Quali sono i sintomi del diabete nel gatto?

Molti gatti anziani soffrono di diabete, ecco come riconoscere i sintomi

Il diabete nel gatto è un evento abbastanza frequente e che non deve spaventare per ciò che riguarda la gestione quotidiana della malattia e la sopravvivenza del micio. Basta però essere consapevoli su alcuni punti fondamentali.

Il gatto obeso aumenta il rischio di sviluppare diabete (esattamente come avviene per l’essere umano, le due condizioni sono correlate), man mano che gli anni passano. Ciò non toglie che anche un giovane gattino dal fisico asciutto possa incappare in questa patologia. E’ quindi importante prestare sempre attenzione a quelli che possono essere i sintomi rilevatori del diabete nel gatto.

Inizialmente non ci sono grandi differenze nel comportamento del micio, ma uno dei primi aspetti che si possono notare riguarda un aumento dell’appetito. Non di rado in presenza di diabete felino, si assiste però in questa fase, anche ad una diminuzione del peso: il gatto cioè mangia di più ma non assimila adeguatamente.

In contemporanea o subito dopo si può sviluppare quello che è il vero campanello d’allarme del diabete, anche negli esseri umani o nei cani: l’aumento della sete e conseguentemente della minzione.

Tra gli altri sintomi specifici possiamo trovare l’alito cattivo (come se il micio soffrisse di acetone), stanchezza e minore attitudine al gioco oltre che una pessima condizione del pelo (che spesso è sintomo di malattia).

In una fase più avanzata del diabete, a cui non bisognerebbe arrivare per salvaguardare il micio, si può avere una perdita d’appetito abbinata a disturbi gastrointestinali, difficoltà di respirazione e a stare sulle zampe posteriori e dunque a camminare bene e saltare. In questo stato è quanto mai utile rivolgersi rapidamente ad un veterinario per adottare al più presto la corretta terapia.

Foto: Flickr

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A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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