Basedow, morbo di
Il morbo di Basedow, conosciuto anche come malattia di Carels o malattia di Flaiani-Basedow o malattia di Parry o gozzo tossico diffuso, è una malattia autoimmune che colpisce la tiroide e può essere caratterizzata dalla presenza gozzo, ipertiroidismo, oftalmopatia, dermopatia.
Il morbo di Basedow raramente colpisce prima dell'età adolescenziale in quanto è tipica dell'età adulta: ne sono affette soprattutto donne di età compresa fra i 20 e i 40 anni.
Nel morbo di Basedow si riscontra un'iperattività della ghiandola tiroidea, forse genetica, causata dalla presenza di anticorpi anti-TSH e anti-tireoperossidasi, diretti contro il recettore dell'ormone TSH secreto dall'ipofisi. Avviene così una stimolazione incontrollata della tiroide che produce più ormoni T3 e T4 del necessario.
I sintomi di chi soffre del morbo di Basedow sono: ipertiroidismo, protrusione dei bulbi oculari oltre la oltre la rima palpebrale (oftalmopatia), eruzione cutanea rossastra nodulare ed indolore sulla superficie delle gambe, gozzo diffuso e liscio al tatto, iperattività, perdita di peso, fragilità dei peli e delle unghie, insonnia, aumento della temperatura corporea, ipertensione, elevata concentrazione di glucosio e di calcio nel sangue, tachicardia, astenia, tremore di tutto il corpo, diarrea, eccessiva quantità di urine, ingrossamento del fegato, nervosismo, irritabilità, difficoltà di concentrazione, calo della libido nei maschi e irregolarità mestruali nelle femmine.
La terapia consiste nella riduzione dell'ipertiroidismo con farmaci per ridurre la sintesi degli ormoni tiroidei (metimazolo e propiltiouracile) o con terapia basata sullo iodio radioattivo 131-I oppure con la tiroidectomia subtotale. La tachicardia viene tenuta sotto controllo con farmaci betabloccanti e l’oftalmopatia, ma solo se grave, viene curata con intervento chirurgico oculistico.
Il morbo di Basedow raramente colpisce prima dell'età adolescenziale in quanto è tipica dell'età adulta: ne sono affette soprattutto donne di età compresa fra i 20 e i 40 anni.
Nel morbo di Basedow si riscontra un'iperattività della ghiandola tiroidea, forse genetica, causata dalla presenza di anticorpi anti-TSH e anti-tireoperossidasi, diretti contro il recettore dell'ormone TSH secreto dall'ipofisi. Avviene così una stimolazione incontrollata della tiroide che produce più ormoni T3 e T4 del necessario.
I sintomi di chi soffre del morbo di Basedow sono: ipertiroidismo, protrusione dei bulbi oculari oltre la oltre la rima palpebrale (oftalmopatia), eruzione cutanea rossastra nodulare ed indolore sulla superficie delle gambe, gozzo diffuso e liscio al tatto, iperattività, perdita di peso, fragilità dei peli e delle unghie, insonnia, aumento della temperatura corporea, ipertensione, elevata concentrazione di glucosio e di calcio nel sangue, tachicardia, astenia, tremore di tutto il corpo, diarrea, eccessiva quantità di urine, ingrossamento del fegato, nervosismo, irritabilità, difficoltà di concentrazione, calo della libido nei maschi e irregolarità mestruali nelle femmine.
La terapia consiste nella riduzione dell'ipertiroidismo con farmaci per ridurre la sintesi degli ormoni tiroidei (metimazolo e propiltiouracile) o con terapia basata sullo iodio radioattivo 131-I oppure con la tiroidectomia subtotale. La tachicardia viene tenuta sotto controllo con farmaci betabloccanti e l’oftalmopatia, ma solo se grave, viene curata con intervento chirurgico oculistico.
