Strabismo verticale |
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Buon pomeriggio. |
"Se tu sei veramente un Medico sappi che quando curi gli occhi dietro gli occhi c'è la mente e dietro la mente c'è l'anima e che per curare gli occhi devi capire l'anima" (Socrate)
ORTOTTISTA ASSISTENTE DI OFTALMOLOGIA
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Dottore l' ho scritto chiaramente... il mio occhio sinistro è spostato verso l' alto rispetto al destro, direi quindi ipertropia. |
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Verosimilmente lei non ha scritto chiaramente proprio niente!!!!! |
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Dottore mi perdoni ma non sono un medico e non ho nessun tipo di competenza in questo campo, l' unica cosa che posso fare è quella di scriverle gli esiti dei vari controlli che ho effettuato. |
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No,non intendo ovviamente quello! |
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Per poterla aiutare ad aiutarmi, potrebbe allora dirmi cosa devo cercare tra gli esiti delle visite oculistiche che ho effettuato? Devo cercare qualche sigla particolare? |
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http://www.oculistica-tricase.it/images/strabi5.jpg |
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Grazie mille per la spiegazione dottore. Citazione:
Questo è il mio problema, anche se l' occhio sinistro è deviato verso l' alto leggermente e non in modo così marcato come in foto. Devo quindi eseguire esami più specifici per la diagnostica esatta del mio strabismo? |
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SI CERTAMENTE!!ù |
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Citazione:
Grazie professore, disponibile come sempre! Buona giornata anche a lei! Citazione:
No, il mio strabismo è insorto da qualche anno, non è però molto accentuato. Eseguirò una visita ortottotica e vi comunciherò i risultati. P.S: purtroppo ho anche una malocclusione, una III classe con setto nasale deviato, il mio collo è leggermente storto, potrebbe anche essere questa la causa di questo strabismo? |
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POSTURA ED OCCHI A Bernard Bricot va il merito di aver riunito, ed integrato con le proprie ricerche in modo magistrale, nel suo testo "La Riprogrammazione Posturale Globale" (STATIPRO), tutti i concetti dimostrati scientificamente (e che sono il frutto del lavoro di studiosi della fama di Baron J.B.,Bourdiol R., Delaire J., Fukuda T.,Gagey P.M., Goodheart G.J., Guidetti G., Maigne R.,Mezieres F., Paillard J., Roll, Sherrington C.S., Stagnara P., Villechevrolle O.), e di aver ideato un metodo scientifico per il trattamento delle problematiche legate al Sistema Tonico Posturale. Ma vediamo alcuni concetti basilari. Il Sistema Tonico Posturale è appunto un SISTEMA CIBERNETICO che necessita di:
Avremo problemi attraverso:
http://www.sportmedicina.com/POSTURA2/postura8.jpg http://www.sportmedicina.com/POSTURA2/postura9.jpg IPOCONVERGENZA OCULARE Per quanto riguarda il RECETTORE OCULARE, le implicazioni legate alla postura erano note già a Romberg, De Cyon nel 1911 aveva riconosciuto il ruolo della propriocezione oculomotrice. In seguito agli esperimenti di Roll ed agli studi che si sono mano a mano accumulati fino ad oggi, si riconosce un ruolo primario dell'occhio nel mantenimento e nell'alterazione della postura. In particolare i difetti di convergenza oculare hanno un riflesso diretto sulla statica: esaminando la convergenza sia dinamica che riflessa, spingendosi fino alla radice del naso di Pazienti affetti da Sindrome Posturale, vedremo, quasi sempre, un difetto che potrà essere di un unico occhio o di entrambi. Si è visto che l'occhio ipoconvergente altera la postura contemporaneamente in due modi:
