Favismo

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Favismo


Il favismo è una malattia ereditaria familiare caratterizzata da episodi acuti di anemia emolitica in individui che vengono a contatto con le fave, sia per ingestione dei semi che per semplice inalazione dei pollini della pianta. Questa forma di emolisi degli eritrociti è causata da un deficit dell’enzima glucosio-6-fosfatodeidrogenasi (G6PD), che ha la funzione di proteggere i globuli rossi dall’azione ossidante esercitata da alcuni farmaci, alcune infezioni e alcuni alimenti, come appunto, nel caso specifico, le fave.

I sintomi si manifestano poche ore dopo l'ingestione delle fave o per l'inalazione dei pollini e consistono in un senso di malessere generale associato a cefalea intensa, dolori addominali, nausea, vomito e febbre con brividi. In conseguenza dell'improvvisa distruzione eritrocitaria si libera emoglobina in quantità talmente elevata da non poter essere metabolizzata e che quindi viene eliminata con le urine (emoglobinuria). Inoltre appare un colorito giallastro alle sclere, sintomo dell'aumento della bilirubina in circolo.

Non esiste alcuna terapia specifica per il favismo se non evitare preventivamente l’assunzione e il contatto con le fave. Nelle forme fulminanti, in cui l'episodio emolitico è improvviso e intenso, si rende necessaria la trasfusione di sangue altrimenti nei casi meno seri la crisi emolitica si arresta spontaneamente nel giro di 24-48 ore, quindi l'organismo mette in atto tutti i processi di riparazione ematologica per sopperire all'anemizzazione.


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