L'ipotensione è una condizione clinica che si verifica quando la pressione sanguigna arteriosa massima è inferiore ai 100 mmHg, anziché oscillare come accade normalmente tra i 110-130 mmHg.

La riduzione della massa ematica come ad esempio in seguito a emorragie o a perdita di liquidi in caso di diarrea, vomito prolungato e sudorazione profusa può essere un fattore scatenante dell’ipotensione. Tra le altre cause che possono determinare una ipotensione si possono elencare la riduzione della gittata cardiaca, la bradicardia patologica, l'anemia sanguigna, una sovraesposizione al sole, un eccesso di attività sportiva, la depressione, l'ipoglicemia oppure semplicemente una temperatura esterna troppo elevata. Nei casi peggiori l'ipotensione può essere il sintomo principale di gravi malattie come il morbo di Parkinson.

I sintomi tipici dell’ipotensione sono: nausea, astenia, cefalea, emicrania, debolezza, apatia, pigrizia, vertigini, oliguria, sonnolenza e confusione mentale. L’ipotensione cronica è contraddistinta da stanchezza, facile affaticabilità, sonnolenza, ronzii alle orecchie, episodi di svenimento mentre la sintomatologia dell’ipotensione ortostatica consiste in una sensazione di mancamento, offuscamento della vista, perdita di coscienza eventualmente accompagnata da convulsioni ed è tipica dei soggetti che passano repentinamente dalla posizione sdraiata o seduta a quella eretta.

La terapia dell’ipotensione è legata alla situazione di base, ma in genere consiste in un’adeguata idratazione per ripristinare la massa ematica persa. I casi di ipotensione secondaria conseguenti a gravi patologie richiedono invece il ricovero ospedaliero.