Ragadi

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Ragadi


Le ragadi sono ulcerazioni dall’andamento lineare e profondo della pelle o delle mucose. La lacerazione, lunga alcuni millimetri, può essere causata da un ripiegamento scorretto dei tessuti, da un'infezione o dalla scialorrea. Le ragadi sono lesioni che tendono a cicatrizzare con difficoltà e per questo motivo tendono a diventare croniche.

Le ragadi possono formarsi agli angoli della bocca, dietro l'orecchio e intorno al capezzolo formando addirittura una raggiera su tutto l'apice del seno se, durante la fase di allattamento, la suzione e l'attacco del neonato non sono corretti. Le ragadi possono presentarsi anche nella regione anale e in tal caso sono definite ragadi anali.

Le ragadi anali si manifestano, talvolta in maniera unica e solitaria, prevalentemente sulla linea mediana posteriore e sono caratterizzate da forti dolori nella defecazione associati a piccole perdite di sangue.
La ragade anale compare solitamente a seguito di episodi di stitichezza e diarrea che si prolungano nel tempo. Spesso l'evento che scatena la comparsa della lacerazione è il passaggio nel canale anale di una grande quantità di feci o di feci particolarmente dure che al momento della defecazione, fuoriuscendo, causano un piccolo trauma alla parete anale.

Il dolore, descritto dai pazienti come tremendo e lacerante, compare a ogni defecazione e tende a durare da alcuni minuti fino a diverse ore dopo l'evacuazione. Talvolta al dolore si accompagna prurito e perdita di qualche goccia di sangue di colore rosso vivo.

In circa il 45% dei casi la ragade tende a rimarginarsi da sola entro 8 settimane seguendo un trattamento che comporta cicli di semicupi tiepidi, cioè bagni della regione anale, associati a creme antidolorifiche, supposte emollienti e blandi lassativi per ammorbidire le feci. Se il problema non si risolve con questa terapia, bisogna ricorrere all'intervento chirurgico, in anestesia generale che consiste o in una sfinterotomia laterale o nella dilatazione del tratto anale per ridurre gli spasmi dello sfintere e ripristinare la normale circolazione sanguigna verso la mucosa anale.


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