PIANO FRONTALE NELL'IPOCONVERENZA OCULARE (attraverso un "circuito lungo" la spalla sinistra, nel destrimane, è più alta e retroposta) L'occhio e le sue vie centrali, molto complesse e fitte di interconnessioni, non sono stati ancora totalmente compresi. L'occhio permette di codificare il movimento, di ricevere informazioni sul movimento, dà la sensazione dell'ambiente, permette di misurare le distanze, di vedere i rilievi: è pertanto fondamentale nella postura. L'occhio riesce a coordinare il movimento testa/collo e permette di seguire un oggetto in movimento o mentre lo siamo noi, in correlazione con l'orecchio interno. Permette una corretta sinergia destro/sinistro, grazie a informazioni sopranucleari, nucleari (reticolare) e inferiori e allo scambio di informazioni destro/sinistro attraverso le commessure (bianca posteriore, corpo calloso …). Oggi si sta parlando del concetto di FLUSSO VISIVO: lo schema di esecuzione del gesto atletico è codificata anche grazie al flusso di informazioni visive; grazie al sistema posturale, il nostro cervello pianifica ed esegue poi il movimento voluto. La cosa è di estrema rilevanza soprattutto negli sport veloci quali, per esempio, la pallavolo, il basket, il tennis: in queste circostanze è come se il cervello assimilasse delle strategie di movimento coordinato da utilizzare al momento opportuno. Diventa particolarmente importante, quindi, allenare il più possibile gli atleti ed i loro occhi (che dovranno quindi essere in condizioni ottimali, così come tutti gli altri apparati del Sistema Tonico Posturale, per trasmettere informazioni corrette) in quella che sarà la sede della gara. La muscolatura oculare è in stretta connessione persino con il SISTEMA STOMATOGNATICO: dai fusi neuromuscolari e dagli elementi a palizzata contenuti nei muscoli oculomotori(soprattutto a livello del Muscolo Retto Esterno) partono fibre che arrivano ai nuclei oculomotori e poi raggiungono il nucleo del Trigemino. Il Nervo Trigemino ha una componente motoria coinvolta nell'apertura e nella chiusura della mandibola e nella masticazione. La componente sensitiva riceve afferenze da cornea, iride, ghiandole lacrimali, congiuntiva, palpebre, fronte, naso, mucosa orale e nasale, denti, lingua, orecchio, cute del viso. Meyer e Baron, riguardo all'oculocefalogiria, descrivono la presenza di una via ascendente omolaterale a partenza dal nucleo trigeminale che porta informazioni ai nuclei oculomotori e di una via omolaterale discendente che porta informazioni anche allo spinale attraverso i fasci longitudinali posteriori. Si parla di "RIFLESSO CERVICO-OCULOMOTORIO" (COR), mediato da una convergenza facilitatrice delle afferenze da C2 a C3 a livello della parte rostrale del nucleo vestibolare mediale controlaterale e da una convergenza inibitrice a livello del nucleo mediale ipsilaterale. Dal 1977 una corrente di neurofisiologi accorda alla propriocezione un ruolo non solo nello sviluppo della localizzazione visivo-motrice, ma anche nello sviluppo della visione durante i primi mesi di vita. Uno studio che la dott.ssa Eleonora Annunziata, della Divisione Oculistica O. C. Umberto I di Mestre, ha presentato nel corso del Workshop Internazionale su "Occlusione e Postura" a Milano nel giugno 2001, ha dimostrato una variazione dell'oculomotricità in bambini di età compresa tra i 5 ed i 13 anni sottoposti a trattamento ortodontico. http://www.sportmedicina.com/POSTURA2/postura4.jpg (da: RIPROGRAMMAZIONE POSTURALE GLOBALE- STATIPRO di B. Bricot) LEGENDA: LP: Lobo Parietale PT: Pretectum FC: Fibre Commissurali CS : Collicolo Superiore NOM : Nuclei oculomotori NV : Nuclei Vestibolari XI : Nervo Spinale (Accessorio) CERV : Cervelletto OI : Orecchio Interno I difetti di convergenza sono tra le prime cause di: emicrania soprattutto serale, vertigini, cadute dell'anziano, incidente stradale, chinetosi, stanchezza, diplopia serale o da stress, cadute nel bambino, distorsione nello sportivo, dislessia e difficoltà di concentrazione nella lettura, maldestrezza (spesso i Pazienti, soprattutto donne, riferiscono di battere negli spigoli, rimanere agganciati nelle maniglie delle porte ...). A proposito di quest'ultimo