Cosa occorre fare se il cane è affetto da displasia del gomito

La chirurgia della displasia del gomito nel cane è efficace se precoce

Quando si parla di displasia del gomito del cane si fa riferimento ad una patologia complessa, che ha la sua origine in una predisposizione genetica abbinata a fattori ambientali: in genere dà luogo a 4 quadri clinici ben diversi che provocano col passare del tempo un’artrosi secondaria, quindi dolore, zoppia, difficoltà di movimento. La chirurgia è il trattamento d’elezione, ma non sempre estremamente efficace. Occorre fare dei distinguo.

Le patologie che rientrano sotto il nome comune di displasia del gomito (zampa anteriore del cane) sono le seguenti: osteocondrite dissecante del gomito (OCD), mancata unione del processo anconeo (UAP), frammentazione del processo coronoideo mediale dell'ulna (FPC) , incongruenza articolare (IA). Sono nomi complicatissimi che indicano il punto ed il modo in cui l’articolazione si è mal sviluppata.

Il veterinario spiegherà tutto nei minimi dettagli, ma in generale a queste terminologie diagnostiche è affidata la vera e propria prognosi. Come dicevo infatti, la migliore terapia è quella chirurgica, ma non è sempre efficace: si ha ad esempio un miglioramento della sintomatologia equivalente all’80% in caso di osteocondrite dissecante e frammentazione dell’ulna e solo del 50% in caso di mancata unione del processo anconeo.

Molto dipende anche dall’età e dal peso del cane: più l’intervento chirurgico è precoce (l’ideale è entro i 9-10 mesi di vita) e maggiori possibilità di successo ci sono. Purtroppo però nella maggior parte dei casi la diagnosi avviene quando il cane è già adulto, con il peso del corpo che ha già ampliamente avviato il processo degenerativo dell’artrosi.

Laddove si giunga all’intervento chirurgico, naturalmente questo andrà affrontato in un ambulatorio specializzato, sotto anestesia. La gamba sarà poi fasciata, per ridurre il gonfiore e gli ematomi. Passata la prima fase post operatoria al cane andranno fatte fare delle sedute di fisioterapia per abituare nuovamente il corpo ad appoggiarsi sulla zampa operata e quindi sull’articolazione del gomito. Per almeno un mese le attività del cane saranno molto limitate.

In generale occorrerà prestare attenzione ad alcuni fattori, come una dieta adeguata abbinata ad un moderato esercizio fisico per tenere sotto controllo il peso del cane: è la prima arma che si ha per prevenire la degenerazione dell’artrosi sia che il cane soffra o meno di displasia (del gomito o dell’anca).

Più in generale e laddove l’intervento chirurgico non sia più auspicabile, il veterinario può suggerire delle terapie con farmaci antinfiammatori e antidolorifici, oltre che per rallentare la progressione degenerativa.

Per i cani più anziani, non più in grado di deambulare adeguatamente a causa del dolore è possibile utilizzare carrellini o particolari imbracature che lo stesso veterinario vi potrà suggerire.

Fonte: PetMd
Foto: Flickr

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A cura di Cinzia Iannaccio, Giornalista professionista iscritta all'Albo dal 2007, blogger, specializzata nel settore della salute e del benessere.
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