Otosclerosi

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Otosclerosi


L'otosclerosi o otospongiosi è una patologia dell’orecchio caratterizzata da un processo distrofico a carico della capsula ossea del labirinto, che determina congestione ossea, riassorbimento e neoformazione di osso. A loro volta questi processi causano ipoacusia, paracusia, acufeni e talvolta anche vertigini, che conducono progressivamente a una grave ipoacusia bilaterale.

L'otosclerosi è una malattia che colpisce soprattutto il sesso femminile tra i 20 e 30 anni e raramente si presenta dopo i 50 anni. Anche se non esistono ancora dati certi sulla eziopatogenesi dell’otosclerosi, sono state formulate diverse ipotesi di tipo virale, autoimmune, disendocrina, vascolare e genetica.

Nell'otosclerosi è possibile identificare tre fasi progressive, ognuna delle quali è caratterizzata da alterazioni anatomo-patologiche: all’inizio si verifica una dilatazione dei canali Haversiani e una tumefazione delle strutture perivascolari subcapsulari (fase della congestione osteoide), segue quindi un'attivazione osteoclastica che innesca il riassorbimento della strutture ossee determinando un aspetto a spugna (fase della spongiosi) e infine si osserva un’attività osteoblastica che provoca la deposizione di nuovo materiale osteo-fibrillare disorganizzato e non regolare (fase della sclerosi).

La terapia medica ha come scopo principale quello di bloccare l’evoluzione della malattia attraverso l’uso di sali di fluoro che rendono più stabile il tessuto osseo. La terapia chirurgica consiste nell’effettuare un intervento di stapedectomia che comporta la rimozione di una porzione di staffa e nell’impiantare una protesi.


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