problema, accade spesso che la "maldestrezza" influenzi la psiche, soprattutto se presente in giovani donne: queste si sentono "confortate" quando vengono a conoscenza di questa spiegazione in quanto erano convinte di essere "le sbadate del gruppo" o "sempre con la testa tra le nuvole"; la consapevolezza del problema e la possibile soluzione le rende più sicure. Bernard Bricot è riuscito a spiegare la correlazione nota tra ortodonzia e scoliosi (nella quale è sempre presente un'alterazione dell'oculomotricità) che vede come concetto fondamentale la maturità o meno del sistema propriocettivo. http://www.mammaepapa.it/images/bimbicorrono_123.gifhttp://www.mammaepapa.it/images/trasp.gif postura nei bambini PER IL VIDEO ED ALTRI DETTAGLI VEDI IL LINK: oftalmopediatria La postura è la posizione che il corpo assume per contrastare la forza di gravità. L’equilibrio strutturale è dovuto ad una serie di fattori, di piccoli e grandi meccanismi fisiologici che, insieme, ci permettono l’adeguata stabilità. Occhi, denti, muscoli e piedi ne sono i principali responsabili. D.O. Vera Fittipaldi http://www.ilprometeolucano.it/wp-co...ortodonzia.jpg Osservate ora il grafico che rende evidente l’associazione tra occlusione -ossia il modo in cui i denti vengono in contatto- e postura. La prima figura rappresenta la I classe ortodontica. Questa è la posizione occlusale considerata ottimale. Essa permette un rapporto di curve rachidee e posizione degli arti equilibrata. Gli interventi ortodontici mirano a favorire una condizione di I classe, considerata, inoltre, la migliore da un punto di vista estetico. Seguono poi la condizione di II classe occlusale in cui l’arcata superiore è più sporgente rispetto a quella inferiore, che comporta, tendenzialmente, un aumento delle curve rachidee, ed, in fine, la rappresentazione di una III classe, in cui l’arcata superiore è meno sviluppata di quella inferiore ed in cui è evidente un appiattimento delle curve. Sebbene questo sia uno schema, pensate per un momento alla vostra condizione o osservate quella di vostro figlio. Se la reazione antigravitaria, detta comunemente POSTURA, è inadeguata, si instaura un’alterazione posturale. Un alterato equilibrio posturale determina una “catena lesionale”: le strutture ossee, muscolari e fasciali, attraverso un gioco di compenso, dispongono una serie di adattamenti che, a seconda dell’origine, partono dal basso verso l’alto (ascendenti) o dall’alto verso il basso (discendenti). Per “catena lesionale ascendente” si intende un’alterazione che prende origine da una disfunzione dell’appoggio podalico, della zona sacro iliaca e del rachide. La “catena discendente”, invece, ha origine da alterazioni dell’organo vestibolo-uditivo, visivo o occlusale- ossia dal contatto dei denti-, o da un’alterazione dei rapporti e dei movimenti delle ossa craniche. In particolare il sistema stomatognatico, che comprende le ossa craniche, la mandibola, l’ATM(articolazione temporo-mandibolare), il complesso muscolo legamentoso flesso-estensorio del collo, l’osso ioide, il sistema linfatico e nervoso del collo e del capo, è considerato unitariamente una delle fonti principale delle disfunzioni “discendenti”. Le conseguenze più comuni sono: alterazioni della postura mandibolare e linguale (mal occlusioni), dolori, click o scrosci mandibolari, bruxismo , sintomatologie algiche e disfunzionali come cefalee muscolo-tensive, ipoacusia, nistagmi o faticabilità oculare,vertigini soggettive, cervicalgie, brachialgie, scoliosi, ipercifosi, sciatalgie, nevralgie trigeminali o facciali, ecc. In presenza di una cattiva occlusione (causata da problemi dentali, di conformazione della mandibola o del mascellare, o dell'articolazione temporo-mandibolare), ogni volta che deglutiamo, si determina un'alterazione della posizione della mandibola nei tre piani dello spazio, la quale a sua volta, produce un lavoro anomalo di tutti i muscoli ad essa collegati, dai muscoli che intervengono nella masticazione, ai muscoli