L'iperparatiroidismo è una disfunzione determinata dall'eccessiva secrezione di paratormone PTH che regola i livelli di calcemia e fosfatemia da parte delle paratiroidi e che conduce a ipercalcemia. Se la condizione è dovuta a patologia delle paratiroidi stesse si parla di iperparatiroidismo primario invece se l'iperproduzione di paratormone dipende da una riduzione del livelli di calcio, come nel caso di carenza di vitamina D o di malattia renale cronica, si parla di iperparatiroidismo secondario.

In generale l’iperparatiroidismo é caratterizzato da astenia, coliche renali, dolori articolari, fratture patologiche e disturbi a carico del sistema nervoso come labilità emotiva, confusione e sonnolenza. I sintomi tipici dell’iperparatiroidismo primitivo consistono in: disturbi del sistema nervoso fino ad arrivare al coma; disturbi digestivi con vomito e dolori epigastrici fino ad una ulcera gastroduodenale; nefrocalcinosi e calcolosi renale; ipertensione arteriosa; disturbi oculari; calcificazioni articolari; artralgie; osteoporosi; osteite fibrocistica di von Recklinghausen caratterizzata da lesioni ossee diffuse, fratture e deformazioni scheletriche; crisi ipercalcemiche acute con possibili conseguenze mortali.

Il trattamento dell'iperparatiroidismo primario può essere medico o chirurgico in base ai livelli di calcemia: se l’ipercalcemia è grave si raccomanda un intervento chirurgico d'urgenza. La terapia medica si basa sulla somministrazione di bifosfonati e di calciomimetici, per normalizzare la calcemia.

Il trattamento chirurgico è la forma di terapia più usata: il tipo di intervento dipende dalla causa dell'iperparatiroidismo primitivo: in caso di singolo adenoma si rimuove solo la paratiroide coinvolta, se vi è una iperplasia si effettua una paratiroidectomia subtotale, con rimozione di almeno tre ghiandole, in caso di carcinoma si provvede alla rimozione di entrambe le ghiandole di un lato e si effettua una emitiroidectomia omolaterale.