La pirosi gastrica, nota anche come bruciore retrosternale, è una malattia cronica caratterizzata da un disturbo di bruciore diffuso allo stomaco che si propaga all'esofago e alla faringe, spesso accompagnata da gusto acre, scialorrea ed eventuale reflusso liquido. Il forte dolore, localizzato dietro lo sterno, può indicare una disfunzione dell'apparato digerente, soprattutto dello stomaco.

Le cause principali della pirosi gastrica sono le patologie dello stomaco e del duodeno, sia funzionali sia organiche come ad esempio l’ulcera peptica. Altra causa frequente della pirosi è la malattia da reflusso nelle sue varie forme, specialmente quando il bruciore tende a irradiarsi prossimalmente. Tra i fattori di rischio vi sono: l'assunzione di particolari tipi di cibi, l’assunzione di farmaci antinfiammatori e antidolorifici, il sovrappeso, lo stress, il fumo e la gravidanza.

Il trattamento della pirosi consiste in una terapia farmacologica ad azione antiacida per alleviare il dolore. L'assunzione di farmaci antiacidi comporta la neutralizzazione dell’acido presente nello stomaco ma purtroppo l’effetto è di breve durata, cioè di circa un paio di ore, e pertanto sono richieste ripetute dosi quotidiane il che determina una certa incidenza di effetti collaterali.

Gli H2-antagonisti riducono la secrezione di acido dalle cellule della mucosa gastrica bloccando il recettore H2 ma hanno un’efficacia parziale perché inibiscono solo una delle vie metaboliche coinvolte nella produzione di acido e hanno un effetto che copre per 6-12 ore. Decisamente migliori risultano gli inibitori della pompa protonica, una struttura presente nelle cellule dello stomaco che produce acido cloridrico, in quanto, hanno durata d’azione antisecretiva molto più lunga: spesso un’unica dose giornaliera è sufficiente per ottenere l’efficacia terapeutica desiderata. Ad esempio il pantoprazolo, bloccando la produzione di acido cloridrico nello stomaco, determina un sollievo prolungato dal bruciore.