del collo. L'effetto finale che ne deriva consiste in un disequilibrio nella posizione e nei movimenti del cranio che, per la notevole massa relativa che lo caratterizza e per i suoi particolari rapporti con l'apparato muscolo scheletrico, determina fenomeni di adattamento delle strutture anatomiche sottostanti. La leggera flessione laterale della testa, l'inclinazione delle spalle e del bacino, le rotazioni che si determinano in presenza di cattiva occlusione (malocclusione), sono il riflesso di un cambiamento permanente del tono di base di certi muscoli, o meglio, di tutti i muscoli del corpo. I differenti muscoli non lavorano, infatti, in maniera isolata ma sotto forma di insiemi sinergici, detti catene muscolari. Le alterazioni del tono delle catene muscolari convergono a livello dei cingoli scapolari e pelvico che si deformano, si inclinano, ruotano sotto l'effetto delle sollecitazioni asimmetriche proteggendo così la colonna vertebrale (i cingoli sono degli efficaci sistemi tampone del sistema posturale). Quando le cinture pelviche e/o scapolari non riescono ad assolvere il loro ruolo tampone è la colonna che lo assolverà: ecco comparire gli atteggiamenti scoliotici. liceLE PRINCIPALI ALTERAZIONI DELLA POSTURA IN RELAZIONE ALLE DISFUNZIONI DELL'APPARATO MASTICATORIO Piano sagittale (laterale) In questo piano la conformazione mandibolare e l'occlusione dentale condizionano la posizione della testa e delle scapole. L'occlusione di I classe scheletrica (mandibola perfettamente in asse rispetto al mascellare superiore) induce una buona armonia fra il cingolo scapolare e il cingolo pelvico, mentre una classe II scheletrica (mandibola dislocata posteriormente rispetto al mascellare superiore) induce un'anteriorizzazione del cingolo scapolare rispetto al cingolo pelvico. In questi casi i soggetti spostano in avanti la posizione della testa e delle spalle, con una variazione delle tensioni tra i corpi vertebrali. Una III classe scheletrica (mandibola dislocata anteriormente rispetto al mascellare superiore) induce, infine, una posteriorizzazione del cingolo scapolare rispetto al cingolo pelvico, e pertanto sposta indietro la posizione della testa e delle spalle. Piano sagittale (laterale) In questo piano la conformazione mandibolare e l'occlusione dentale condizionano la posizione della testa e delle scapole. L'occlusione di I classe scheletrica (mandibola perfettamente in asse rispetto al mascellare superiore) induce una buona armonia fra il cingolo scapolare e il cingolo pelvico, mentre una classe II scheletrica (mandibola dislocata posteriormente rispetto al mascellare superiore) induce un'anteriorizzazione del cingolo scapolare rispetto al cingolo pelvico. In questi casi i soggetti spostano in avanti la posizione della testa e delle spalle, con una variazione delle tensioni tra i corpi vertebrali. Una III classe scheletrica (mandibola dislocata anteriormente rispetto al mascellare superiore) induce, infine, una posteriorizzazione del cingolo scapolare rispetto al cingolo pelvico, e pertanto sposta indietro la posizione della testa e delle spalle. http://www.sportmedicina.com/BIOMECC...turaciclo4.jpg Relazione tra tipo di occlusione e postura: Piano Sagittale (Laterale) Piano frontale In questo piano una deviazione laterale della mandibola può condizionare l'armonia dei cingoli scapolari e dei cingoli pelvici instaurando una serie di adattamenti del sistema tonico-posturale. http://www.sportmedicina.com/BIOMECC...turaciclo5.jpg Relazione tra tipo di occlusione e postura: Piano Frontale Piano Orizzontale Nel piano orizzontale la deviazione mandibolare può indurre delle rotazioni del cingolo scapolare o pelvico, omolaterali al lato della deviazione o creare un sistema incrociato con l'anteriorizzazione del cingolo scapolare di un lato e del cingolo pelvico del lato opposto. http://www.sportmedicina.com/BIOMECC...turaciclo6.jpg Relazione tra tipo di occlusione e postura: Piano Orizzontale Il termine "POSTURA", già presente nella nostra