevo digerito la (parca) cena. Disperato, ho fatto di testa mia. Pian piano ho individuato una serie di intolleranze: causa scatenante dei miei problemi era stato il bite in metacrilato che indossavo la notte. Eliminarlo mi ha giovato ma non è bastato, ho dovuto evitare acrilati (presenti fra l'altro nelle capsule di IPP), glicole etilenico propilenico e polietilenico, benzoati (parabeni) e catechine (il the è micidiale per me). Uso un dentifricio completamente naturale perché tutti i dentifrici commerciali mi irritano bocca gola ed esofago (tranne il paradontax original). Evitando queste sostanze non ho problemi digestivi e mangio tanto (pure troppo) e di tutto (tranne il the). Per curare l'esofago ho usato un alginato senza parabeni, il refalgin compresse. E nient'altro. Se ho mangiato troppo o mi sento disturbato mi aiuta di più aumentare l'acidità gastrica con un digestivo che diminuirla con un IPP. La storia è lunga e complicata e comprende anche la rimozione di otturazioni dentali. Quello che ho imparato è che il reflusso è un sintomo. La malattia è da qualche altra parte. |
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Citazione:
La ringrazio nuovamente per la chiarezza e la gentilezza. Lunedì ritirerò finalmente i risultati della biopsia e, nel portarli al mio curante, riferirò i miei malesseri persistenti e chiederò consiglio. Proverò anche a parlare con l'endoscopista che mi ha fatto l'esame e dato la cura. La terrò aggiornata! Citazione:
Grazie per avermi riportato la sua esperienza, posso chiederle come ha capito/immaginato che potesse trattarsi di quei tipi di intolleranza? Io associo tutto al cibo... Oggi, ad esempio, dopo uno spuntino ho avuto una nausea tale da non permettermi di pranzare. Non so veramente da dove partire, quale alimento testare, escludere, a chi rivolgermi. Non penso possa trattarsi di qualche seria allergia perché di solito riportano anche sfoghi cutanei o dermatiti (che io sappia). Io a parte sonnolenza, stanchezza, difficoltà di concentrazione, e una specie di rinite cronica non ho sintomi "extra - gastrointestinali"... Anch'io ritengo che il reflusso sia un sintomo, così come l'esofagite in corso... |
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Premesso che sono solo un fisioterapista, che ne ha viste e subite tante, e che secondo me un gastroenterologo dovrebbe essere in grado di approfondire il suo caso e curarla con successo (come ha scritto giustamente il dott. MdMatteo), le dico quello che penso. Oltre i disturbi gastrici lei lamenta sonnolenza, stanchezza e difficoltà di concentrazione. Tali sintomi potrebbero essere causati da disbiosi intestinale e conseguente infiammazione da cibo dovuta all' aumentata permeabilità della mucosa. Intanto potrebbe cominciare ad utilizzare un prebiotico per nutrire la flora intestinale. Il principale prebiotico è l'inulina di cicoria, reperibile facilmente su internet ad un prezzo molto basso. Ne basta un cucchiaino raso (3 g) al giorno sciolto in acqua per ottenere grandi benefici. Un prodotto migliore (ma più costoso) per ridurre velocemente la permeabilità intestinale è l'alfa-lattoalbumina, commercializzata come serplus. Può acquistarla in farmacia già arricchita di prebiotici, in tal caso si chiama serplus complex. Una mia collega è guarita in poco tempo da feroci mal di testa, colon irritabile e dipendenza da IPP grazie a questo prodotto, un integratore nato in Italia (può cercare su internet le opinioni dei pazienti). Per valutare le intolleranze può fare un test in farmacia. Ce ne sono diversi, ancora non riconosciuti dalla medicina ufficiale: infatti solo le vere allergie e non le intolleranze sono individuabili con i tests allergologici classici. Per quanto riguarda gli IPP andrebbero usati per breve tempo perché l'acidità nello stomaco è indispensabile. Molto spesso la presunta iperacidita' non é altro che una carenza di muco protettivo della mucosa gastrica. Per proteggere l'esofago dai reflussi acidi è sufficiente un alginato da assumere 1/2 ora dopo i pasti, come gaviscon advance. Spesso ne basta 1/2 bustina. Io l'ho cambiato col refalgin perché il gaviscon contiene benzoati, lei non dovrebbe avere problemi. Le ho espresso le mie opinioni, ma lo specialista medico per i suoi problemi è il gastroenterologo, che dovrebbe decidere per la ricerca di allergie o intolleranze. Le auguro di guarire presto. Buon fine settimana. |
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Finalmente ho ritirato il referto dell'esame istologico! |
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Se le analisi fossero positive ovviamente sarebbe celiaca. Se fossero negative potrebbe comunque essere celiaca, perché una piccola percentuale di celiaci sono sieronegativi, oppure soffrire di un'altra patologia intestinale. Non so dirle come si fa diagnosi differenziale; posso dirle però che se fosse celiaca la dieta priva di glutine avrà un effetto positivo sui suoi sintomi dopo diversi mesi. |

Profilo del medico - Dott.ssa Raffaella Ferrando
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