lingua a partire dal 1200, e' stato utilizzato per la prima volta nel Rinascimento da Redi nel suo "TRATTATO DI ANATOMIA UMANA" per definire: "....un atteggiamento abituale del corpo o di parti di esso". Semplicemente si puo' definire la postura come un complesso di organizzazioni motorie e di atteggiamenti che l'organismo adotta per stare in piedi, camminare o muoversi nello spazio che lo circonda. Il fine principale della postura e' il mantenimento dell'equilibrio (contro la forza di gravita') nella stazione eretta (statica) e nell'esecuzione di attivita' motorie (cinematica), questo avviene grazie all'interazione fra i movimenti della testa, del tronco e degli arti. Il suo sistema di controllo principale e' l'organizzazione sensomotoria, una struttura gerarchica con più ingressi (gli organi di senso) e più uscite (le risposte motorie). Tale sistema presiede all'esecuzione dei movimenti, volontari e involontari, adattando e ottimizzando le uscite (risposte motorie) in relazione alle condizioni di lavoro e ai vincoli esterni. ORGANIZZAZIONE SENSOMOTORIA Sistema di controllo posturale Come scritto l'organizzazione sensomotoria (sistema di controllo) è una struttura gerarchica con più ingressi (organi di senso) e più uscite (le risposte motorie). Più specificatamente il sistema di controllo posturale e' composto da tre grandi blocchi: Il sistema afferente (ingresso). - Il sistema di elaborazione, suddiviso in una parte di elaborazione e generazione dei comandi, ed una parte efferente (elaborazione e comando). - Il sistema di attuazione rappresentabile con un modello biomeccanico del corpo umano (azione). Ogni atto motorio e' il risultato di un procedimento complesso in cui sono distinguibili diverse fasi (compiute dai diversi sistemi). Nella fase informativa, mediante gli organi di senso (sistema afferente), vengono raccolte dall'ambiente le informazioni necessarie per la costruzione di una rappresentazione interna del mondo esterno. La seconda fase consiste nella definizione e selezione degli obiettivi raggiungibili con una sequenza più o meno complessa di atti motori elementari (sistema di elaborazione e generazione comandi). Nella fase successiva (sistema efferente) avviene la programmazione della sequenza dei movimenti che vanno compiuti nell'ultima fase, quella di esecuzione (sistema di attuatori). e ggiamenti che l'organismo adotta per stare in piedi, camminare o muoversi nello spazio che lo circonda. Il fine principale della postura e' il mantenimento dell'equilibrio (contro la forza di gravita') nella stazione eretta (statica) e nell'esecuzione di attivita' motorie (cinematica), questo avviene grazie all'interazione fra i movimenti della testa, del tronco e degli arti. Il suo sistema di controllCome scritto l'organizzazione sensomotoria (sistema di controllo) è una struttura gerarchica con più ingressi (organi di senso) e più uscite (le risposte motorie). Più specificatamente il sistema di controllo posturale e' composto da tre gran Ogni atto motorio e' il risultato di un procedimento complesso in cui sono distinguibili diverse fasi (compiute dai diversi sistemi). Nella fase informativa, mediante gli organi di senso (sistema afferente), vengono raccolte dall'ambiente le informazioni necessarie per la costruzione di una rappresentazione interna del mondo esterno. La seconda fase consiste nella definizione e selezione degli obiettivi raggiungibili con una sequenza più o meno complessa di atti motori elementari (sistema di elaborazione e generazione comandi). Nella fase successiva (sistema efferente) avviene la programmazione della sequenza dei movimenti che vanno compiuti nell'ultima fase, quella di esecuzione (sistema di attuatori). __________________ |
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Sono senza parole davvero, grazie mille professore. |
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Certo ,potrebbe!!! |

Profilo del medico - Dr. Marco Alberti
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